Sons of Anarchy – Recensione 6×12 – You Are My Sunshine
La poker face di Jax mi sembra un ottimo inizio per commentare il dodicesimo episodio di questa esplosiva sesta stagione. Manca pochissimo al gran finale di Sons of Anarchy e Kurt Sutter ci regala una puntata dal sapore dolce amaro. Da una parte si ride e si scherza e si raggiungono grandi traguardi ma dall’altra si torna al punto di partenza e risolto un problema ecco che ne spunta un altro, come il buon Sutter ci ha insegnato.
Con il dodicesimo appuntamento di quest’anno con Sons of Anarchy sembra chiudersi un ciclo e aprirsene un altro, o meglio sembra chiudersi un capitolo. Infatti, il Club finalmente riesce a lasciarsi alle spalle il commercio di armi da fuoco con i doppi/tripli/quadrupli giochi a cui siamo abituati. Occuparsi dei cinesi è l’obiettivo numero uno e di certo non aiuta, anche se doveva succedere, che a questi ultimi giunga la notizia della morte di Galaan ma non c’è problema, Jax ha la soluzione a portata di mano. Ai cinesi vengono consegnate le armi, ma questo non è sufficiente perché il boss vuole vendetta per il figlio ucciso dal boss irlandese. Serve un capro espiatorio, un’esca, e Connor si rivela la persona giusta da consegnare agli orientali. Per farla breve, i SAMCRO con l’aiuto di Marks e quindi dei Niners, fanno finta di consegnare l’ex braccio destro di Galaan alla gang ma in realtà si tratta di un’imboscata in cui vengono fatti fuori tutti i cinesi. Problema risolto. Il traffico d’armi passa in mano a August Marks, che da ora in avanti lavorerà con gli irlandesi, infatti Connor riesce a convincere i Kings data la prova di abilità e di potere che ha dimostrato l’erede di Pope. Insomma, niente di nuovo, siamo abituati ai doppi giochi ormai e Jackson ha dimostrato ancora una volta di possedere un certo intuito e grandi abilità nel guidare il Club a fare la cosa giusta in tutti i sensi, soprattutto per tirarli fuori dai casini.
Le vere complicazioni che nascono in questa puntata riguardano i rapporti di Nero con il Club e le problematiche di leadership con i Byz Lats. I membri della sua banda non sono degli idioti e si rendono conto che è da quando il loro capo ha intrapreso rapporti con i SOA che sono iniziate le rogne. Quello che chiedono è un aiuto, ed essendo latino americani in automatico sembra opportuno chiederlo ai Mayans, che ritornano in gioco. In ballo c’è un incontro con Alvarez di cui Nero non vuole sentir parlare ma dal quale deve recarsi almeno per rispetto dei membri del suo club e per dimostrare interesse verso di esso.
Quello che ne viene fuori è un quadro abbastanza sconcertante e riguarda il vuoto di potere lasciato dai SOA una volta abbandonato il contrabbando di armi e che se verrà ricoperto da August Marks creerà problemi per gli equilibri sul territorio che a sua volta potrebbero trasformarsi in conflitti con neri e bianchi da una parte e cinesi e latino americani dall’altra. Morale della favola, Nero deve decidere da che parte stare e la sua decisione può essere riassunta così: Gemma o i Byz Lats?
Come se non fosse abbastanza, a peggiorare le cose ci si mette Juice e la sua situazione alquanto spinosa e difficile. La morte di Clay lo ha segnato profondamente, in fondo era come un padre per lui, e lo dimostra la domanda che pone a Bobby, ossia come e per quale motivo ha cambiato idea circa la “condanna a morte” dell’ex Pres. In più, a inizio stagione ha dovuto subire pressioni per poter essere reintegrato nel gruppo e, comprese le sue vicissitudini nella quinta stagione, non se la sta passando al meglio. Sicuramente non è il Juice che abbiamo imparato a conoscere dalle prime stagioni. Bobby gli consiglia di svagarsi e andare a Diosa ma la soluzione non è così semplice e, prima di andarsene, ruba delle pillole di ossicodone dal comodino dell’ex VP. Straziante è il “someone nice” che dice a Layla quando le chiede chi vuole che gli mandi tra le ragazze, come se ultimamente non avesse avuto nessun appoggio e nessuna spalla amica a cui aggrapparsi ed è così, nonostante gli sbagli che ha commesso e la clemenza di Jax nei suoi confronti.
Juice assume le sei pillole di ossicodone e ci lascia quasi la pelle ed è facile intuire che il suo non era solo un tentativo di sballarsi ma di togliersi la vita. Sotto gli effetti degli stupefacenti, Juice confessa a Nero quello che è veramente successo a Darvany, ovvero che l’ha uccisa su ordine di Jax, che a suo tempo aveva giurato di non esserne il responsabile. È questo che oltre ai drammi già subiti dal membro del Club che lo affligge, l’essere l’artefice della morte della ragazza. Il Club non uccide le donne, è una regola ferrea, e Teller Jr affidò a Juicy quell’arduo compito, proprio per poter testare il suo grado di lealtà. Juice si salva ma per lui saranno guai e quel “YOU BETRAYED ME” che vediamo all’inizio del promo della prossima puntata ne è la prova.
