The Blacklist – Recensione 1×11 – The Good Samaritan

Tra gli innumerevoli ritorni dopo la pausa natalizia, è arrivato il turno di The Blacklist! Allora andiamo a vedere come gli sceneggiatori hanno deciso di riagganciarsi all’episodio del mid-season finale!

Eravamo rimasti ad un Reddington in fuga da tutto e da tutti e ce lo ritroviamo arrabbiato come mai prima d’ora! Determinato e vendicativo, Red si mette alla ricerca di tutti coloro che hanno partecipato al colpo di Garrick; vuole scoprire chi è la vera talpa che ha messo in pericolo la sua vita e soprattutto quella di Lizzie (degli altri, a Red frega poco, si sa!).

Inizia la caccia all’uomo e Red parte dai “pesci piccoli”, ovvero tutti coloro che abbiamo notato appena nello scorso episodio, ma che qui coprono un ruolo importante. Ottima mossa davvero, molto d’effetto per chi, come me, manco si ricordava le loro facce, ma che soprattutto ha sottovalutato la loro importanza. Infatti è proprio dal paramedico, dal dottore e dall’amico del “mangiatore di mele” che Red inizia a scavare a fondo, senza farsi il ben che minimo scrupolo. A coronare questo interrogatorio a tre, intrecciato a meraviglia tra domande secche e precise e risposte frettolose ed invocatrici di pietà, ci sono la voce e la musica di Johnny Cash: una azzeccatissima “The Man Comes Around” inizia, accompagna e conclude questa sequenza di scene magnifica. La ciliegina sulla torta, è proprio il caso di dirlo.

Ma siamo solo alla superficie, Red continua la sua ricerca e arriva da Fyodor. Il bello è come ci arriva… Direi che l’epicità di questa entrata non ha bisogno di ulteriori commenti, così come la conclusione. Dopo aver estrapolato a Fyodor il nome della banca che gli ha fornito i soldi per pagare i “pesci piccoli”, Red gli dà un’altra ripassatina d’alcool come in precedenza e gli ficca in bocca un sigaro acceso. E poi, siccome non sa aspettare, gli spara. Doppia ciliegina!

Immagine

Red trova la banca, trova il banchiere ed infine trova la talpa. Non si tratta di Aram, come un po’ tutti sospettavamo, bensì di Newton Philips. Tutti abbiamo reagito come Cooper al sentire questo nome:

Immagine_2

E’ l’assistente di Reddington, che ovviamente, quando viene scoperto, fa la stessa fine di tutti gli altri. Molto bello, però, il dispiacere di Red quando lo scopre e si confronta con lui. E molto bello in generale è l’attaccamento di Reddington per Luli, presente all’inizio della ricerca, quando ricorda il momento della morte, e alla fine, quando versa le sue ceneri nell’acqua.

Mentre Reddington è impegnato a scoprire tutto ciò, Liz e il resto del team lavora al caso del “Buon Samaritano” che non fa parte della Blacklist, ma è un vecchio caso a cui la giovane profiler ha lavorato. Non mi dilungo sul caso, ma faccio una piccola riflessione su Elisabeth ed il suo (non) essere profiler. Non sa fare manco il suo lavoro, questa ragazza… Ringraziamo e veneriamo Reddington per essere onnipresente e per avere risolto il caso (perché se non la sveglia lui, hai voglia che pigliano il samaritano…!). Ultimo appunto, piccolo piccolo: un agente dell’FBI zoppo in azione non s’è mai visto, eddai…!

In ogni caso tutto è bene quel che finisce bene! “Buon Samaritano” sistemato, così come la talpa. Però restano alcune ombre. La prima è che Reddington sospetta (anche se non lo dice apertamente) che anche Tom, il marito di Lizzie, sia coinvolto nell’assalto di Garrick. La seconda è che rivediamo il tizio losco, l’organizzatore ufficiale del rapimento di Reddington, seduto attorno allo stesso tavolo con Diane, la referente del governo per l’agente Cooper. Il tizio (trattasi dell’attore Alan Alda, vincitore di svariati Golden Globe ed Emmy Awards e candidato al premio Oscar nel 2005… non il primo che passa per strada, ecco) sembra essere un senatore o cose simili, comunque coinvolto a livello politico con il governo americano.

Un episodio che rispecchia la prima parte di stagione, con i suoi soliti alti e bassi; si può dire però che qualche miglioramento c’è, ma per capire se è casuale o intenzionale, bisogna guardare qualche altro episodio di questa seconda parte di stagione. Spader continua a brillare, senza ombra di dubbio; peccato non sia riuscito ad aggiudicarsi il Golden Globe, è la colonna portante di questa serie. Se la carica sulle spalle e la trascina in maniera evidente.

1×11 – The Good Samaritan: 8

Come sempre, vi ricordo di passare nella pagina di The Blacklist Italia !

Promo

Linda

Studentessa di scenografia. Sto senza far nulla solo quando dormo, perché quando sono sveglia penso a mille progetti, ne inizio cento, ne finisco uno. La fotografia è la mia passione, così come il pianoforte, il violino, i libri, le serie tv. Quest'ultime sono una vera e propria droga. Odio le serie trash, i procedurali mi stancano ma continuo inspiegabilmente a guardarli, amo alla follia le serie che presentano personaggi veri, non stereotipati, che hanno un vero e proprio percorso di formazione durante le stagioni. Se non me le cancellano prima...!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *