Sons of Anarchy – Recensione 7×06 – Smoke ‘em If You Got ‘em

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Sons of Anarchy non mi ha mai deluso, tra i vari motivi c’è quello per cui ogni storia viene ribaltata da situazioni inaspettate e da improvvisi colpi di scena che mi hanno lasciata sempre senza parole.
E questo sesto episodio non è da meno, almeno per quanto riguarda le alleanze tra i mille Club coinvolti in questa settima stagione.

Dopo il casino della scorsa settimana successo con Lin, Nero e i Sons pare abbiano le ore contate dato che hanno fatto arrabbiare parecchio Mark August e i Mayans, talmente tanto che quest’ultimi vogliono la testa di Nero nonostante gli abbia spiegato le motivazioni personali sue e di Jax dietro all’imboscata ai Cinesi.

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Ma grazie a quel genio (si, lo è decisamente) di Jax riescono non solo a stringere un’alleanza con Alvarez promettendogli droga e armi e salvando così la vita a Nero, ma anche a lasciare una bella montagna di cadaveri di neri davanti ai cantieri Pope, riuscendo con un solo gesto a dichiarare guerra a Mark August, a dare manforte ai Bastard per la loro secessione interna, ma soprattutto ad avvicinarsi a Tully acquistandone la fiducia e aprendo le porte ad un futuro multiculturale, dove Neri e Ariani lavoreranno fianco a fianco, senza più Cinesi e senza più August.
Ma è una calma apparente dato che Lin probabilmente si venderà al Procuratore (dietro pressioni di August) testimoniando contro i Sons, e la poliziotta rimasta ferita nella sparatoria durante l’incontro tra i Sons e gli Ariani si confida con Unser su quello che ha visto … anche se non sappiamo cosa si sono detti.
Sul secondo problema sono abbastanza tranquilla che la faranno fuori in qualche modo, ormai ai Sons la pietà non appartiene più;  su Lin possono giocarsi,invece, la carta che lui è stato il mandante dell’omicidio di Tara, in modo da togliergli ogni credibilità e in questo modo tutto si rimetterebbe a posto. Invece non è proprio così, dato che tutta questa guerra e questo sange è frutto esclusivamente di una bugia detta da Gemma sulla morte di Tara. Incredibile che effetto devastante abbia avuto sulle vite di tutti, ma è inevitabile che tutti gli equilibri che Gemma si è creata attorno basati su menzogne di qualsiasi si spezzino: solo lei può essere più salvarsi da se stessa, e con la sua furbizia proteggersi dai suoi stessi segreti prima che le si rivoltino contro. Personalmente non sono sicura di voler vedere la salvezza di Gemma, la settima stagione sta tirando fuori il suo peggio e la sua fragilità.

Abbiamo visto terminare il sesto episodio con Gemma che implorava Juice di non ucciderla … e infatti non l’ha fatto. Strano, da un codardo come lui non me lo sarei mai aspettato … e quindi la ritroviamo in un caffè in un posto dimenticato da Dio che si confida con una cameriera. Ma è allo sbando, i sensi di colpa, l’ansia di essere scoperta, la consapevolezza di essere una donna meschina la stanno uccidendo.

caffè

Parla al tavolo da sola come se ci fosse Tara davanti a lei: povera Gemma non può salvarsi da se stessa e dai suoi fantasmi. Forse la pazzia è la punizione divina per una vita passata a proteggere se stessa e la sua famiglia, senza compromessi? Eppure nonostante il suo egoismo cosmico e la cattiveria intrinseca e la situazione fuori il suo controllo, non penso sia ancora spacciata. Intanto perché è disposta a tutto pur di rimanere nel Club e poi perché, se Jax è un genio lei ne è la madre e mi aspetto qualcosa di enormemente brutto ma al tempo stesso intelligentissimo per proteggere lei e i suoi interessi.

