The Crown – Una grande serie tv per una grande regina

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Netflix non ne sbaglia una. Ma è talmente ripetitivo ormai da diventare noioso, e quasi pleonastico. The Crown è la nuova serie tv ideata da Peter Morgan che racconta l’ascesa al trono della regina Elisabetta II (Claire Foy) dopo la morte del padre Re Giorgio VI (Jared Harris). Al suo fianco, il principe Filippo (Matt Smith) e il Primo ministro Winston Churchill (John Lithgow).

Alternando presente e passato, scopriamo rapiti l’affascinante racconto della storia della Casata di Windsor a partire dal 1947, anno in cui Elizabeth sposò Filippo, per condurci subito dopo alla rapida successione al trono. In dieci episodi vediamo la crescita, la formazione e preparazione alla Corona di Elisabetta, al dovere al quale suo malgrado non potrà mai sottrarsi e che sarà la causa di numerose spaccature all’interno della famiglia: a subire i maggiori contraccolpi dall’inaspettata incoronazione è il matrimonio di Elizabeth e Filippo. Quest’ultimo si vede sin dall’inizio sottrarsi ogni libertà e piacere, costretto a vivere nell’ombra della moglie La Regina, in una disperata ricerca di un suo ruolo e posto per stare al suo fianco. Stessa sorte tocca alla sorella minore Margaret (Vanessa Kirby), alla quale viene tolta la libertà e il desiderio più grande, ovvero quello di sposare l’uomo che ama – un uomo purtroppo divorziato e inadeguato agli occhi della Chiesa. Amore e dovere diventano due tematiche centrali, due opposti alla quale la regina dovrà rispondere e scegliere. Citando un’altra grande serie tv che ben ha esplorato e mostrato le conseguenze di scelte sbagliate da parte di sovrani e regine, ”L’amore è la morte del dovere”.

Elizabeth è una moglie, una madre, una figlia e una sorella, ma prima di tutto sarà sempre una regina, e imparerà molto presto il peso, il sacrificio e la difficoltà di portare il fardello – metaforicamente e non solo – della corona. Dapprima incerta, insicura, Elizabeth procede quasi in punta di piedi, ma episodio dopo episodio la vediamo acquisire maggior sicurezza, forza e padronanza del proprio ruolo, tanto da arrivare a bacchettare lord della camera e il Primo Ministro in persona, senza un attimo di cedimento. Il suo è il ritratto di una donna intelligente, forte, arguta, cosciente del proprio potere e dei suoi doveri, pronta a servire la Corona e il suo popolo al meglio, sopra ogni cosa, compresa se stessa: ”Perché la Corona deve sempre vincere”, non importa a quale costo.

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Il risultato è la graduale scomparsa, ma solo agli occhi del suo popolo, della Principessa Elizabeth, per lasciare spazio alla Regina Elisabetta II, chiamata da Dio e al quale deve esclusivamente rispondere. Un essere diviso, dunque, incompresa e sempre più sola in quanto creatura a metà, ”sfinge”,  che non smetterà mai di lottare contro se stessa, in una guerra interiore che vedrà sempre trionfare il dovere e la Corona. È la monarchia che deve brillare non il monarca. Questa è la lezione più importante alla quale Elisabetta cerca di tendere, senza interferire, senza mostrare mai realmente chi è. L’individualismo, la sua personalità, le sue volontà così come i suoi desideri personali andranno messi da parte, anche a scapito dei sentimenti del marito, della sorella o dei propri. L’importanza della sacralità della Corona è resa perfettamente attraverso la colonna sonora, la fotografia, i costumi e una messa in scena potente e allo stesso tempo delicata. Il momento dell’incoronazione, su tutti, è un passaggio cruciale e solenne, durante il quale la regia alterna il racconto del Duca di Windsor alla diretta della cerimonia, dando alla scena la giusta epicità e pathos.

La serie ha la grande capacità di raccontare in maniera precisa e curata, anche e soprattutto dal punto di vista storico, un pezzo importante della storia dell’Inghilterra, con semplicità e grande umanità. È un ritratto vibrante ed emozionante non solo della Regina ma anche del grandissimo Winston Churchill. Burbero, schietto, forte ma ormai sempre più segnato dalla vecchiaia, il suo è uno dei migliori personaggi della serie, grazie al monumentale John Lithgow, che regala una performance toccante che lascia davvero il segno. Allo stesso modo, Claire Foy è una vera regina, che vediamo crescere e maturare, sempre più divisa e spaccata in quanto donna e sovrana, emozionando con una recitazione controllata e delicata. Ma è l’intero cast a funzionare alla perfezione, da Matt Smith nel ruolo di Filippo a Jared Harris, nei panni di Re Giorgio VI.

Non sorprende che la serie abbia avuto, ancora prima della messa in onda, il rinnovo per la seconda stagione. The Crown – la serie tv più costosa di sempre per Netflix con un ammontare di 100 milioni di sterline di budget – è una serie tv ottima e dal punto di vista tecnico impeccabile che narra le vicende di reali estremamente lontani da noi eppure così vicini, nelle loro fragilità e nei loro desideri, attraverso la storia di una regina e ancora una volta di una grande donna.

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About Manuela

Manuela
Classe 1991. Laureata in Scienze della Comunicazione. Appassionata di cinema e serie tv. Genere preferito: commedia. Nel tempo libero si diletta con la pittura. Top 5: The O.C., Prison Break, Sex and the City, Will&Grace, Daredevil.

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