Sons of Anarchy – Recensione 6×08 – Los Fantasmas

Questa stagione di Sons of Anarchy sta passando troppo in fretta e si sta rivelando semplicemente magnifica. L’ondata emotiva data dagli eventi continua e con un travolgente impatto colpisce il pubblico, e come è avvenuto nella scorsa puntata, il tutto si ripete.

Tara

L’avevamo lasciata in ospedale, reduce dell’attuazione del piano per allontanare Gemma dai suoi figli, a cercare di convincere, o meglio manipolare il marito a firmare i fogli per l’allontanamento dei figli dalla madre. Il piano è perfettamente riuscito, o almeno il primo step. Unser non esita ad esprimerle la sua disapprovazione, non tanto per il profondo attaccamento che nutre per la Old Lady, ma in quanto ferito dal fatto che la ragazza sia dovuta scendere in basso, fregarsene dell’etica e ufficialmente passare al lato oscuro per compiere quello che lei ha ritenuto giusto fare, ma che di giusto non ha nemmeno l’ombra.

“Non sono arrabbiato per Gemma, Doc. Sono arrabbiato per te. Mi spezza il cuore che tu sia dovuta diventare così sbagliata per fare ciò che pensavi fosse giusto.”

Complici gli eventi e l’ambiente che hanno segnato la vita della ragazza, accompagnati da violenza, odio e segreti, l’evoluzione che ha subito il personaggio di Tara passa dal non voler diventare assolutamente come Gemma a diventare esattamente come lei, se non più diabolica come dimostrano i recenti avvenimenti. Unser, se ne tira infatti fuori, promettendo di non rivelare comunque nulla, ma ansioso di andare in soccorso di Gem, che rischia ingiustamente un’accusa per omicidio colposo. Il cambiamento così netto del personaggio della Dottoressa di Charming è dimostrato da una scena, ossia quella in cui scappa dalla Lowen, che le chiede cosa sia realmente successo per poterla difendere al meglio, rifugiandosi in bagno profondamente turbata dal secondo step che ha deciso di compiere, ossia divorziare e andare contro a Jax. Se all’inizio sembra avere un cedimento e quasi scoppiare in lacrime, bastano pochi secondi per ricomporsi e ritornare a quella freddezza glaciale e quella spietatezza necessarie al compimento del piano. E per un attimo vediamo la vecchia Tara, ma solo per un millesimo di secondo.

Quello che è ancora più strano è assistere a scene come quella con Bobby, in cui la Doc chiede se secondo lui Jax ce la farà a portare definitivamente sulla via della legalità il Club, mostrando che forse non è del tutto convinta di quello che sta facendo. Ma se si è spinta già così tanto oltre risulta difficile pensare che torni sui suoi passi. La convinzione per cui sarà lei stessa la fautrice della sua disfatta è sempre più reale e l’autodistruzione è dietro l’angolo.

Gemma

Per colpa di Tara, Gemma è in prigione, ingiustamente e con il rischio che possa ricaderle addosso un’accusa per omicidio colposo. La Old Lady di certo non è nata ieri, e ne sa sicuramente di più di trucchi, giochetti e manipolazioni, tanto che non ci mette tanto a puntare il dito e a ipotizzare che la Dottoressa non fosse nemmeno incinta. I testimoni non ci sono, solo Maragaret e Wendy conoscono la verità ma sono complici di Tara, e quasi sicuramente per lei non ci saranno vie d’uscita, almeno per il momento. Fortuna vuole che Unser sia dalla sua parte e consigli a Eli quello che farebbe. Come ha imparato a sue spese, se si cerca di sradicare SAMCRO la città di Charming potrebbe quasi sicuramente affondare, ed è quindi la soluzione migliore quella di imparare a conviverci. Per questi motivi, la meglio cosa da fare è quella di liberare Gem e lasciare che la situazione venga risolta in famiglia. È così che viene rilasciata con la raccomandazione di non allontanarsi. Interessante il confronto con Unser, che giustifica le azioni della cara amica a causa della sua infanzia difficile e del suo passato travagliato, ma allo stesso tempo non giustifica quelle di Tara. Qualcosa non torna, o almeno per quanto la saggezza di Wayne sia apprezzata ed egli risulti essere uno dei personaggi rimasti con almeno un briciolo di etica, non si capisce perché faccia questa netta distinzione tra le due Old Lady quando hanno dimostrato di avere più cose in comune di quanto si pensi. Unser potrà avere anche ragione e sicuramente Gem è una donna complicata, con tanto amore da offrire ma circondata da odio e troppi segreti, ma certamente un passato difficile non giustifica i tremendi comportamenti da lei adottati.