Chi invece è tutt’altro che geniale è Juice. Credo che in tutte le stagioni passate non abbia mai brillato né per intelligenza, né per coerenza, l’ho sempre trovato troppo fragile e mai all’altezza delle situazioni da Sons. O forse, solo troppo umano per stare in mezzo a persone che invece hanno perso la loro umanità. Comunque, ciò non toglie che abbia fatto l’unica cosa che non doveva fare: tornare a Charming e chiedere “un passaggio gratis in Messico” ai Mayans in cambio di informazioni sui Sons. Complimenti Juice, così facendo ti sei auto-condannato a morte.
Perché i Mayans come prima cosa hanno chiamato Jax per consegnarglielo. E prima ancora dell’alleanza tra i due Club, perché ci sono certe regole non scritte che si devono rispettare, e tra queste è che non si deve mai dare un aiuto a una spia. Juice si è rivelato per l’ennesima volta un vigliacco, senza possibilità di redenzione. Perché anche se adesso dicesse tutto quello che sa sull’omicidio di Tara sarebbe solo un modo per provare a salvare se stesso dopo che ha cercato di fuggire e di tradire il suo Club.
Lui davanti agli occhi di Jax non è più credibile, e dovesse mai esserci un confronto tra Juice e Gemma non penso che la verità – nonostante sia effettivamente la verità – verrebbe fuori come tale, purtroppo.

Ma la cosa interessante in questo gesto delirante di Juice è che ha avuto modo di parlare lontano da tutti con Nero, dato che entrambi sono stati chiusi in uno stanzino dai Mayans in attesa di espiare il loro tradimento. Kurt Sutter ci fa vedere solo poche battute tra i due, quindi non sappiamo cosa si siano effettivamente detti in quei momenti. Ma sembra che Juice nonostante tutto non tradisca Gemma, chissà per quale ragione visto che lei invece aveva tutte le intenzioni di ucciderlo.
Ma Nero vede poi l’auto della donna utilizzata come pegno dal fuggitivo in cambio del fantomatico viaggio in Messico. Che Nero inizi a sospettare qualcosa sull’innocenza di Gemma dopo che Juice ha stranamente collegato lei a Tara? O davvero Juice si è confidato con Nero prima dell’inevitabile morte? Oppure, ancora,  Gemma passerà per quella che ha provato ad aiutare Juice per evitare un’altra morte nel Club? Sbagliato per le regole dei Sons, ma non umanamente perché è donna, mamma e amante di Nero, quindi facilmente raggirabile.

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Se proprio devo muovere una critica a questo episodio (ma in generale all’intera stagione), è che si sta concentrando troppo sugli affari dei Club, lasciando poco spazio ai singoli personaggi. Happy e Tiggy hanno avuto pochissimo spazio dall’inizio della stagione, Bobby se non fosse stato per un paio di battute “da papà” con Wendy ci saremmo dimenticati della sua esistenza e anche Chibs vorrei andare più in profondità sulla sua storia con lo Sceriffo. Invece è tutto molto incentrato sugli affari e su quello che rimane della famiglia Teller. Essendo già a metà dell’ultima stagione mi piacerebbe invece dare un senso e una conclusione a tutti i personaggi (perché li trovi tutti fantastici) anziché vederli solo come un gruppo unito, sempre pronto a tutto e dalla parte di Jax senza mai mettere in dubbio le sue motivazioni e decisioni.

La certezza è che in Sons of Anarchy i guai risolti ne generano altri, tutti sono intrappolati in un sistema contorto e infernale che come un inarrestabile effetto a catena genera violenza e dolore, e chiunque si avvicina ne viene inghiottito o espulso se non sta al gioco.

L’episodio termina con Gemma disperata difronte a un Nero molto distaccato e disgustato.

nero

Ma, soprattutto, lasciamo i Sons all’epilogo con Juyce.

juice

E io rimango in trepidante attesa dell’ottavo episodio, che potrebbe cambiare ribaltare completamente la stagione.

Nell’attesa, mi raccomando, passate nelle pagine di Sons of Anarchy ItaliaSons Of Anarchy Italia e Charlie Hunnam Italia

https://www.youtube.com/watch?v=OkqYuZ8SFVs

 

About La Ale

Ragazza - sempre meno giovane ma sempre con tanta buona volontà - folgorata in piena adolescenza dal fascino di Fox Mulder. Dopo di lui, il mondo non è stato più lo stesso. Ma è solamente anni dopo, con Buffy, che si dona totalmente ai telefilm. Tra tutti quelli seguiti in anni di passione, quale si porterebbe su un'isola deserta? Sicuramente Six Feet Under, al quale è legatissima, e del quale è tutt'ora innamorata. Convinta che niente è come sembra, cerca nelle serie appunto quello che non sembra ma è. Alla ricerca del telefilm perfetto - ossia il giusto equilibrio tra coinvolgimento emotivo, suspence e drama -ancora non si è fermata e al motto "una giornata senza puntata e' una giornata sprecata" persegue il suo obiettivo diventato ormai ragione esistenziale.

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