Ciao, cari amici di Suits Episodes e Serial Crush. Sono di nuovo io, Giò, a parlarvi per recensire la 7×09 e per distruggere commentare la nostra serie preferita per l’ultima volta in questo 2017. Proprio così! Suits con la prossima puntata se ne va in vacanza e tornerà a trovarci non prima della fine di gennaio 2018. Nemmeno sappiamo se sia per le ultime sei puntate o se ci faranno la disgrazia di dargli un’ottava stagione. Quasi quasi aprirei un sondaggio per capire in quanti sarebbero d’accordo… Io sicuramente non lo sarei. Non mi dilungo troppo in quelle che sono le mie speranze per il futuro, essendo questa una recensione di una singola puntata, però penso sia chiaro al mondo quale sia la nostra posizione nei confronti delle scelte degli autori in questi ultimi anni: hanno tolto la linfa vitale alla serie, ed è un vero peccato che dei veri fan come noi debbano trovarsi davanti a questa realtà solo per la mania degli autori di andare sempre avanti e fare sempre più soldi. Capisco tutto, ma perché confezionare, alla fine della fiera, un prodotto scadente?
Com’è successo, tuttavia, per la puntata precedente, anche questa 7×09 non ha deluso le nostre aspettative. Sembra quindi che si siano un po’ ripresi con le trame, ma io non voglio già cantare vittoria. La puntata intitolata “Shame” ha non solo reso onore a una delle serie più in voga degli ultimi tempi (Il Trono di Spade, ndr) ma anche ai personaggi che tutti noi amiamo. Vediamo perché.
La puntata si apre con un Louis evidentemente provato dopo una folle notte, come dimostra la sua barba incolta che “fatte da parte perché non ti sta bene per niente”. Uscito dall’ascensore, inizia il cammino della vergogna, che definirei proprio così, o Walk of Shame, che dir si voglia. Una scena davvero esilarante, anche perché ho trovato azzeccatissimo il momento della puntata che hanno scelto per inserircela: l’inizio, in cui proprio lo spettatore non se lo aspetta. Ma, forse, e sarà solo il mio modesto parere, la scena veramente divertente è quella in cui Louis si ritrova a parlare con Brian che gli spiega del loro problema con le tettarelle. Ecco, probabilmente in inglese rende molto di più, giacché anche in inglese si usa la stessa parola che noi usiamo per dire “capezzolo”, ma se ci pensate bene, è anche divertente pensare ai capezzoli di Sheila come a delle “tettarelle”. Dà più l’idea di una situazione psudo-comica à la Louis.
Ad ogni modo, penso che sia la serie che i fan portino veramente tanto rispetto a Rick Hoffman, visto e considerato che le scene più solenni le danno sempre a lui. E sì che il tutto è dovuto al fare teatrale del personaggio di Louis, ma non penso che un Gabriel o un Patrick sappiano interpretare momenti salienti come la citazione a Robin Williams da L’attimo fuggente oppure, appunto, il cammino della vergogna de Il Trono di Spade nel modo sensazionale con cui riesce a farlo lui.
Interessantissimo dunque lo sviluppo del caso del brevetto per i ciucci, non tanto per il caso in sé perché, come tutte le cose, poco si è capito della diatriba legale, quanto per il rapporto tra Louis e Brian. Come sempre, però, mi sembra sempre troppo eccessivo il modo di fare di Louis che se la prende con gli altri come se fosse uno schizzato, tuttavia ho adorato le scene con Gretchen (che sta diventando il mio personaggio preferito) e l’ultima scena con il piccolo Austin. Quando ci si mette, Louis sa essere proprio un amore.
Poiché la puntata si è strutturata principalmente sul benedetto caso delle tettarelle e su questo nuovo, simpaticissimo personaggio, passiamo al caso B: Malik. Quanto è odioso su una scala da uno a Rachel? Direi molto molto Rachel! Insomma, era chiaro che dopo tutto il fattaccio sulle prigioni, che si è brillantemente risolto grazie a DaddyZane, ci sarebbe stato un altro rompiscatole a riempire il posto vacante, ma direi anche avrebbero potuto inventarsene uno migliore. Come molti hanno già detto, questo Malik ricorda tanto Elliot Stemple.
Uguali! Non solo usano le stesse espressioni (cioè sono praticamente odiosamente inespressivi), ma hanno lo stesso tono di voce e la stessa cazzimma. Ah, la cazzimma non è un termine italiano… peccato, questo è uno di quei momenti in cui solo il napoletano riesce ad esprimere certi concetti: la cazzimma è cattiveria senza scopo, ma cattiveria sottile, quasi dispettosa. Ecco, Malik sembra un dispettoso dei miei stivali, come se ci fossero pochi bimbi all’asilo in questo show. Ma poi direi che hanno francamente frantumato i cosiddetti con questa storia di persone a caso che spuntano fuori dal passato di Harvey per dargli fastidio o fargli del male. L’escamotage che hanno trovato per rendere la situazione un po’ diversa dal solito è che stavolta sono stati loro a provocarlo, ma non ci trovo veramente nessuna differenza. Malik è un vecchio “nemico” di Harvey che ora vuole vendetta. What’s new?
Cioè sul serio roba da “No, Maria, io esco”.
Vediamo ciò che c’è stato intorno a queste due macro parti importanti: Zane che all’improvviso dà di matto e vuole condividere un caso con la figlia; Donna che viene citata in giudizio e ora si corre il rischio di distruggere i suoi sentimenti (ripeto: what’s new? E per di più ci riproporranno la simulazione del caso condotta nuovamente da Louis… cioè quanto più ci si può ripetere, questo è il gioco degli autori?).
Di DaddyZane che d’un tratto decide di fare l’avvocato delle cause perse assieme a Rachel mi viene solo da dire questo: mi sembra un altro tentativo disperato di mettere Rachel in una qualche posizione interessante, ma puntualmente chiunque le stia intorno risulta più interessante di lei, come appunto nella storia della finanziaria presso cui lavorava sua zia. Dateci un taglio con questo personaggio, dico sul serio.
Su Donna neanche mi esprimo. Chiunque abbia visto il promo della 7×10 e quindi del midseason finale sa bene che è solo un modo per far parlare di nuovo dei Darvey, come se veramente potessero arrivare da qualche parte, mentre in realtà ormai temo che non esistano proprio per niente. Appoggio solo la parte in cui Donna, in questa 7×09, ammette finalmente di essersi pentita di aver sempre anteposto Harvey a qualsiasi suo bisogno o desiderio o sentimento. Vorrei credere che si sia finalmente svegliata da questo suo sonno, ma la storia mi insegna il contrario. Che riescano a farmi ricredere? Chissà.
Intanto vi lasciamo con la perla di questa settimana, che per fortuna torna a essere del campione originale delle perle suitsiane, Harvey: ovviamente nessuno può mai essere migliore di lui!
Alla prossima settimana,
Giò
Passate da Suits Italia.