Shadowhunters – Recensione 3×05 – Stronger Than Heaven

Con “Stronger Than Heaven”, Shadowhunters pone le premesse per lo sviluppo della trama principale di questa terza stagione.


Infatti, con l’inconsapevole aiuto di un Magnus forse troppo ingenuo per la sua età centenaria, Lilith riesce a ottenere ciò che le serve affinché l’amore di Jace per Clary sparisca, rendendolo un servo più ubbidiente. Se la performance di Anna Hopkins continua a soddisfare e a rendere giustizia al personaggio della madre dei demoni, decisamente meno solenne è quest’ulteriore apparizione dell’angelo Ithuriel; dai costumi agli effetti speciali, nulla riesce a conferirgli quell’aria di solennità che ci si aspetta da colui che nella scala gerarchica è secondo solo a Raziel in persona. La sua stessa morte, se davvero si dimostrerà definitiva, è poco lusinghiera nei confronti del personaggio, ma almeno si spera che sia la sua fine sia le sue ultime parole siano servite ad aprire gli occhi a Clary circa la gravità della minaccia.
Dall’altro lato, gli autori hanno cominciato a sviluppare i problemi della coppia Malec, prevalentemente incentrati sulla gelosia di Alec e sulla ritrosia di Magnus nel condividere alcunché del suo passato, nonché (ovviamente) sulla disparità mortalità/immortalità derivante dalle loro diverse “razze”. Per fortuna le loro scene continuano a convincere, ma rimane un peccato che non li si veda mai interagire col resto del gruppo, quando nei libri lo stregone si dà anima e corpo alla collaborazione con gli Shadowhunters proprio per amore.
Infine, se questo episodio ha confermato le buone impressioni avute già la settimana scorsa con l’introduzione di Jordan Kyle e del Praetor Lupus, permane anche un giudizio negativo circa la ghettizzazione di Isabelle in storyline assolutamente sconnesse dal resto della trama e in sé assolutamente poco interessanti; a meno che questo dottore non riesca in qualche modo ad intersecarsi con il resto dello Shadow World, è un interesse amoroso debole e poco interessante, peggio di Raphael. In tutto questo, la scelta degli autori di procedere sì in maniera corale, ma al contempo tenendo i vari personaggi slegati fra loro – o al massimo a coppie – sta facendo perdere alla serie un grande potenziale: difatti, l’allontanamento dei Clace si può spiegare con il fragile stato emotivo di Jace, ma non altrettanto si può dire di quello fra Clary e Simon, che dall’essere amici inseparabili sembrano ridotti a meri conoscenti.
Per il momento questa terza stagione di Shadowhunters intrattiene a dovere e lascia la voglia di vedere come verranno sviluppate le varie storyline, ma resto del parere che, se venissero risolte alcune criticità, si potrebbe ambire a qualcosa di più. A voi è piaciuto questo episodio? Ditemi la vostra nei commenti e passate da Shadowhunters Italia e Shadowhunters – Tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me.

About Allegra Germinario

Un mix letale fra Buffy Summers e Lorelai Gilmore, trova da sempre conforto in un mondo fatto di libri e serie tv. Fra i preferiti vanno annoverati Buffy l'Ammazzavampiri, Dexter, Justified, Banshee, Sherlock, Gilmore Girls e Jessica Jones.

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