Gemma si trova nuovamente di fronte a una scelta e non può certamente assistere impassibile alla distruzione della sua vita da parte di Tara. Secondo Unser le alternative che ha a disposizione sono due: o restare sulla strada che sta percorrendo adesso e quindi quella della manipolazione e del compimento di azioni subdole per proteggere i bambini e la sua famiglia, o intraprendere un cammino che sarà sicuramente quello più lento, complicato e doloroso e che si presume essere quello del perdono.

Non si sa quale sia la strada da lei intrapresa fino a quando non si reca da Wendy per cercare di portarla dalla sua parte. La madre biologica di Abel è sempre stata l’anello debole, prima preda della droga e adesso del dolore per non aver potuto crescere il figlio e nemmeno conoscerlo. Gli ultimi sviluppi che l’hanno vista coinvolta sia nel piano di Tara sia nella manipolazione di Gemma (sfruttando il suo stupro), l’hanno resa ancora più fragile tanto da ricadere nella dipendenza. Per la Old Lady non è quindi difficile condizionarla a suo piacimento ponendola di fronte a una scelta, ossia da che parte stare. Prima o poi il Pres verrà a sapere delle tragiche azioni di Tara e sarà quello il momento di sfruttare la situazione e dimostrare che Gemma è sempre stata dalla parte del figlio. Anche Wendy potrebbe riuscire a sfruttare la situazione ma deve scegliere da che parte stare. Ancora una volta la donna sceglie la strada della vendetta, dell’oscurità, dei segreti e dell’odio e della protezione insana dei nipoti, e come le dice Wayne, non sappiamo se avvolta da questi oscuri sentimenti sarà capace di riscoprire il suo amore.

Jax e il Club

Jax è ancora impegnato a cercare di guidare il suo Club ad uscire dai vincoli dell’illegalità, ma soprattutto a capire come essere un Re ed un leader e poter acquisire maggior potere e controllo da sfruttare per avvantaggiare i SOA. Sono in corso le operazioni per Caracara e a breve tutto sarà pronto per il coinvolgimento di Clay con gli irlandesi. Ma i problemi da affrontare questa volta sono legati ai Byz-Lats che hanno bisogno d’aiuto dato che Nero ancora in carcere, e ai titoli che escono sul giornale e che insinuano che la gang latino americana e i SAMCRO siano coinvolti nella sparatoria di D’Aquino. Le prove non ci sono e queste sono solo insinuazioni lanciate dalla procura, quindi da Claudette, per creare scompiglio e infastidire i due gruppi criminali locali. E lo scompiglio avviene davvero. Gli articoli sul giornale scatenano la vendetta di un padre, il quale figlio è deceduto nella sparatoria, e che appostandosi in auto per spiare SOA e Byz-Lats, accecato dalla vendetta investe e uccide uno dei membri di questi ultimi. In gioco c’è ancora Nero e il suo ultimatum con Claudette, a cui restano solo 6 ore per decidere se consegnare il Club oppure no. La procuratrice, determinata più che mai a cercare un colpevole, promette di fare pressioni sugli uomini di Nero convinta che qualcuno fra loro confesserà. Le sue pressioni si rivolgono anche a Barosky, che già aveva preso di mira, e a cui rivolge la minaccia di togliergli il potere sul porto se non le consegna il guidatore che ha investito uno degli uomini di Nero. Padilla però cerca di raggirare Claudette, e si consegna lui stesso come colui che ha comprato e consegnato il KG-9 a Darvany. La procuratrice pensava di avere in pugno il Club ma scopriamo presto che, la sua volontà di trovare a tutti costi un colpevole supera quella di fare giustizia, e che è pronta a chiudere il caso incastrando un innocente, ossia Nero che i risultati della scientifica scagionano anche dall’omicidio della ragazza uccisa da Toric.
Il suo senso di giustizia si risveglia in lei, grazie alla questione del padre in cerca di vendetta che si suiciderà di fronte ai poliziotti. Da qui in avanti Claudette lotterà per i suoi principi, per quello in cui crede e per fare giustizia e questo la rende ancora più pericolosa. Di conseguenza, il primo passo da fare è mettere in libertà un innocente: Nero.
Un altra minaccia si fa sempre più reale e colui di cui i SOA dovranno cominciare ad avere più paura è l’amico/nemico Barosky che, mosso da interessi personali e dalla volontà di mantenere il potere, potrebbe diventare più pericoloso di quello che sembra.

