Bentornati, miei cari lupetti, ad una nuova, e questa volta doppia, recensione di Teen Wolf. Ho una sensazione strana, come se stessi scrivendo per la prima volta di nuovo di questo telefilm, perché FINALMENTE posso sentirmi molto soddisfatto di quello che ho visto. Ma andiamo, come sempre, con ordine, parlando della prima puntata trasmessa.
Ci eravamo lasciati con la morte di Brett e Lori. Torniamo trovando un Liam attanagliato dai sensi di colpa per la loro morte, ma per fortuna c’è Scott che, in questo caso, funge da fratello maggiore, e lo fa ragionare. Questa è stata una puntata dal sapore di rabbia: la città ormai sa con chi ha a che fare – ed era ora aggiungerei – e quindi, dopo l’esposizione di Liam, ora guarda con occhi diversi i nostri protagonisti.
Dall’altra parte, il nostro trio – Scott Malia e Lydia – informa Chris Argent di chi sta dietro a questa presunta nuova cacciatrice, ovvero Gerard. Non ero molto convinto dell’inserimento di un nuovo personaggio a così poco dalla fine della serie, ma invece devo ricredermi: è un personaggio che pian piano sta assumendo carattere.
Insomma, Chris decide di fare da mediatore tra Scott e il suo branco e Gerard. Ma, ovviamente, secondo voi, questa cosa potrebbe andare a suo favore? Certo che no! All’incontro con il padre, il nostro caro Argent ha risposto “Di’ a Scott di iniziare a scappare”. Confortante, non trovate?
A scuola le cose non vanno bene: Liam è costantemente messo sotto pressione dalla squadra di Lacrosse, capitanata ora da Nolan, che vuole a tutti i costi far sì che il beta si trasformi davanti a tutti per rivelare la sua vera identità. A proposito di questa scena: tutti, o quasi tutti, avrete sicuramente provato un’immensa rabbia nel vedere Liam essere picchiato davanti a tutta la scuola da Nolan e un altro compagno di Lacrosse! Forse è stato uno dei momenti che più mi ha fatto rabbia
Al contrario, uno dei momenti della puntata che ho preferito è stato l’intervento di Lydia, che ha richiamato la consulente (che finalmente ha un nome: tale Monroe) nello studio della madre. Dopo che Liam ha scoperto che la neofila era lei, e ovviamente la mediazione tra Argent Senior e Argent Junior non era andata a buon fine, la nostra Banshee ha pensato bene di provare con lei. Scena davvero bella.
Non sono mancati momenti Scalia in questa puntata, come in quella successiva. Devo ammettere che non mi sono dispiaciuti. Sono ancora convinto che questa storia non abbia né capo né coda, né tantomeno fondamenta su cui basarsi, ma alcune scene non mi sono dispiaciute.
Dopo l’incontro tra Lydia e Monroe, la donna accetta di incontrare l’alpha, ma ovviamente è una trappola. Scopriremo, in questi ultimi frangenti, un po’ della storia di Monroe e il motivo del suo odio verso i lupi mannari. Apprezzo moltissimo il collegamento con la stagione 5, in cui si parla della Bete di Gevaudan. È proprio per colpa sua che Monroe odia così tanto i lupi mannari. Ma dico io, ti hanno salvato il sederino e tu che fai?? Li vuoi far fuori?? Vabbè, contenta tu.
Le due scene contrapposte, del pestaggio di Liam a scuola e della sparatoria delle fogne, mi sono piaciute molto. E soprattutto l’entrata in scena di Parrish a salvare il nostro trio è stata sensazionale. Come detto nelle recensioni precedenti, il filo conduttore della 6b è la paura, e in questa puntata lo hanno dimostrato.
Nella puntata che è seguita – doppia puntata per l’interruzione, infatti lo show riprenderà il 3 settembre – vediamo il ritorno, nuovamente, di Theo imprigionato con altri due lupi mannari. Dopo essersi liberato, scopriamo che i due, oltre ad essere due del branco di Satomi, sono accusati di assassinio. Per questo papà Stilinsky li arresterà.
Ho apprezzato anche che l’intera puntata sia stata ambientata totalmente in un’unica location, ovvero la stazione di polizia di Beacon Hills. Vedremo contrapposti i due schieramenti: da una parte le creature sovrannaturali, capitanate ovviamente da Scott, dall’altra i cacciatori, Monroe prima su tutti.
In questa puntata abbiamo il gradito ritorno di un personaggio, che personalmente apprezzo moltissimo: Deaton. Il veterinario/druido entra ad Eichen House per recuperare un qualcosa, che in principio non si capisce di cosa si tratta, ma dopo, con l’aiuto di Corey e Mason, riusciamo ad individuare come un disegno che rappresenta la creatura senza volto.
Torniamo alla stazione di polizia. Nessuno vuole alcuno spargimento di sangue, o meglio Noah non lo vuole, così decide di andare a parlare con Monroe. Nella puntata precedente abbiamo scoperto che è lei “il capo” dei cacciatori e non semplicemente una novizia. Lei rifiuta la tregua e dà un ultimatum: hanno tempo fino alla mezzanotte per consegnare i due di Satomi.
Questa è stata la classica puntata piena di colpi di scena in stile Teen Wolf: Scott, scoperto che i due licantropi avevano ucciso degli innocenti (vedi gli occhi color azzurro acceso) non sa cosa fare. Nel frattempo, Nolan fa irruzione nella stazione di polizia e cerca con lo strozzalupo di uccidere i due. Insomma, un susseguirsi di scene molto interessanti.
Come sempre, punto cardine della puntata è la paura: la creatura scatena il panico all’interno della stazione, portando due agenti al suicidio. Questo non scoraggia i nostri amici, che tentano di trarre in inganno Monroe, facendo credere alla cacciatrice che i due corpi siano dei lupi mannari. Ma quando le cose si mettono male, arriva papà McCall, sì, avete letto bene, lui a “salvare” la situazione.
Insomma, tutti sanno tutto! L’accordo che prende poi Scott con il padre è quello di lasciare la città e di lasciare in arresto i due di Satomi. Così pare avvenga. Ma, alla fine della puntata, vediamo che i lupi vengono uccisi a sangue freddo e che il branco non ha lasciato la città. Un finale epico.
Finalmente, dopo tanto tempo, posso dire di non vedere l’ora che arrivi la prossima puntata. Purtroppo dobbiamo aspettare il 3 settembre. Per questa recensione è tutto, vi lascio il promo e vi invito a visitare le pagine Not Without Stydia e Teen Wolf ___A Sterek Tale. Ci leggiamo alla prossima recensione di Teen Wolf.