The Defenders – Elodie Yung sul destino di Elektra

Elektra

Elektra (Elodie Yung) non sarebbe mai stata semplicemente un’arma.

Nel sesto episodio di Marvel’s The Defenders, la risorta Black Sky ha ricordato la sua identità ed ha letteralmente pugnalato alle spalle il capo della Mano, Alexandra (Sigourney Weaver), terminando così il suo regno e prendendo il controllo sulle rimanenti Dita.

Elektra, però, non ha mai avuto intenzione di gestire la Mano. Voleva soltanto essere libera, come ha affermato lo showrunner Marco Ramirez, ed esserlo con Matt (Charlie Cox). Prima della fine dalla stagione, realizza il secondo desiderio mentre la Midland Circle si sbriciola attorno a lei e a Daredevil, presumibilmente schiacciando entrambi – fino a che si scopre che Matt è vivo. A questo punto, cosa succederà all’ex fidanzata, branditrice di sai, dell’Uomo Senza Paura?
Entertainment Weekly ha chiacchierato con l’attrice francese per discutere sulle scene più memorabili della stagione.

Allora, dobbiamo presumere che Elektra sia ancora viva? Non abbiamo visto nessun cadavere, e Matt riesce, in qualche modo, ad uscire fuori dalla macerie.
Beh, da quello che ho capito, sono ancora viva. Visto che mi hanno dato questa pozione per riportarmi in vita, è questo che capisco, ma in realtà non ne ho idea. Sono confusa tanto quanto voi, non so cosa succede [ride]. Potrei essere ancora nell’edificio mentre ti sto parlando [ride].

Spero che tu ce la faccia! All’inizio della stagione, nel terzo episodio, abbiamo visto come Elektra è risorta, ritornando come versione selvaggia e affetta da amnesia di se stessa. Cosa ricordi di quando avete girato quelle scene? Eri ricoperta da sangue finto, che sembrava assolutamente schifoso.
Oh, lo era. Credo che abbiano usato sciroppo di mais o qualcosa di simile, quindi è molto appiccicoso, molto dolce e colloso. Ho insistito io per farlo, perché si trattava della resurrezione, quindi sentivo necessario vivere il dolore ed essere messa in questa sorta di bara con il sangue. Fortunatamente abbiamo fatto solo una ripresa perché, onestamente, non è qualcosa che si può fare per tutto il giorno.
È una cosa importante ed io ero piuttosto spaventata. Ho dovuto mettermi delle cose nelle orecchie e rimanere lì per tre/quattro secondi sotto tutto quel sangue, e poi qualcuno ha bussato sul sarcofago [per farmi capire che dovevo uscire]. Abbiamo girato per tutta la notte, e sentivo freddo, ricoperta da tutta questa cosa! [Ride]. Non fai cose del genere ogni giorno, ma a me queste cose piacciono. È un’esperienza, sai? [Ride]

Sono felice che tu non l’abbia dovuto fare spesso. Sembrava scomodo.
Lo era, posso confermarlo, ma credo che ne sia valsa la pena, la scena è sembrata fantastica.

Nei primi episodi hai dovuto interpretare una Elektra risorta che non aveva alcuna idea di chi fosse. L’hai interpretata come se fosse un altro personaggio rispetto a quello che hai interpretato nella seconda stagione di Daredevil?
Beh, ho semplicemente pensato che fosse qualcuno che aveva subito un incidente e completamente perso la memoria, e poi, a partire da lì, ho avuto infinite possibilità di approcciarmi a questa nuova Elektra. Non volevo che il pubblico sapesse esattamente quando avrebbe ricordato la sua vita passata, ma volevo dare indizi del passato, piccoli momenti in cui la gente avrebbe potuto chiedersi se stesse raggirando Alexandra o se non ricordasse completamente nulla, sai? Quindi è stato divertente per me recitare quei momenti, si ha la sensazione che si tratti di una nuova Elektra.
Inoltre, all’inizio, con il bagno di sangue, mi sono approcciata a lei come se fosse un puledro, un animale appena uscito fuori dal ventre materno. In realtà volevo che sembrasse un animale. Hai presente le immagini dei cavalli o dei cervi appena nati che sono tutti ricoperti di sangue, gelatinosi e violenti? Volevo qualcosa del genere. Volevo che non fosse immediatamente in grado di stare in piedi. Il recupero è piuttosto veloce ed impara presto abilità specifiche, ma volevo che si vedesse questo progresso da animale, a qualcuno che si trasforma ed impara diverse abilità fino al momento in cui ricorda il suo passato.

Quando hai saputo dal team che saresti stata il villain finale, che non sarebbe stata Alexandra ad arrivare alla battaglia finale? Ed una volta saputo, quanta pressione hai avuto addosso?
Amo il fatto che abbiano sempre sorprese per il pubblico e anche per noi. Conoscevo l’arco narrativo sin dall’inizio ed ero piuttosto emozionata perché l’uccisione di Alexandra è un po’ venuta dal nulla. Mi sono emozionata all’idea che, anche se adesso sai che lei è l’arma e che è stata addestrata, non appartenga a nessuna fazione. Adoro il fatto che sia uno spirito libero ed una donna indipendente, e quando si parla dell’amore della sua vita, ha ancora questo istinto secondo cui vuole proteggere Matthew.
Perciò per me non c’è stata alcuna pressione nell’essere la cattiva di turno. Non vedo mai i miei personaggi o le mie storie da quella prospettiva. Penso semplicemente che sia una donna che ha dimenticato chi è e poi inizia a ricordare, quindi l’istinto ritorna e deve trovare Matthew. Tutto qui, è questa la sua missione.

