Ciao a tutti. Ci siamo fatte attendere per questa Suits Recensione, vero? La colpa è della sottoscritta Giò che tra afa, matrimoni, parentame e lavoro non ho avuto modo finora di mettermi a gustare in santa pace la puntata per commentarla con voi a nome di Suits Episodes e Serial Crush.
Per la vostra gioia, ammetto che questa 8×02, diversamente dalla precedente puntata, non mi ha poi del tutto annoiato. Si comincia finalmente a notare la creazione della nuova squadra di lavoro, sebbene comunque sia lecito, dopo ormai sette anni, ripensare ai personaggi che hanno fatto il “vero Suits” e notare il cambiamento. Tuttavia, forse grazie a Zane o forse grazie a Samantha, l’assenza di Jessica la noto di meno.
Li sento i vostri sguardi, quindi vi prego, fatemi continuare prima di linciarmi. È logico che Jessicona sia, sia sempre stata e resterà insostituibile, ma trovo innegabile la differenza di queste due puntate dalla piega che aveva preso la serie nella settima stagione: mancava una guida e mancava stabilità anche nella narrazione, Harvey era rincretinito tra dottoressa, Donna e quant’altro, Mike ormai andava e veniva dall’ufficio legale come fosse una barca di un porto di mare, attraccava un giorno e quello dopo era già sparito a inseguire nuovi sogni assurdi, Rachel che è proprio inutile commentare e il fantasma di Jessica che aleggiava sulle loro teste come minaccia di mediocrità.
Ora io vedo finalmente uno studio che lavora e pensa ai casi, lasciando da parte per un momento la rivalità tra Harvey e Samantha che per quanto ripetitiva, alla fine ci può stare: Zane ha stabilito da subito che voleva essere socio dirigente proprio come avrebbe fatto Jessica al suo posto, e Samantha mi sembra un bel personaggio, non la trovo nemmeno losca come vogliono far credere Donna e tutta la combriccola delle gallinelle… la solita rivalità tra donne che io, da donna, non approvo e non concepisco, anche perché proprio in Suits le donne si sono sempre spalleggiate e mai messe una contro l’altra.
Nella 8×02 infatti non mi è piaciuto affatto lo scontro tra Donna e Samantha, con Donna che vuole a tutti i costi far prevalere la sua forza nello studio per dimostrare che la sa più lunga di Samantha, mentre quest’ultima altro non fa se non eseguire gli ordini di Zane, con la riserva ovvio di voler diventare socio titolare ma, parliamoci chiaro, allo stato dei fatti chi è che in quello studio non aspira alla stessa identica cosa? Praticamente io me la sogno la notte la frase “voglio diventare socio titolare”, a momenti la dico anche al mio capo tanto che ci hanno fatto il lavaggio del cervello con questa storia in Suits!
Mi è piaciuta invece la collaborazione tra lei e Harvey, anche se prevedo altri scontri in futuro – mi ritorna in mente la vecchia rivalità tra Harvey e Louis con un po’ meno idiozie di mezzo – ma spero che usino la giusta misura senza fracassarci i cosiddetti anche con questo rapporto. E spero anche che questa loro rivalità non si trasformi in altro, perché di romance per Harvey non ne voglio proprio più sapere, tanto si sa che alla fine Donna andrà a dargli consigli e a soffrire e noi Darvey soffriremo sempre più. Evitate, grazie!
Di Alex sinceramente mi frega una pippa, un po’ come mi fregava di Rachel che voleva diventare un grande avvocato, quindi non me ne vogliate se non gli do peso, mi sembra solo un personaggio in più che non ha proprio nulla di interessante.
Notevole è stato invece Louis. Come sempre, Louis o lo si ama o lo si odia, non può restare indifferente a nessuno e sebbene all’inizio della puntata l’attenzione verso di lui sembrava la solita, sempre diviso tra Sheila e la dirigenza dello studio, ho apprezzato molto la sfuriata che ha fatto a Zane e Harvey, nonostante comunque avesse fatto sorridere a tutti la battuta della puntata precedente “in ogni caso, Litt viene per ultimo”. Poverino, fa tenerezza perché probabilmente è l’unico che oltre a pensare al lavoro ha anche dei legami effettivamente emotivi con altri personaggi, poi ama i gatti ed è quindi l’emotività fatta persona, ma proprio per questo se lo scordano sempre, nonostante oltre a combinare pasticci certe volte, ci sono più occasioni in cui dimostra di essere un grande avvocato.
La parentesi di Sheila mi ha infastidito un po’ all’inizio, salvo poi capire che voleva convincerlo a fargli fare il socio dirigente perché era convinta che lui lo desiderasse, e quindi mi ha fatto capire quanto possano essere veramente innamorati quei due… dai, forza, fateci presto un piccolo Litt, non vedo l’ora di vedere Louis rincretinire per un piccolo ometto come lui!
La perla della settimana è di Harvey, finalmente un po’ di grinta vera!
Alla prossima puntata,
Giò