Con “A Kiss from a Rose“, Shadowhunters compie dei notevoli passi avanti nella narrazione degli eventi che porteranno a conclusione la serie, sebbene alcune storyline risultino meglio riuscite di altre.
Le scene più convincenti sono senza dubbio quelle che vedono protagonista Luke Baines, che si conferma ottimale nell’interpretare un personaggio complesso come quello di Jonathan Morgenstern. Un plauso anche agli autori, i quali, con la scelta di fargli ingannevolmente assumere le sembianze di Jace, riescono ad inserire la tematica dell’incesto in maniera sottile, così da bilanciare l’esigenza di non escludere totalmente tale filone della trama da un lato e quella di non impressionare un pubblico spesso assai giovane dall’altro. Unica pecca è rappresentata dal fatto che, se Baines e McNamara riescono a lavorare bene insieme, tanto che quest’ultima appare ben più convincente del solito, altrettanto non si può dire di lei e Sherwood: sarà che in quest’episodio la comparazione fra le due coppie è stata parecchio rimarcata, ma tale difetto è apparso con particolare chiarezza in quest’occasione.
Ciononostante, la storyline concernente i due giovani Morgenstern sta avendo una resa soddisfacente, probabilmente ben oltre le (basse) aspettative che avevano al riguardo i fan della saga letteraria. Altrettanto non si può dire, invece, di quella che vede protagonisti Magnus ed Alec: troppo veloce la risoluzione del problema di Bane, troppo improvvisata e facile la soluzione offerta dal nuovo Sommo Stregone, per quanto sia chiaro che avrà delle conseguenze che vanno ben oltre la perdita dell’appartamento – o almeno me lo auguro, altrimenti sarebbero davvero scene sprecate. Quello che poteva essere uno spunto interessante per esplorare le conflittualità sopite di una coppia stranamente assortita come la loro si è consumato talmente in fretta da non aver nemmeno rappresentato un problema per i Malec. A che pro, quindi?
Infine, merita una menzione l’ultima storyline esplorata in questo episodio di Shadowhunters, ossia la devastazione che l’attacco di Heidi e dei suoi ha portato sul Jade Wolf. Si tratta di un chiaro espediente narrativo per riavvicinare i personaggi di Maia e Jordan, spianando la strada al Sizzy e, al contempo, sollevando la questione politica dei difficili rapporti fra razze diverse di Nascosti. Questa parte dell’episodio convince, ma permane la sensazione che, a causa dell’esiguo numero di episodi rimasto (almeno a confronto della mole di storia che ancora ci sarebbe da raccontare), stia mancando il giusto crescendo nel narrare gli eventi.
La speranza è che Shadowhunters continui comunque su un livello pienamente sufficiente fino alla fine della sua corsa, ormai sempre più vicina.
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