Silvestri cantava: “Più in fondo di così, c’è solo da scavare.” Direi che questo verso ricalca alla perfezione la situazione attuale del Club dei Sons of Anarchy. Viene comunemente detto che una volta toccato il fondo non si può far altro che risalire, ma non è questo il caso della banda dei protagonisti di Sons of Anarchy, o almeno potrebbe anche esserlo, se non fosse che ogni volta risolto un problema ne compaiono altri dieci.
Tara torna finalmente a casa più fredda e gelida che mai e viene accolta dall’ennesima promessa di Jax, che le chiede di rimanere a Charming in quanto allontanarsi adesso dal club vanificherebbe il sacrificio compiuto da Opie. Tuttavia stavolta Tara decide di non starsene con le mani in mano, come biasimarla d’altronde, e sceglie di intraprendere la strada del divorzio e, come se non fosse abbastanza, di portare via i figli al marito, tutto questo all’insaputa di quest’ultimo. La giovane dottoressa intraprende un percorso a dir poco complicato, ossia quello del tradimento, come se a Jax non ne fossero già capitate abbastanza e infatti c’è da chiedersi cosa succederà quando lo scoprirà. Il suo matrimonio e, in generale, la sua relazione con il marito ha subito un’involuzione. Tara ha dovuto affrontare il rapimento di Abel, le promesse mai mantenute, i momenti passati in carcere dal compagno e infine ha dovuto lei stessa tollerare il carcere, tutto per colpa del Club. E adesso è chiaro, che voglia allontanarsene e mettere al sicuro i propri figli. Tristissima la scena di sesso tra Jax e Tara con cui si conclude l’episodio, nessuno dei due è lì con la testa e Tara è addirittura in lacrime. Una scena che ci fa capire quanto sia grave la situazione.
I Samcro si trovano a dover fronteggiare le conseguenze causate dalla tragica sparatoria avvenuta a scuola per mano di un bambino. L’arma che maneggiava il piccolo è infatti un KG-9, una delle armi messe sulla piazza dalle bande di Nero e Jackson, e la minaccia che l’ATF possa mettersi alle calcagna di Jax e compagnia bella è sempre più reale. Così, nel corso della puntata i Sons of Anarchy si trovano a dover affrontare Galaan, perché il Presidente vuole proteggere il Club e tirarsi fuori dal traffico d’armi e a dover gestire Darvany, la mamma del bambino nonché moglie di uno dei membri della gang di Nero. Le cose non si mettono affatto bene in entrambi i casi.
Il risultato del confronto con Gaalan è un compromesso: gli irlandesi continuano a trafficare armi con un altro charter ma sempre nel territorio dei Samcro e in più, il contrabbandiere irlandese rifila a Jax e co l’ultimo carico di KG-9, della serie ‘Io non ne voglio sapere, affari vostri.’ E qui emergono anche i conflitti fra gli stessi membri del Club: Chibs che vuole disfarsi subito delle armi e Jax che ritiene che non vadano vendute per passare inosservati e rimanere lontani dal mirino dell’ATF. Di conseguenza il tavolo continua ad essere spezzato. Sutter, coglie l’occasione dello scontro Jax-Galaan per rincarare la dose circa la questione politica americana della vendita delle armi, già affrontata nella precedente puntata e che è costata all’autore una denuncia dal Parental Control. A riguardo sono significative le parole di Galaan in risposta alle preoccupazioni del Presidente dei Samcro:
“Qualche politico prometterà vendetta e riforme. Fra sei mesi non se ne ricorderà nessuno. Lascia correre.”
Le parole di accusa contro il governo americano sono molto feroci e volte a scuotere il pubblico ma anche il governo stesso, che promette riforme che poi puntualmente non attua mai per non interrompere il giro di soldi che ruota attorno alla vendita di armi e che fa arricchire le lobby.
