Kyra Sedgwick (The Closer) torna davanti alla telecamera con un bellissimo ruolo complicato e multi sfaccettato vestendo i panni di Jane Sadler, il personaggio principale di Ten Days in the Valley, nuova serie ABC, una madre stacanovista e nel bel mezzo di un divorzio che cerca in tutti i modi di non far mancare niente alla figlia.
Capiamo sin da subito che Jane ha avuto una vita non proprio idilliaca. Nel suo tentativo di meditare, torna alla sua infanzia, quando si nascondeva con la sorellina nel sottoscala e sentiva i suoi dare feste e litigare. Una volta diventata madre, è forse diventata iperprotettiva nei confronti della figlia Lake (Abigail Pniowsky), e questo si può notare già dalla scena in cui dice categoricamente no all’ex marito in relazione ad una semplice assenza da scuola della bambina per andare in una gita di un giorno col padre. Inoltre vediamo una gran differenza caratteriale tra Jane e la sorella Ali (Erika Christensen): Jane è dovuta crescere ingoiando il rospo di ciò che i suoi genitori erano e facevano, cercando di proteggere la sorella fisicamente e soprattutto psicologicamente, mentre Ali sembra molto più pacata, quella che cerca in tutti i modi di far calmare Jane. Sicuramente il loro sarà uno dei rapporti fondamentali e più forti della serie.
Per quanto riguarda Pete (Kick Gurry), l’ex marito di Jane, immediatamente ci poniamo nei panni della protagonista e quindi lo vediamo come un antagonista, una minaccia per lei in primis e anche per la figlia. Sin da subito, infatti, è lui il principale indiziato per il rapimento di Lake, ma in qualche modo – per ora – riesce a cavarsela. Ben presto scopriamo che ha una relazione con Casey (interpretata da Emily Kinney), assistente personale di Jane, che servirà a Pete come alibi.
Oltre all’ambiente familiare di Jane, questo pilot ci presenta anche quello lavorativo. Jane si è sempre occupata di documentari, lavorando anche a stretto contatto con un agente di polizia, e al momento si sta dedicando ad una serie come produttrice, il che praticamente le toglie linfa vitale, dati i ritmi serrati con cui deve lavorare. Sembra come se questa donna debba dimostrare continuamente quanto valga… e questo è un tema delicato all’interno dell’entertainment business. Non è un caso che la creatrice e produttrice di questa serie sia una donna, e Kyra Sedgwick, in un’intervista a BUILD Series, ha dichiarato che, per costruire il personaggio di Jane, ha preso spunto da Tessi Cameron, la creatrice appunto, ma che ha anche ricordato il modo in cui lavorava James Duff, creatore di The Closer e Major Crimes, quando lo osservava negli anni in cui lei era la protagonista di The Closer. Perciò Kyra ha usato tutta la sua esperienza e l’ha riversata su Jane, creando quindi un personaggio autentico ma non per questo perfetto, anzi! Jane è piena di difetti e sicuramente in questo pilot l’abbiamo vista compiere gesti che forse ci hanno fatto un po’ storcere il naso, come andare a lavoro nonostante la disperazione per la figlia rapita; eppure in quel caso, proprio per quello che dicevo poc’anzi, non poteva permettersi di non tornare a lavoro in quel particolare periodo della produzione, soprattutto dopo aver cambiato all’ultimo minuto una scena, e quindi nel momento in cui avrebbe dovuto dare un supporto agli altri scrittori e soprattutto agli attori.
Un altro aspetto importante della serie, sempre in relazione a Jane, è il rapporto che questa instaura con il detective John Bird (Adewale Akinnuoye-Agbaje). Sapendo già, dalle varie descrizioni della serie, che tra i due ci sarà una sorta di amore (platonico o meno lo vedremo col passare del tempo), ho avuto l’impressione che il caro detective abbia un debole per Jane, forse perché è fan dei suoi lavori. Non so se, dopo che Jane confessa di aver omesso di aver lasciato da sola Lake alle 22:00 e non alle 2:30, Bird e la sua squadra (tra cui vediamo Ali Liebert nei panni della detective Nickole Bilson) indagheranno anche sul suo conto, ma secondo me Bird cercherà comunque di proteggerla. L’unica cosa da vedere è il modo in cui reagirà quando scoprirà che Jane fa uso di sostanze stupefacenti. A tal proposito, una domanda che sorge spontanea è: che ruolo ha PJ, lo spacciatore, nel rapimento di Lake? È forse anche lui coinvolto con Pete? Perché io sono convinta che Pete sia ancora il sospettato numero uno e che abbia creato attorno a Jane una cerchia di persone che la porteranno all’esaurimento. Non dimentichiamoci che anche la tata potrebbe essere coinvolta…
In definitiva, “Day 1: Fade In” è un capitolo introduttivo che ci fa conoscere l’insieme dei personaggi che ruotano attorno a Jane, e quello che ci chiediamo a fine visione è: Chi è la vera vittima in questa situazione? Lake che viene rapita, o Jane?
In attesa di saperne di più, vi lascio il promo del secondo episodio, “Cutting Room Floor”.