Salve a tutti e ben ritrovati a parlare della seconda puntata di “State of Affairs”. Fatemi dire subito che l’episodio mi è davvero piaciuto tantissimo. 40 minuti volati senza nemmeno accorgermi, ritmo serrato, suspense, drammone strappalacrime finale… insomma se questa è la seconda puntata, siamo messi benissimo.
Procedendo con le fila della storia dell’episodio precedente, ci troviamo adesso nello stretto di Bering, dove un sottomarino russo sta operando per inserirsi nelle comunicazioni americane attraverso la fibra ottica. Durante l’operazione di cambio del registratore, un’improvvisa tempesta recide il cavo che collegava il sottomarino a una nave appoggio provocandone l’inabissamento a 400 metri di profondità. Anatoly Simonov, agente dell’intelligence russa che si trova a bordo del sottomarino, si barrica nella sala comunicazioni dopo aver accoltellato gli altri addetti alla sala.
Intanto Costance, il marito Marshall e Charlie commemorano Aaron. Charlie non vuol perdere la sensazione di averlo ancora lì con lei, Costance, la madre, vuole giustizia e Marshall vuole verità. Ad entrambi Charlie promette verità e giustizia solennemente, ma i ricordi che affiorano nella sua mente sono di un Aaron che gli punta la pistola.
L’agente Nightfall al secolo Simonov, sgancia una boa per comunicazioni e riesce ad essere contattato da Charlie e la sua squadra,comunicando loro la situazione in cui si trovano. Informa che il sottomarino stava svolgendo attività di spionaggio ad altissima pericolosità per la sicurezza degli Stati Uniti. Si capisce da subito che il buon Anatoly non farà una bella fine…o si becca una pallottola in testa dai russi o lo fanno sprofondare negli abissi a far compagna a qualche Architeuthis di 20 metri. Non ha il physique du rôle dello 007.
Intanto, con grande sorpresa di Charlie, il tirapiedi di Skinner Newsome, licenziato dopo aver introdotto una spia negli uffici della CIA, si presenta al lavoro. Qui gatta ci cova ho subito pensato e infatti tra poco capirete il perché. Newsome gli sta sulle ovaie dal loro primo incontro in ascensore…secondo me chi disprezza compra…di certo non ci troviamo di fronte a tipino particolarmente simpatico e che si fa benvolere, ma piuttosto a uno spochioso, arrivista leccapiedi.
La minaccia si rivela ancor più grave quando si scopre che attraverso quei cavi passano le informazioni più segrete del Governo americano, inclusi dislocazioni di armamenti, piani segreti e liste di agenti sotto copertura nei vari paesi. Informazioni che in mano Russa sarebbero peggiori di una bomba nucleare. Tutto custodito nel maledetto sottomarino, sei mesi di informazioni rubate pronte a prendere la via di Mosca. Charlie informa subito il presidente della situazione di allarme. L’unica risorsa americana nella zona non potrà arrivare lì prima di 10 12 ore, troppe forse per evitare che le informazioni cadano in mano alla Russia. La Payton dovrebbe annunciare anche la nomina del nuovo direttore della CIA e questa grana non cade a fagiolo a livello di media. In questa fase mi sono chiesto se davvero la difesa americana è così facilmente penetrabile: insomma un sottomarino, due sommozzatori, un registratore e via.
Nick Vera, dopo aver ricevuto il messaggio di Charlie, si presenta nel suo ufficio. Nick è un vero figlio di putt… degno del miglior urlo di Tuco (Il buono, il brutto, il cattivo). Potrebbe essere lui il messaggero che sta facendo impazzire la bella Charlie? Quest’ultima gli mostra la foto inviatagli dal misterioso interlocutore, una foto che mostra Charlie con Fattah e lo stesso Nick, il terrorista (che era una risorsa CIA più o meno come lo era Bin Laden durante la guerra in Afghanistan invasa dall’Unione sovietica). Insomma alla seconda puntata una bella badilata sui dentini d’avorio di Charlie che non vuol mentire al presidente ma non può nemmeno venir meno al suo giuramento da agente CIA. A peggiorare le cose, Maureen informa Charlie di aver intravisto proprio Nick a colloquio con il segretario della difesa.
