Questo è un episodio che mette per un po’ in pausa la trama principale, dando sia ai protagonisti che a noi il tempo per somatizzare quello che è accaduto finora. La puntata, diretta da John Badham (Arrow e Constantine), è incentrata su Dean, come si intuisce dal titolo, Regarding Dean. Ma in senso lato riguarda un problema che è cresciuto nel corso delle stagioni e continua ad aumentare tuttora, il senso di colpa per le cose che i fratelli Winchester sono stati costretti a fare per sopravvivere e gli errori commessi, che con il passare del tempo hanno perso la connotazione positiva del “fatto a fin di bene“.
Il bagaglio emozionale di Sam e Dean non entrerebbe in una portaerei, e i due fratelli ne sono lucidamente coscienti. Era stato già accennato in First Blood, ma in questo episodio viene approfondito. I fratelli Winchester si sono spinti decisamente troppo in là nel tentativo di proteggersi a vicenda, hanno sconfitto letteralmente la morte e sono resuscitati più e più volte, scombinando l’ordine naturale delle cose, tanto da diventare delle vere leggende a livello mondiale per gli altri hunters. Ma a tutto c’è un prezzo, e loro hanno un debito talmente alto con la loro coscienza da far impallidire il debito pubblico italiano.
Come giustamente specifica Rowena (un hurray per il ritorno di Ruth Connell, che è sempre troppo poco presente per i miei gusti), loro sono dei killer, che però agiscono per il grande bene e quindi in qualche modo gli viene perdonato sempre tutto. Sono talmente importanti per l’equilibrio tra bene e male che addirittura il loro migliore amico, un angelo, ha ucciso senza pensarci due volte una reaper in barba a tutte le leggi della natura e dell’universo. C’è gente disposta a stravolgere il mondo a un solo cenno dei fratelli Winchester, lo sanno loro e lo sanno anche i British Men of Letters, i quali proprio per questo motivo hanno deciso di intraprendere la strada del dialogo, almeno in questo momento.
E se tutto questo prima gli dava la forza per combattere, sapendo di essere dalla parte giusta della storia, ora sta diventando un carico troppo pesante da portare anche su due spalle. E nessuno dei due probabilmente se ne è reso conto veramente fino a questo episodio. Sam dice a Dean che senza il peso della loro esperienza, il fratello sembrava genuinamente felice, con un’innocenza aliena per il Dean che conosciamo, colui che ha portato il marchio di Caino imboccando una strada in discesa verso il suo lato oscuro che ha percorso addirittura correndo, era lontano miliardi di galassie da quel ragazzo che urlava e si disperava per le torture infernali. La loro vita è stata difficile fin da quando erano piccoli, ma questo, in qualche modo, non sembra più essere una vera giustificazione.
Regrets (= rimorsi) è una parola che secondo me in inglese riesce ad abbracciare tutto il significato e le conseguenze che si porta dietro. Sam e Dean si trascinano dietro tanti di quei rimorsi e rimpianti da poter riempire tutto l’inferno. Certo, le esperienze negative sono importanti, ma alcuni errori, anche secondo noi fan, sarebbe stato grandioso se avessero evitato di farli. Come per esempio la morte di Charlie (Felicia Day), che nessuno riesce ancora a mandare giù. Grazie alle straordinarie capacità recitative dei J², è possibile vedere il peso di questo fardello anche fisicamente. Dalla prima stagione i fratelli Winchester sono cambiati moltissimo, ovviamente non mi riferisco al fatto che sono invecchiati, ma al modo in cui attraverso le espressioni del viso riescono a far emergere il tempo che passa.
E’ possibile che questa esperienza li avvicinerà ai British Men of Letters? O li renderà magnanimi nei confronti del figlio di Lucifer? O ancora li convincerà a rifondare il gruppo dei Men of Letters da contrapporre ai cugini britannici? Comunque vada il futuro che si prospetta ai fratelli Winchester non è proprio roseo.
A voi è piaciuto l’episodio? Commentate con noi e passate alla pagina Supernatural Legend – Il primo sito Italiano!
Stay tuned