Prima di parlare di lei e Matt, concentriamoci un po’ di più su lei ed Alexandra. Come descriveresti quella relazione? Madre-figlia, mentore-discepola o qualcos’altro?
La descriverei come hai fatto tu, e credo che sopra spargerei qualcosa di strano o forse sessuale che deriva dall’ossessione che Alexandra ha per lei. Ha bisogno di lei. Sicuramente la relazione è costruita come madre-figlia e mentore-discepola, ma lei ha bisogno che Elektra sia nei paraggi.

Vero, inizia a crollare quando Elektra non è con lei. La scena in cui la uccidi è stata l’ultima che avete girato insieme? Com’è stata, e giusto perché sono curiosa, quanto sangue finto c’era?
È stata molto divertente, Sigourney si è divertita tantissimo a farla. E c’era tanto sangue finto, una giusta quantità. L’abbiamo provata come facciamo di solito e l’abbiamo realizzata in pochi ciak ed è stato piuttosto esilarante e divertente quel colpo di scena. Non lo so, mi è semplicemente piaciuto. Mi è piaciuto ucciderla, [ride] ma anche a lei è piaciuto essere uccisa, quindi… [ride]

Deve chiederlo, come è stato essere la persona della serie che ha potuto uccidere Sigourney Weaver?
Oh, è un privilegio, mi sono sentita fortunata [ride]. È stato un privilegio ucciderla, sì. E durante la serie sono stata molto fortunata ad avere la maggior parte delle scene con lei, ad avere scene molto intime con Sigourney sin dal primo giorno. La prima volta che ci siamo incontrate era di notte, ed abbiamo girato la scena in cui lei dice “Andrà tutto bene”, e poi mi sfiora la guancia. Ed io ho detto “Huh! Sono contenta, per me saranno cinque mesi divertenti, questi.” Ho imparato tanto accanto a lei, è una donna veramente fantastica. La adoro.

Per quanto riguarda Elektra e Matt, dopo aver ucciso Alexandra, cosa l’ha spinta a continuare a combattere contro Matt ed essere il nuovo leader della Mano? Perché non ha semplicemente vissuto la sua vita per conto suo e magari prendere con sé Matt?
Abbiamo precedentemente stabilito che Elektra è un sociopatica e credo profondamente che sia nella sua natura essere una persona molto indipendente, una sociopatica che usa le persone come risorse per poter realizzare i suoi obiettivi. Credo che quando la sua coscienza ritorna e si ricorda chi è, dica “Sono Elektra e lui è Matt Murdoch”, e secondo me quello vuol dire che è tornata e li userà per il suo scopo. Non sta cercando di essere il capo della Mano né di controllarla. Quello che vuole è riunirsi con l’amore della sua vita. Nella sua mente dice “Voi lavorerete per me, mi aiuterete a prendere Matthew.”
Quello che vuole, in un modo molto shakespeariano, è vivere per sempre con lui. Vuole trovarlo perché vuole che viva per sempre come lei. Ciò si realizza attraverso la morte, ma è un po’ come se dicesse “Ci vediamo dall’altra parte”. Questo è quello che ho capito io da tutta questa storia, che saranno per sempre insieme, non credo che voglia controllare New York e tutto il resto.

È solo una sociopatica che pensava di poter stare per sempre con la persona che ama, nella morte.
Esattamente. Nella morte o dopo la morte.

In questa stagione hai potuto combattere indossando un nuovo costume. È stato più difficile o più facile combattere con una giacca così lunga?
Non è mai semplice con tutti quei costumi. La cosa buona è che abbiamo un incredibile team di costumisti che li rendono molto pratici, quindi quando vedete una giacca, in realtà sono cinque giacche diverse, e a seconda della coreografia e di ciò che bisogna fare in essa, potremmo avere una giacca più corta al cui interno ci sono diversi trucchi per strapparla qui e lì così non si impiglia e sembra bellissima.
Credo che quest’anno l’abbigliamento aggiunga alla serie l’oscurità di Elektra. All’inizio lei è un’ombra misteriosa, e la cosa mi è piaciuta molto, ed inoltre l’abbiamo usato come strumento e arma, a volte come se fosse un matador.

Mi piace il confronto con il matador. Quando uccide Stick (Scott Glenn), praticamente lo trafigge con la sua spada come farebbe un toro con le sue corna. Ma giusto per chiudere: dopo aver interpretato questo personaggio per due stagioni, come la classificheresti? Nella gamma che va da eroe a cattivo, dove si posiziona?
Se dovessimo classificarla adesso, direi che è un antieroe. Il suo obiettivo, però, non è combattere gli eroi [i difensori], ma credo che sia sempre quello di cercare di essere felice con Matt [ride], il che è piuttosto triste perché lei è piena di oscurità mentre lui si trova al lato opposto. L’unica spinta che ha è l’amore che prova per lui, quindi non so… La vedo più come un antieroe.

Beh, per quello che conta, Marco ha detto che durante The Defenders la storia di Elektra era incentrata su di lei alla ricerca della libertà dalle persone che hanno cercato di controllarla. Per te ha senso, vero?
Sì, è vero, è così. Ed ha completamente senso!

Fonte

About Claire

Superfan di Rizzoli&Isles, ha visto talmente tanti crime e procedural che vorrebbe diventare un cop americano o addirittura entrare nella FringeDivision. Sin da piccola ha nutrito la passione per i libri di Patricia Cornwell ed è molto incuriosita dalla medicina legale. Da un paio d’anni a questa parte, ha quadruplicato le serie da seguire ed è soprattutto diventata una EvilRegal accanita, grazie al fantastico Once Upon a Time e alla splendida Lana Parrilla! Sogna di vivere a Los Angeles per respirare appieno l’aria telefilmica, anche se negli ultimi anni Vancouver sta rubando la scena alla famosa località californiana. Se non fosse che fa troppo freddo, non sarebbe male vivere lì.

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