È un dato di fatto che The 100 sia una sorta di cometa, che nel giro di 3 stagioni si è fatta sempre più brillante in ogni aspetto. E l’undicesima puntata di questa stagione ci dona momenti stupendi, di cui sentivamo l’estremo bisogno.
“Nevermore” è una puntata stupenda perché in un certo senso tutti tornano assieme dopo tanto tempo. Clarke, Bellamy, Raven, Jasper, Octavia e Monty condividono lo stesso spazio in tutta la puntata e questo porta a mettere in chiaro un sacco di questioni personali che erano rimaste in sospeso. Ma l’obbiettivo principale è quello di salvare Raven prima che A.L.I.E. la distrugga per sempre dall’interno.
Ho avuto i brividi a vedere di cosa è capace A.L.I.E. per raggiungere i suoi scopi. Programmata senza un briciolo di umanità (a differenza del chip del commander che è l’unica in grado di poter fermare A.L.I.E. definitivamente), la vediamo sfruttare Raven come un burattino (Lindsay Morgan MOSTRUOSA in questa puntata), arrivando a fargli lussare un braccio (aiuto che impressione) o a tentare il suicidio ancora una volta. Raven posseduta funge da voce della verità mettendo in mezzo Clarke, Jasper e Bellamy. I primi due perdono le staffe quando Raven gli sbatte in faccia come stanno le cose, mentre Bellamy riesce a resistere, rendendosi conto che ormai la differenza tra buoni e cattivi non esiste più da un pezzo. Ognuno di loro ha fatto cose orribili per rimanere vivo, nessuno escluso. Jasper rinfaccia a Clarke la questione di Maya, nonostante lei si scusi al meglio che può, dandole contro ogni volta che Clarke proferisce parola. Ho odiato Jasper meno del solito in questa puntata, sia perché a fine puntata si rimangia in parte l’odio verso Clarke che se non era per lei Raven era morta e sepolta, sia perché Raven lo svergogna in maniera eccellente.
Clarke e Bellamy in questa puntata si ritrovano, rendendosi sempre più conto di come condividano lo stesso fardello, decisioni impossibili che han dovuto prendere o che credevano fossero le migliori per il loro popolo. Ma l’unione fa la forza, è il mantra della serie, e riuniti insieme riescono a salvare Raven, donandole un sorriso che non vedevamo da troppe puntate. Ognuno ha fatto la sua parte e qualcuno ha dovuto superare il baratro. Monty è sempre stato un personaggio fuori da questi schemi, fino a questa puntata. Bellissimo il discorso con Octavia quando dice che loro sono i 100, coloro che sono arrivati sulla Terra e che nel giro di 3 stagioni sono passati dall’essere bambini ingenui ad adulti cresciuti troppo in fretta con il peso di enormi responsabilità. Per salvare Octavia, Monty è costretto a uccidere sua madre, ormai sotto il totale controllo di A.L.I.E., scelta che lo segnerà profondamente, specialmente dopo aver scoperto troppo tardi che poteva esserci una via alternativa per salvarla. Ho apprezzato anche tantissimo a inizio puntata Octavia che riprende Bellamy dicendogli che un paio di buone azioni non lo portano a stare dalla parte dei buoni; perché trovo giusto che si sia legato al dito il comportamento di Bellamy che indirettamente ha portato alla morte di Lincoln e penso che ne dovrà passare di acqua sotto i fiumi per restaurare il loro rapporto.
Sono tornati tutti insieme, in questa puntata di The 100, portandoci un sospiro di sollievo (momentaneo naturalmente) per tutto il gruppo. “United we stand” è il motto di questa puntata, perché sono loro il cuore di questo show, questo gruppo di giovani attori che sta dando sempre il meglio, in uno show che ormai dona sicurezze ma non certezze, perché mancano ancora cinque puntate alla fine di questa stagione e la lotta per salvare Arkadia è appena iniziata e sicuramente A.L.I.E. è solo uno dei tanti problemi che incontreranno per strada.
Vi lascio il promo della prossima puntata e vi invito a passare dalla pagina di The 100 Italia per ogni informazione su questo fantastico show.