Il nocciolo della puntata però riguarda la situazione di Tara che, anche lei, deve fare una scelta: consegnare il Club o meno? La Patterson tiene in sospeso il Club riguardo l’accordo con Jax, considerato il fatto che esso prevedeva la consegna di Galaan vivo e non il suo cadavere. Lo fa però sapendo di avere un asso nella manica, ossia Tara, e con la volontà di fregare i SAMCRO, ma quello che le aspetta è una brutta sorpresa.
Sulla Dott. Knowles grava il peso della decisione che deve prendere e sorprende tutti quando, una volta ottenuta l’immunità e la protezione per i figli, non si presenta dalla procuratrice ma scappa rifugiandosi in un motel. È evidente che Tara non ha consegnato i SOA per amore del marito, quell’amore che è sempre lì in agguato pronta a farla vacillare, nonostante voglia interpretare la parte della dura. Amore che viene testimoniato da quel ‘Mi dispiace’ che sussurra all’orecchio del marito. Questa volta però, la fa esitare nel momento più sbagliato mettendo a rischio la sua vita perché, onestamente, quanto può durare la sua fuga? A meno che non abbia in mente qualcos’altro. Ma quello che fa andare su tutte le furie è che tutto questo poteva essere evitato se Jax avesse detto alla moglie del suo patto con la procuratrice. Perché non l’ha fatto? Probabilmente, l’assenza di comunicazione fra i due è sintomo del loro rapporto ormai andato al catafascio e i due si amano e si ameranno sempre ma qualcosa ormai si è rotto. Jax, invece di dirle dell’accordo si limita a farle l’ennesima promessa che a Tara non può più bastare.
Inutile descrivere e parlare della reazione di Jax una volta scoperto che Tara gli ha portato via i figli, in quanto le scene parlano da sole. Ma il personaggio migliore in assoluto della puntata è Nero, che arrivato da Jax a chiedere spiegazioni ma vedendolo in quello stato, mette da parte i suoi rancori verso di lui per consolarlo e sostenerlo come il padre che non ha mai avuto. Immagine simbolo di tutto ciò è il suo pugno che prima stringe e trema per poi dispiegarsi sulla testa di Jax.
E su Nero vanno consumate due righe per dire quanto questo personaggio in così poco tempo si sia fatto amare e sia stato costruito e caratterizzato alla perfezione da Sutter, che come sempre dimostra la sua bravura.
Accantonando per un attimo le cose serie, questa puntata ci ha fatto davvero ridere e vorrei assegnare degli Epic Win:
- Il primo va a Tig, che non solo è salvo (Marks lo ha risparmiato dato gli affari che Jax gli ha fatto concludere), ma è autore di un paio di battute esilaranti.
- Il secondo a Bobby per la scena seguente:
- E il terzo a August Marks che con il suo ‘McDuffy’ mi ha fatto saltare dalla sedia per le risate.
Intensità e emozioni sono a mille, le questioni in sospeso sono molte e tutto è pronto per il gran finale di DUE ORE, si 2 ore, che saranno lunghissime e atroci ma che soprattutto lasceranno in sospeso un sacco di cose. Kurt Sutter ha parlato di una morte importante in questo finale di stagione ed è partito il toto scommesse, ma per quanto Tara sembri una valida candidata, soprattutto dopo questo episodio, punterei su Juice, che avendo tradito il suo Pres ha veramente pochissime possibilità di sopravvivere.
Non sono emotivamente pronta.
Bellissime come sempre le soundtracks che accompagnano questa serie tv e degna di nota è la canzone che accompagna il finale e da cui è tratto il titolo: “You Are My Sunshine.”
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About Sabrina
Sabrina. 24 anni. Segni particolari: Musica e telefilm dipendente. Cresce a rock e serie tv e i suoi grandi amori del passato sono: Dawson's Creek, Beverly Hills 90210, The O.C e Veronica Mars ma anche Queen, Beatles, Rolling Stones e U2 con cui la mamma l'ha cresciuta. Perennemente alla ricerca di nuove serie da vedere, la sua è proprio una malattia. Le sue attuali fisse telefilmiche sono: Doctor Who e Mad Men. Tra le serie tv preferite invece ci sono: Game of Thrones, Sons of Anarchy, The Walking Dead, Mad Men, Fringe...ma la lista potrebbe continuare ancora e ancora. Le sue passioni, musica e serie tv, spesso si intrecciano e tra le sue best soundtracks ever ci sono: The OC, Game of Thrones, Veronica Mars, Sons of Anarchy. Se invece parliamo di attuali influenze musicali la lista è ancora più lunga ma per citarne alcune: Coldplay, Muse, Arctic Monkeys, Bon Iver, Mumford and Sons, Band of Horses, Florence and The Machine...è un caso irrecuperabile, qualcuno la aiuti! Come Amy Pond, attende disperatamente che nel suo giardino atterri il Dottore insieme al suo TARDIS!
Provo solo ansia per il futuro, nient’altro.