Tanto tempo fa, in un’opera teatrale di un grande artista (Eduardo De Filippo, nda) il protagonista esclamava “questo Natale si è presentato come comanda Iddio!”. Beh, che questo artista non me ne voglia se ho l’ardire di citarlo, aggiungendo una cosa diversa dal Natale all’inizio: eh, sì, questa seconda parte di stagione si è presentata come comanda Iddio! O almeno è ciò che pensiamo noi di Suits Episodes e Serial Crush. Voi, invece, perché non ci dite la vostra?
Sono di nuovo Giò e sono qui ad aprire una nuova SuitsRecensione. Non me ne vogliate se spesso e volentieri tiro in ballo cenni di napoletanità, anche perché penso che dovrebbe esserci un po’ di Sud in ognuno di noi per poter vivere bene.
Di certo se Anita Gibbs avesse un po’ di Sud dentro non sarebbe così bacchettona e rompico*oni, e secondo me lo penserebbe chiunque in quello show. Insomma, questa 5×13 si è aperta proprio con un incontro in tribunale, e qui diciamo che Harvey è riuscito a mettere a posto la Gibbs (anche se poi in realtà è stata lei a metter(lo) al posto giusto… ad Harvey, intendo! Ma come sono volgare!), solo che poi si è riscattata andando da Cip&Ciop sventolando un bel mandato di comparizione per Rachel. Di tutte le cose cattive, penso che questa fosse la peggiore che potesse fare la nonnina. Infatti lo dice pure lei:
Piaga: vedere Rachel.
Scusate, rotolo dalle risate da sola. Ma non potevo esimermi dal fare la mia prima battutina cattiva su Rachel, la Gibbs me l’ha servita su un piatto d’argento. Sapevamo tutti che il punto più debole dello studio fosse Rachel, e l’ha capito pure la Gibbs, tant’è che stava pure per vincere, la scaltra assistente del procuratore. Per la serie “ti piace vincere facile? Racconta una bella favoletta a Rachel che pensa di vivere nel mondo dei fratelli Grimm”. Non so in che ruolo la vedrei bene, però, forse Cenerentola perché è la principessa che odio di più. Sempre al principe azzurro pensava, mentre Rachel sta sempre lì a frignare (e se ne è accorto pure Mike) perché le sventolano i suoi sogni davanti e lei sa di non poterli più realizzare. Allora bella, punto primo: ti sei messa con Mike già sapendo che era un impostore di quelli coi fiocchi; punto secondo: ma che razza di sogno di merda è sposarsi al Plaza col preside di Harvard tra gli ospiti? Eddaje, per piacere, mi sa che paragonarti a Cenerentola è un’offesa a quella poverina che almeno faceva qualcosa nella vita invece di lamentarsi qua e là di non poter avere ciò che voleva.
Ora la smetto con Rachel, lo giuro lo giuro. Anzi, mi ero addirittura ripromessa di aprire la recensione parlando del mio grande amore – no, non è Jeff e no, non è Harvey. Lui!
Ok, so perfettamente che l’idea di una ship tra Jessica e Jack è del tutto fuori luogo, e non per qualcosa di particolare, ma semplicemente perché nella scena in cui Jessica vuole prendere in pace il suo caffè sembra Gulliver con un folletto qualsiasi (ma quanto è alta quella donna? Non penso che Jack possa essere veramente così nano!). Oltre alla mia malattia per le ship, però, c’è da dire che noi di Suits Episodes abbiamo veramente festeggiato interiormente nel vedere che FINALMENTE Jack è stato preso in considerazione per qualcosa di diverso dai soliti dispettucci da quattro soldi di un socio a caso troppo ambizioso. Non ci credevo neanch’io che potessero veramente usare il suo personaggio nel modo in cui – come ho scritto nelle recensioni precedenti – speravo che lo usassero. A dire la verità, mi sembrava una mossa troppo intelligente e, viste le pessime decisioni degli autori nello sfruttare i vari personaggi con potenziale, ci credevo davvero poco poco. Ma le nostre preghiere sono state ascoltate e dopo tante puntate di amore incondizionato, Jack ha cacciato le balls per poter salvare lo studio (e anche se stesso, ma tanto lì pensano tutti allo studio come riflesso di sé stessi, non è che ci sia qualcuno che si muova per puro e semplice altruismo). Lasciando stare il fatto che non ci sia riuscito perché lui e Jessica hanno avuto un’idea che, in ogni caso da ignorante, io non ho ben compreso fino alla fine – adescare/conquistare un dipartimento… what? – però ho trovato molto carino il discorso tra lui e Jessica, riguardo alla possibilità che lui possa un giorno diventare socio titolare. Tralasciando il fatto che sarebbe ridicolo se lo diventasse sul serio, anche perché Pearson Specter Litt Soloff non si può davvero sentire, è stato un bellissimo gesto quello di fiducia nei confronti di Jessica: le ha consegnato ciò che Hardman ha su di lui. Il punto adesso è scoprire cosa cavolo sia! Questo mi fa ben sperare per il futuro della serie, perché implica più Jack per tutti!
Sono indecisa se esprimere una nota a favore di Louis oppure no. Quello che ha fatto per lo studio è stato molto toccante, ma soprattutto per la magnifica interpretazione di Hoffman che veste i panni e le emozioni di Louis in maniera pressappoco egregia. Ho apprezzato molto l’idea di aprire le porte dello studio a università importanti diverse da Harvard, sebbene fosse comprensibile che, dopo l’articolo fatto scrivere dalla nonnetta, pochi morissero dalla voglia di andarci a lavorare. In effetti noi stessi ci chiediamo questo studio come possa andare avanti dopo un’investigazione di quel genere, figuriamoci degli studenti che hanno ambizione e voglia di farsi il culo quadrato come associati di un grande studio legale. Devo ammettere che, comunque, non ho compreso come funziona ora questa cosa di Sheila: se ne va in Argentina, e come lo spiega al procuratore? Non puzzerà di marcio ‘sta storia dell’assenza del testimone che ha fatto partire la denuncia? Mah. C’è qualquadra che non cosa.
Il resto della puntata non mi ha particolarmente sconfinferato, non si è trattato altro che di cercare un modo per salvare le chiappe a Rachel, delle quali personalmente non m’importa niente e, se posso dirla tutta, questo ritorno sulle scene di Scottie Lo Scheletro ha avuto solo uno scopo: far amareggiare i Darvey perché hanno piazzato scene a caso tra Harvey e Scottie che non avevano alcun senso nel filone principale della serie. Mike è andato da Scottie perché doveva perseguire la Gibbs. Innanzitutto… che cazzo c’hai in testa? E poi, è stata solo una serie di lamentele e di scarica barile per capire di chi fosse la colpa della rottura tra lei e Harvey. Give me a break, tutto questo non c’entra niente con Rachel, Harvey, Mike che sta per finire in prigione o le difficoltà dello studio. Sono veramente interdetta.
Bene, non mi resta che concludere però con la nostra magica perla della settimana che, udite udite, non è di Harvey. Eh, no, non ha detto niente di brillante o divertente. Il migliore per noi è stato Louis, che non voleva arrendersi all’assunzione di associati esterni alla sua tanto amata Harvard.
Noi ci risentiamo la prossima settimana.
Un saluto,
Giò
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