Shadowhunters – Recensione 3×04 – Thy Soul Instructed

Thy Soul Instructed”, quarto episodio della terza stagione di Shadowhunters, mette assieme la solita ragnatela di storyline cui la serie ci ha abituati.


Partendo da quella meno convincente, abbiamo Jace e la sua crisi esistenziale: fra riferimenti al passato di disturbi psichiatrici della madre ed il dubbio legittimo che i vuoti di memoria e le visioni possano celare qualcosa di ancora più letale della pazzia, il giovane Shadowhunter è alla mercé di Lilith e solo l’amore per Clary gli evita di soccombere in toto. Tuttavia, una linea narrativa che nei libri era carica di tensione ed interessante qui perde gran parte della sua attrattiva perché, in questa stagione più che mai, Dominic Sherwood è poco convincente nella parte, al punto che in questo episodio era quasi difficile dire quando fosse nello stato catatonico causato dalla possessione demoniaca e quando, invece, fosse il normale Jace.
Inoltre, sebbene la storyline di Lilith sullo schermo si lasci guardare ed intrattenga – il che, alla fine, è l’obiettivo primario per un prodotto senza troppe mire di qualità quale Shadowhunters –, ci sono numerose forzature rispetto a quella che è la mitologia primaria della saga e che convincono poco: perché ogni angelo può esaudire un solo desiderio nel corso di tutta la sua immortale esistenza, quando ha molto più senso la soluzione della Clare, ossia che sia colui che l’ha invocato a potergli dare un singolo comando? E come fa Jace, con sangue da Shadowhunter, a dare vita a quelle strane ed innovative forme di possessione demoniaca? I cambiamenti rispetto alla saga letteraria sono bene accetti, ma bisogna anche stare attenti a far quadrare i conti.

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Migliore è invece la parte riguardante Simon, con l’introduzione del personaggio di Jordan Kyle: Chai Hansen e Alberto Rosende funzionano da subito assieme sullo schermo, il che vuol dire che, quando verrà introdotta nel trio anche Maia, potremo aspettarci grandi cose. Altrettanto dicasi per la coppia Alec-Magnus, ormai uno dei pilastri indiscussi della serie, mentre permane quell’isolamento di Isabelle dal resto del gruppo – salvo lo strano connubio con Raphael – che impedisce al suo personaggio di sviluppare tutte le sue potenzialità.
Non ci resta allora che attendere che tutti questi punti convergano verso il centro, dove trova l’epicentro di questa stagione: Jonathan. E ringraziamo nuovamente per Will Tudor, che si è già dimostrato in grado di farsi carico di questo “peso”.
A voi è piaciuto questo episodio di Shadowhunters? Ditemi la vostra nei commenti e passate da Shadowhunters Italia e Shadowhunters – Tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me.

Allegra Germinario

Un mix letale fra Buffy Summers e Lorelai Gilmore, trova da sempre conforto in un mondo fatto di libri e serie tv. Fra i preferiti vanno annoverati Buffy l'Ammazzavampiri, Dexter, Justified, Banshee, Sherlock, Gilmore Girls e Jessica Jones.

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