Con “Beati Bellicosi”, Shadowhunters entra nel vivo della narrazione della 3b.
Grande assente dell’episodio è Jonathan Morgenstern, la cui presenza è comunque avvertita mediante i criptici segnali che manda alla sorella. La scelta, ad esempio, di fargli incidere sulla carne il messaggio “I miss you” è pienamente conforme alla mentalità sadica e perversa del suo personaggio, indice del fatto che gli autori, almeno su questo, stanno lavorando con piena consapevolezza di causa. Ci vuole allora più Luke Baines, in carne e non, perché da ciò lo show non può che trarre benefici. Inoltre, la scoperta del fatto che la runa che connette i fratelli Morgenstern sia la stessa che legava Lucifero e Michelangelo può rappresentare uno spunto interessante per una storia che ha sempre attinto a piene mani dalla Bibbia e dalla sua mitologia; speriamo che altrettanto venga fatto con il modo di rimuoverla, che, proprio data l’età antica ormai attribuita a tale runa, certo non può essere scialbo o facile.
Il titolo dell’episodio fa riferimento al prevedibile ritorno di Jordan e del Pretor Lupus. Dopo una breve pausa dalle questioni politiche, Shadowhunters sceglie di affrontare nuovamente la faccenda dei difficili rapporti fra Shadowhunters e Nascosti da un lato e fra diverse specie di Nascosti dall’altro. Per fare ciò, reintroduce il personaggio di Heidi, che aizza una vera e propria guerriglia fra vampiri e licantropi, ed avvia Maia sulla strada per diventare capobranco. Si tratta di una parte fondamentale della trama, in quanto larga parte del materiale letterario va oltre le relazioni amorose dei protagonisti ed esplora tematiche come rapporti di potere, politica, razzismo e difficoltà di integrazione del diverso.
Il dubbio che rimane, però, è sempre il medesimo: ci sarà tempo di sviluppare tutto a dovere? Ancora una volta, infatti, parte dello screen time viene sottratto a questioni importanti e dedicato a sottotrame di rilievo decisamente minore, quando non addirittura insignificanti – Luke e Maryse, davvero? Non che non si fosse capito che stavano andando a parare lì, ma vederlo concretizzarsi è un altro paio di maniche. Inoltre, anche il ritorno della questione della dipendenza di Isabelle appare forzato ed innaturale.In sostanza, la resa di “Beati Bellicosi” è pienamente sufficiente, l’episodio intrattiene ed affronta tutti i maggiori punti che la serie deve portare a conclusione prima di terminare la sua corsa. La speranza, allora, è che Shadowhunters mantenga questo trend positivo fino alla fine, senza fare inutili deviazioni in territori che non aggiungono nulla alla qualità della narrazione.
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