Suits – Recensione 6×09 – The Hand That Feeds You

Suits Episodes 10 settembre 2016 Leave a comment 430 Views

Benvenuti all’ultima recensione prima del finale invernale di Suits. Non vi spaventate, è l’ultima per me che la prossima settimana passo di nuovo il testimone a Eli (che credo sappia essere un po’ più diplomatica di me). Qui è Giò, e rompo di nuovo le scatoline nella mia recensione alla 6×09 per Suits Episodes e Serial Crush.
Oggi, forse, non parlerò poi così male della puntata, tuttavia non mi sento nemmeno di dire che ne parlerò bene, perché, come tutto questo primo filone di stagione, ho visto la 6×09 sempre come altre gocce d’acqua per “allungare il brodo”, come si dice qua. Il perché è presto detto: voi, onestamente, ci avete visto qualche cliffhanger? Cominciamo dalla fine, sì: una puntata che finisce senza suspense, e – attenzione! – non una puntata qualsiasi, ma la puntata che precede il finale di mezza stagione, a voi non fa pensare che Korsh abbia un po’ perso il filo? Non so a voi, ma a me è sembrato quasi un finale di stagione, se non di serie vera e propria. Tralasciando il promo della 6×10 che le persone sono libere di vedere e non vedere, io da spettatrice qualsiasi, nel vedere la fine della 6×09 sono rimasta quasi esterrefatta dal vedere i titoli di coda. Ci mancava solo che in sovra impressione uscisse la scritta “e vissero per sempre felici e contenti”.

Tutto sommato devo dire però che non è stata una puntata lenta come lasciavano presagire i primi dieci minuti che mi sono trovata a sottotitolare: è iniziata con Louis e Donna nei fanghi, che sì, sono simpatici e tutto, ma come ho già detto nella precedente recensione, stanno dando un po’ troppa importanza a questa storia di Louis e Tara. E ora mi ritrovo a commentare un post che ho letto qualche giorno fa su facebook in cui si denigravano i Darvey perché sono sempre lì a sperare che succeda qualcosa di romantico tra Harvey e Donna, mentre Korsh ci trolla sempre perché alla fine Suits è un legal drama. Ma come si fa a pensare una cosa del genere, se ci si trova davanti ad uno show che sin dalla primissima puntata segue le vicende di Mike innamorato cotto di Rachel, e delle sue peripezie amorose con lei e Jennifer; le vicende di Louis e Sheila e di Jessica e Jeff? Seriamente ci mancano solo le vicende amorose di Norma e poi siamo veramente a posto: gli unici mai considerati sotto l’aspetto romantico sono proprio i Darvey. Quindi no, non venitemi a dire che di Darvey non si parlerà mai perché nei legal drama non rientra l’aspetto romantico, perché vi trollate da soli se la pensate così, non è certo Korsh che trolla noi.

Chiusa la parentesi sfogo, mi ricollego a questo inizio di puntata che ho trovato divertente sì, ma anche un po’ noiosa, per spostare poi la nostra attenzione su quello che è ormai il caso di trama orizzontale della sesta stagione: Rachel e Jessica che cercano di salvare Bailey. Non esprimo proprio più nessun parere su Rachel PrimaDonna, ma mi permetto di sottolineare la sua irriverenza nei confronti di Jessicona. Da quel che si vede, Jessica ce la sta mettendo tutta a dimostrare che non tiene tanto al caso quanto a Leonard Bailey, e poi spunta Rachel che le dice che al caso non ci tiene affatto perché vuole soltanto chiuderlo e vincere. Oh, bella, un conto è che fai la So Tutto perché sei stata una brava assistente legale, un altro è che alzi la cresta non con una a caso, ma con Jessicona. Per fortuna Jessicona non è la prima scema che si intenerisce o lascia toccare dalle sue parole a vanvera, e grazie a Dio.

Spostandoci a Danbury, vediamo una serie di cose a caso, a cui io ho stentato a trovare un nesso logico: prima Kevin dice a Mike che Cahill gli sta confiscando i beni, poi Mike chiacchiera due minuti con Cahill il quale gli riaggancia quasi il telefono in faccia, e alla fine della fiera Mike vuole giocare un altro po’ a fare l’avvocato cercando di far uscire pure Kevin di prigione. I’m sorry, mi sono persa: ma è Monopoli: la serie oppure Suits? Qua escono tutti di prigione grazie alla carta delle Probabilità! In ogni caso, finalmente arriva Cahill a ricordare a Mike che è in carcere perché ha giocato un po’ troppo al gioco degli avvocati, ma quello che è di giorno in giorno più indisponente, invece di rendersi conto che forse Cahill ha un pelino ragione, va da Harvey e gli chiede di fare il lavoro sporco per lui. Oh! E basta pure tu! Ma abbi un po’ di rispetto per chi è più grande di te e ne sa più di te, e che cavolo! Ma tutti ai piedi di ‘sti ragazzini devono stare? Io veramente non ho parole.
Lasciando da parte comunque l’assurdità di queste vicissitudini, oltre pure al processo pazzesco di Gallo e Harvey per far ottenere al primo la condizionale, non posso non ammettere che ha avuto un che di interessante questa puntata, ma credo sia stato soprattutto per il suddetto processo e per lo zampino di Cameron, sennò sarebbe filato tutto liscio come l’olio come dall’inizio di questa stagione.
E qualcosa è filato liscio come l’olio: puppy è fuori di prigione. Nemmeno Flash sarebbe entrato e uscito alla sua stessa velocità, roba che tutti quei pianti e piagnistei se li potevano anche risparmiare alla fine della quinta stagione, a questo punto. E, tremate tremate, perché adesso torneranno anche le chiacchiere sul matrimonio, statene certi.
Adesso che altro si inventeranno per tenerci col fiato sospeso fino a gennaio (probabile mese di inizio della seconda parte di stagione)? Ormai nessuno può più svelare il segreto di Mike, che secondo me ora si iscrive all’università. Lo studio è già fallito o quasi fallito un paio di volte e… beh, non ci resta che aspettare cosa ci racconteranno. Mi sa che qualcun altro rischierà la galera, stavolta!
Intanto vi lascio con la perla della settimana, che mi sento di assegnare alla Jessicona Nazionale perché penso sia stata l’unica che in questa puntata ha spaccato di brutto.