Suits – Recensione 8×01 – Right-Hand Man

Con il ritorno di Suits, torniamo anche noi a parlar male recensire questa benedetta serie, che invece di finire come dovrebbe, continua a sfornare stagioni. Sono Ellie e anche quest’anno mi occuperò di recensire Suits assieme a Giò, sempre per Suits Episodes e Serial Crush. L’ottava stagione è stata pubblicizzata in lungo e in largo come un reboot – ovvero una nuova versione che si distacca dalla serie originale -, ma in realtà i principi saldi della serie sono rimasti. Tanto per dirne alcuni, i Darvey si scambiano ancora sguardi languidi, i battibecchi all’interno dell’ufficio sono rimasti, Donna Saccenza non risparmia a nessuno la sua opinione, e gli ultimi arrivati pretendono la nomina a socio titolare… no, davvero, cosa c’è di diverso? Ah, sì, i due piagnoni per eccellenza non ci sono più.

Personalmente, a parte il magone che mi è venuto quando Harvey si è ripreso l’ufficio che precedentemente aveva dato a Mike, non ho sentito affatto la mancanza di Mike, figuriamoci quella di Rachel. Forse tra un paio di episodi, quando sarò stufa di vedere la faccia di Alex al fianco di Harvey, reclamerò Ross a gran voce, ma per ora il Buon Samaritano è bene che lo faccia altrove. Per soppiantare queste gravi perdite, hanno ritirato fuori qualche personaggio già conosciuto: il Coach Zane, ovvero la nuova Jessica; il sostituto di Mike ma decisamente meno interessante di lui, Alex; e l’Uragano Katrina, senza cuore come Cersei ma che cita gli Stark. A loro si è aggiunta anche Izzie di Grey’s Anatomy, che se lì sfornava muffin a vagonate qui sforna cazzotti. Premettendo che mi è piaciuta tanto la sua entrata in scena e sembra tosta quanto Jessica, mi ha ricordato l’Harvey della terza stagione: insofferente verso una fusione che non le piace e per cui va in giro a fare la strafottente con i suoi capi. Harvey faceva esattamente lo stesso con Jessica e Darby. Sembra infatti un Harvey al femminile: tosta, stronza, arrogante, ma che a me piace. Non posso farci niente, ho un debole per le donne forti.

Per quanto riguarda lo studio, una fusione con Zane l’aspettavo da quando Jessica se ne andò, perché è chiaro che né Harvey né Louis sono in grado di fare i soci dirigenti. Harvey ci ha provato, ma nella settima stagione ha dimostrato ampiamente che non è tagliato per ricoprire quel ruolo. Citando Donna, si sa che a lui piace giocare in prima linea e risolvere personalmente le questioni legali, piuttosto che delegare gli altri. Come hanno rimarcato un po’ tutti in questa première, Zane è più esperto come socio dirigente, perciò mi sembra sensato che sia lui a dirigere lo studio. Meglio vedere Harvey andare a distribuire minacce, che piantonare una scrivania come fa Louis da un sacco di stagioni.
Tuttavia, la fusione tra i due studi ha portato anche un conflitto di interesse tra due clienti, e come bravi bambini dell’asilo, Zane e Harvey decidono di fare una scommessa per vedere chi per primo riesce a far mollare al proprio cliente la divisione manufatturiera. Se solo i clienti sapessero davvero come lavorano in quello studio! I due big invece di scontrarsi tra loro mettono in campo i loro secondi, e mentre Zane schiera Samantha, Harvey, in mancanza di Mike, deve ripiegare sulla ruota di scorta su Alex. Quest’ultimo continua a non dirmi nulla, né come personaggio né come avvocato. Un solo episodio con la Wheeler e già si è capito che è cinque volte più in gamba di lui, e suscita pure più interesse. Come ha detto Zane e come ho scritto nei commenti ai sottotitoli, Samantha se lo mangia come un muffin a colazione. Ecco, tipo così:

Per tutto il caso, Alex viene preso in contropiede più volte dalla Nuova Arrivata, finché Harvey, già stanco della scarsità del suo secondo, corre dal povero giudice Thomas e mette fine alla diatriba. Zane l’avrà vista come una promessa infranta, ma per me Harvey che risolve casi e battibecca con altri è sempre molto più interessante da vedere degli scontri degli altri.
Nel frattempo, Donna si è impossessata del ruolo di terapista di Harvey e dello studio, visto che il posto era vacante dopo la tragica messa in fuga della predecessora. Sì, perché questo è sempre quello che fa Donna: dà consigli, dispensa opinioni, e basta. Esattamente cosa fa come direttrice operativa io ancora non l’ho capito. Spero che le diano un ruolo più incisivo prima che anche la Rafferty si stufi di Suits e lasci il cast pure lei.

Chi invece si dà da fare è Ned Stark Katrina, che si fa affidare da Louis l’ingrato compito di licenziare gli associati e sembra pure provare gusto “a calare la spada”. Quando però si scopre che in fondo alla lista c’è anche Brian, il nuovo prediletto di Louis, quest’ultimo comincia a svalvolare rimangiandosi la parola e chiedendo a Katrina di alterare i risultati in modo che Brian si salvi. Se un tempo Louis non ci avrebbe messo due volte a far fuori chi non eccelleva, questa volta si nota il cambiamento nel suo personaggio, però è abbastanza ingiusta come pretesa. Perché salvare a tutti i costi Brian, che avrà pure un neonato da mantenere, ma a discapito di altri? Allora la povera Bridget, che nuota nei debiti universitari, le hanno aumentato l’affitto, deve pagare l’asilo del nipote, si arrangia solo perché non è sotto l’ala di Louis? Che comportazione è mai questa? Ma soprattutto, perché capitano tutte a Bridget? In questa situazione si è accennato anche al passato di Katrina, che a me piacerebbe esplorare più a fondo per capire in particolar modo da dove arriva la simpatia per gli Stark. Scherzo, sono anch’io Team Stark. Spero solo che tra qualche puntata non cominci anche lei a pretendere il nome sulla parete, perché Zane Specter Litt Williams Wheeler e Bennett non si può sentire. Oh, Jessicona del mio cuore, insegna a tutti loro come si fa ad avere il proprio cognome sempre per primo in tutti i cambi di nome nella nuova sigla.

Punti salienti:
– In una vecchia recensione scrissi che se Louis e Katrina fossero tornati a citare Game of Thrones, sarebbero diventati la mia coppia preferita dello show. Darvey vi saluto.
– Sono sempre più certa che Korsh legge queste recensioni.

A proposito di nomi sull’insegna, eccone uno che non vedrà mai il primo posto: Louis, a cui dedichiamo la prima perla della stagione.

Fateci sapere se vi è piaciuta questa première!

Alla prossima settimana,
Ellie.

About Suits Episodes

Suits Episodes nasce come gruppo di traduzione indipendente delle puntate di Suits e di tutto ciò che riguarda questo show. E' amministrato con amore e passione da Elisa e Giò.

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