All’agente Simonov, viene comunicato che il suo contatto è morto un mese fa e che Charlie lo conosceva perchè lavorava con il padre. Veniamo così a sapere che Anatoly ha conosciuto Charlie quando era una ragazzina. Durante la telefonata di aggiornamento al presidente, la Tucker viene informata che Ray Navarro sarà nominato direttore della Cia. Newsome è guarda caso, culo e camicia con Navarro e quindi resterà al suo posto di informatore del Direttore (è o non è di un’antipatia unica?) Era inoltre d’obbligo un qualche aggancio diretto alla vita della Tucker con quella di Anatoly e sebbene ho visto di meglio, questo appiglio mi è sembrato ben costruito e perfettamente credibile.
Il presidente Payton annuncia a Charlie che l’unica soluzione per portare in salvo la sicurezza nazionale è che il sottomarino sprofondi negli abissi e questo è possibile solo con l’aiuto di Anatoly, chiamato all’estremo sacrificio. Una decisione drammatica e dura, che la Payton però ordina senza troppe remore o pietismi e che ci fa capire il personaggio della Payton: non arrivi sulla cima del paese più potente della terra senza un po’ di cinismo e spietatezza. Charlie che ha scoperto un legame seppure molto vago con l’uomo deve prepararsi a mentirgli per portarlo al sacrificio, una cosa che non gli fa onore ma il suo è un mestiere sporco dove le bugie possono salvare le nazioni e questo Charlie lo sa bene.
Charlie affida il telefono con i messaggi e la foto compromettente con Nick e Fattah a Syd, una sua risorsa perchè lo verifichi e capisca da dove arrivano questi messaggi. Ma Syd torna con la coda tra le gambe non avendo scoperto nulla. Consiglia a Charlie che guardarsi le spalle perchè il mondo nel quale opera è sporco e pericoloso. Anche Syd crede che dietro tutto questo ci sia Nick Vera.
Arriviamo al drammatico finale. Charlie deve trovare il modo di convincere Anatoly al massimo sacrificio anche mentendo. Inizia così a ricordargli che entrambi hanno votato le loro vite alla sicurezza e alla pace. Facendo leva sui ricordi insieme con il padre e di lei con la figlia Sabina, Charlie gli fa sapere che il presidente gli ha ordinato di sacrificarsi per il bene della nazione (manco la sua tra l’altro). Anatoly chiede di poter lasciare un messaggio alla figlia, messaggio che Charlie promette di consegnargli (poteva anche far finta di registrarlo ma ok) anche se in realtà per ragioni di sicurezza non lo potrà mai fare. Molto toccante il messaggio dell’uomo alla figlia, tanto bello quanto inutile. Sfugge qualche lacrimuzza alla bella Charlie. Anatoly si sacrifica affondando il sottomarino sprofondandolo con i suoi segreti nel fondo dell’oceano.
Parlandone con Maureen,Charlie rivela di non ricordare nulla di quell’incontro avuto con Anatoly quando era ragazzina e di avergli mentito per convincerlo al sacrificio. L’episodio si chiude con Nick Vera che spia le due donne.
Che dire di questa puntata? La vicenda relativa ad Aaron si sta sempre più complicando e il misterioso messaggero sta mettendo a dura prova l’equilibrio mentale di Charlie. Nick Vera, Fattah, un misterioso terzo soggetto…chi sa la verità su quella notte a Kabul? La Heigl si riconferma attrice di alto profilo che è riuscita ad andare oltre la bellezza fisica imponendosi con questo personaggio sofferto e complicato la cui vita è divisa tra senso del dovere e spirito di giustizia . Qualcuno accosta Scandal a State of Affairs ma secondo me non c’entrano nulla. Diverso ritmo, diversa visione e prospettiva, diverso approccio alle vicende. Questo episodio mi ha davvero tenuto incollato allo schermo e spero di avervi trasmesso tutta la mia emozione nel seguirlo.