State of Affairs – Recensione 1×12 – Here and Now

Puntata intensa e perfetta con il giusto mix di dramma e sentimenti che fanno rimpiangere il ritardato risveglio degli autori di questa serie che ora meriterebbe a pieno titolo il rinnovo.

I personaggi vengono portati nel loro passato in modi diversi: Charlie Tucker e Nick Vera nell’Afghanistan di tre anni addietro vivono il loro amore in mezzo ai papaveri da oppio, promettendosi amore eterno. Ma non sono i soli a fare i conti col passato. Costance Payton vive il suo passato di Kabul con quel desiderio di vendetta che le è salito ormai oltre ogni limite e che ora le riempie ogni parte dei suoi pensieri e delle sue azioni. Nulla al mondo la distoglierà dal prendersi la vita di Sheikh Hakham e Fatah, anche a costo di radere al suolo mezzo Mindanao.

Il passato ci aiuta a capire meglio i rapporti tra Nick e Charlie.

Il passato ci aiuta a capire meglio i rapporti tra Nick e Charlie.

Tutto questo, i sentimenti veri, primordiali come possono essere amore e vendetta, si infrangono contro lo scoglio di interessi politici e di potere, che ignorando tutto questo, ma mirando solo a distruggere per governare, gettano veleno nell’agone politico, e così il baldo senatore Burke, si ritrova in mezzo a scatoloni di documenti secretati, la foto di Charlie, Vera e Fatah e non trova di meglio che buttarla in pasto ai media grazie a Jules Lambert. Un colpo basso che avrà forse delle conseguenze, ma analizziamo con ordine l’episodio.

La Payton vuole la sua vendetta a ogni costo.

La Payton vuole la sua vendetta a ogni costo.

Torniamo ai sentimenti di Charlie per Nick. L’unica maniera di salvarlo è un’incursione dei Navy Seal di Dawkins, ma sfortunatamente una tempesta in arrivo nella zona rende impraticabile questa soluzione. La Payton si appresta quindi a ordinare un attacco con gli F-18 e questo significa un grosso buco nero con dentro la poltiglia di Hakam, Fatah e Nick.

Qui si ha, secondo il mio modesto avviso, uno dei momenti più drammatici e intensi dell’intera serie: quando la vendetta si contrappone all’amore, quando Payton e Tucker si guardano negli occhi, spogliate di ogni titolo, passato, carriera, e restano solo due donne determinate e forti che lottano per ciò che reputano prezioso quasi come la loro stessa vita. La disperata ed affannosa – anche andando contro i protocolli – ricerca di una maniera di salvare Nick Vera da parte di Charlie, si oppone alla volontà e la determinazione della Payton che, sorda a ogni supplica della nostra bionda agente CIA, ordina agli F-18 di levarsi in volo e distruggere ogni traccia di Ar Risallah.

Il confronto tra due donne forti è sempre qualcosa di epico.

Il confronto tra due donne forti è sempre qualcosa di epico.

Toccante l’ultimo colloquio di Nick con Charlie, che conscio dell’avvicinarsi della morte, non rinuncia a dare supporto agli aerei, indicando col segnale del walkie talkie, il punto dove colpire. Un sacrificio che in qualche modo allontana le due donne forse definitivamente. Ora, per un assurdo gioco delle parti di pirandelliana memoria, la Payton si ritrova soddisfatta dall’aver compiuto la vendetta meditata per anni, e la Tucker è ora piena di quel sentimento di odio e vendetta che deve per forza colmare lo spazio dell’amore e dei sentimenti provati per Nick.

Il sacrificio di Nick, rende giustizia ad Aaron? Charlie ha questa immagine nel suo cuore.

Il sacrificio di Nick rende giustizia ad Aaron? Charlie ha questa immagine nel suo cuore.

Ora deve capire. Capire cosa in tutto questo non torna e per fare sì che Nick non sia morto (almeno al momento lo diamo per morto), inutilmente. Un particolare non è sfuggito a Charlie: qualcuno deve aver avvisato il gruppo con lo Sceicco dell’imminente attacco, che infatti ha tentato una fuga precipitosa attraverso i bunker giapponesi della seconda guerra mondiale. Tutto porta al TKG, il potentissimo gruppo Krieg, e così Charlie fa rapire da Syd, Kurt Tannen. 

La Payton intanto presenzia all’ennesima cerimonia, ma il cocktail le va di traverso quando scopre che il senatore Burke stavolta le ha tirato un colpo basso, se non bassissimo. La famosa foto del trio delle meraviglie ora fa bella mostra di sé online e questo politicamente significa un disastro se non si riesce a mettere una pezza molto molto grande al tutto.

Visto che l'attesa per il finale di stagione sale, vi metto qualche foto del prossimo episodio.

Visto che l’attesa per il finale di stagione sale, vi metto qualche foto del prossimo episodio.

Anche Charlie non la prende bene. Quella foto doveva restare nelle profondità di un anonimo dossier della CIA e non sbandierata in faccia al pubblico. Maureen prova a star vicino all’amica ormai sul punto di lasciarsi andare a un pianto liberatorio, ma non è ancora tempo di lacrime: è tempo di  agire.

Kurt nel frattempo ruba dei documenti dall’ufficio del Direttore Navarro, ma come abbiamo già detto viene preso da Syd e consegnato a Charlie, livida di rabbia. Kurt confessa di essere sotto copertura per conto di Navarro e che i documenti rubati provano questo fatto. Doveva infiltrarsi nel TKG per capire le loro mosse e intenzioni. Ed è qui che Charlie ha finalmente l’illuminazione: non esiste nessuno Sceicco, ma solo il suo profeta, Ar Risallah altri non è che Fatah. Lui è il vero capo del terrorismo, come Maometto era profeta di Allah, Fatah è profeta di un’immagine idealizzata: quella di Hakham. Questo spiega perché il gruppo Krieg ha come priorità quella di salvarlo, anche se gli scopi finali non sono del tutto chiari nemmeno a Charlie, figuriamoci a noi.

Ancora una foto presa dall'ultimo episodio della serie.

Ancora una foto presa dall’ultimo episodio della serie.

Prossimo episodio sarà il finale di stagione e vedremo come questa serie si concluderà, come ogni filo della vicenda sarà tirato e chiuso. Resta da capire se sarà una chiusura definitiva o solo temporanea.

Passo e chiudo.

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