Darvany si rivela un altro ostacolo per il Club che decide di portarla al sicuro, o meglio di nasconderla, per evitare che parli e che metta ulteriormente nei guai i Sons of Anarchy. La ragazza è una tossicodipendente e distrutta dal dolore, diventa decisamente ingestibile, e lasciarla in una stanza piena di fucili è chiaramente un passo falso. Darvany, imbracciando un fucile, decide di provare a scappare ma non ci riesce, anzi a causa di questo tentativo di fuga perde il marito, ucciso da Nero. La ragazza rischia di morire sotto le grinfie di Jackson (e in questa scena emerge il pauroso lato oscuro del protagonista) che la risparmia sotto richiesta di Nero. Nonostante tutto, Jax decide di eliminare il problema alla radice, e agendo alle spalle di Nero uccide la ragazza, ma non agisce da solo e chiede a Juice di drogarla e poi ucciderla. Non poteva esserci scelta meno azzeccata. Juice è a pezzi, viene da un mancato suicidio e da “aiuto traditore” di Clay (che per lui era come un padre), e la sua scelta diventa obbligata: uccidere la ragazza o essere cacciato dal Club? E ovviamente opta per la prima opzione. Ricca di significato la scena in cui Juicy si lava le mani ossessivamente quasi a voler lavare via lo sporco e la tristezza che ormai porta dentro e qui come non cogliere il bellissimo riferimento letterario:
“Andate via maledette macchie! Andate via, ve lo ordino…cosa? Queste mani non saranno mai pulite?” (Macbeth, V.1.36,44)
È così che Jax si mette contro Nero e decide di mentirgli spudoratamente quando gli chiede di essere sincero e di dirgli se aveva qualcosa a che fare con la morte di Darvany. Potete dirmi quello che volete, ma non credo minimamente che Nero abbia creduto a Jax.
Infine, questa puntata ci mostra un Clay indeciso e un Lee Toric ancora più cattivo e determinato. Se fino alla puntata scorsa l’ex Presidente dei Samcro sembrava deciso a distruggere il Club e ad allearsi con Toric, stavolta non ne siamo poi così sicuri, o forse è solo un tentativo di depistaggio ai nostri danni da parte di Sutter. Toric propone un accordo a Clay, ovvero di consegnargli il Club, ma prima di firmarlo chiede di poter vedere Gemma e Jax. Quello che ottiene, almeno per il momento, è un incontro solo con Gemma in cui Clay dice di perdonarla per quello che ha fatto e che in fondo ha scelto di fare la cosa giusta. Il personaggio di Gemma è sempre stato caratterizzato dalla sua forza e ha sempre rivestito la maschera da dura, e in realtà è davvero una dura, ed è difficile vederla crollare o struggersi. Ebbene, è questo uno dei pochi casi in cui Gemma mostra segni di debolezza, infatti viene a dir poco scombussolata dall’essere perdonata da Clay e veniamo al corrente che per la donna tradire il marito non è stato affatto semplice. È difficile vederla scoppiare a piangere, ma stavolta ha dovuto subire un colpo basso.
Clay non si arrende a Lee e infatti decide di non firmare, almeno finché non gli sarà concessa la visita di Jax. Ma Lee è determinato ed è a dir poco raccapricciante la scena in cui ci viene mostrato il suo sbattere le mani sulla scrivania per farsi intorpidire le mani e falsificare la firma di Clay, e se pensavamo che l’ex Presidente fosse furbo dobbiamo ricrederci. Quello che viene spontaneo da chiedersi è se Lee Toric rappresenti una vera minaccia per i SOA ma ancora non possiamo dare una risposta. Certo è che, almeno per ora, sembra un villain con la V maiuscola: drogato, pazzo, mosso da una questione personale e quindi ancor più motivato a farla pagare a Teller e co, ma soprattutto mosso dalla vendetta e imprevedibile. Le premesse direi che ci sono.
Sutter ci regala una puntata più tranquilla, dallo scorrimento lento, quasi a voler farci riprendere fiato dopo il “feroce” inizio di stagione e a voler creare tensione e uno stato d’ansia tra gli spettatori, e direi che ci riesce bene. Come sempre soundtracks azzeccatissime, non mi stancherò mai di dirlo.
As tears go by di Noah Gundersen e The Fosters Rangers
Set my body free di The White Buffalo
Riding with the wind di The Charlie brecthel band
Vi lascio con il promo della prossima puntata e se siete dei veri appassionati della serie, per qualsiasi news e approfondimenti, non dimenticatevi di passare dalla pagina facebook dedicata: Sons of Anarchy Italia.
Graziee Fra <3
brava Sabri, ho adorato la citazione di Silvestri all’inizio!