Si è parlato di travolgente portata emotiva di questo show e ancora una volta questo viene dimostrato dalla scena finale dell’episodio che vede protagonisti Jax e Tara. I due devono fare i conti con quello in cui si è trasformato il loro rapporto, ossia un freddissimo cubetto di ghiaccio. Come sottolinea il Pres, i due si trovano ormai distanti anni luce l’uno dall’altro, come dimostra il comportamento di Tara che vuole chiedere il divorzio e portare via i figli al marito, ma ormai è troppo tardi. Non bastano le preghiere che Jax rivolge alla moglie, ossia di farlo riavvicinare perché da solo non può farcela. Non sappiamo quale sarà la reazione di Tara, ma anche se volesse tornare sui suoi passi è comunque troppo tardi e anche solo  il fatto che Gemma si voglia vendicare di lei è sufficiente a far capire che, anche se Tara non portasse più a termine il piano, le conseguenze si abbatteranno comunque su di lei, su Jax e sul Club. Non oso immaginare le ripercussione che potrebbe avere l’effettivo allontanamento di Tara e figli su Teller Jr e che comprometterebbero il suo lavoro per il Club.

Ultima cosa sul Club da analizzare è il comportamento di Juice. Nonostante gli vengano dedicati pochi minuti, la scena in cui compare è essenziale. Juicy rischia la vita, di essere investito da un’auto in corsa e non cerca di mettersi in salvo anzi, con una freddezza paurosa non si sposta di un solo centimetro e per fortuna sarà l’auto a cambiare direzione. Se nelle puntate precedenti si poteva leggere il suo comportamento come voglia di dimostrare qualcosa e di fare il cowboy, stavolta la cosa è totalmente diversa. La sua è semplice e cruda voglia di morire, nessuno sembra essersene accorto, ma il ragazzo è stato schiacciato dagli eventi, e improvvisamente sembra di fare un salto alla quinta stagione e ai problemi che ha avuto il ragazzo. Che ancora non siano svaniti del tutto?

La puntata è stata complessivamente ottima, e Sutter continua a non deludere mai e a compiere le sue apprezzate magie che a noi sono tanto care. Non assistiamo a importanti colpi di scena, ma piuttosto ad un’evoluzione delle situazioni e dei personaggi e in più c’è spazio per l’ironia che, piano piano sembra ricominciare a ritagliarsi angoli in qua e là per andare ad alleggerire la pesantezza di certe situazioni. Niente da obiettare e ancora una volta Sons of Anarchy, non sbaglia un colpo!

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