“It’s America, right? When do we ever leave a fucking dollar for the other guy to pick up?” –Candy
La terza puntata di The Deuce ci permette di addentrarci ancora di più nel vivo della serie, caratterizzando maggiormente i diversi personaggi e introducendone uno che, per il momento, sembrava rimasto dietro le quinte seppur sempre presente: la città stessa di New York.
È infatti lei a fare da padrona alla puntata, nelle diverse sfaccettature che ci vengono presentate. La Grande Mela è una città in cambiamento e i diversi protagonisti della serie sono sempre alla ricerca di un nuovo business che possa elevarli dalla situazione, il più delle volte miserabile, nella quale si trovano e vivono.
Rudy Pipilo che cerca di estendere la sua influenza nel quartiere anche (e soprattutto) grazie all’apertura del nuovo bar gestito da Vinnie Martino, The Hi-Hat. Il successo dell’apertura unito alla presenza di tutti i “daddy” presenti già sulla 42esima strada e l’introduzione di personaggi nuovi come il misterioso Big Mike, probabilmente assunto come buttafuori, non fanno che confermare la nuova influenza di Pipilo.
Lo stesso Vinnie mette bene in luce quale sia il business che voglia intraprendere: sa quello che fa, sa come intrattenere le persone, gestire un bar e mettere in contatto le diverse personalità che transitano nel giorno nell’apertura indipendentemente dalla loro razza, orientamento politico o sessuale: il ragazzo omosessuale che gestiva il bar, prima, viene infatti riassunto e continuerà a lavorare da dietro il balcone. Nel frattempo notiamo anche un suo lato diverso, di grande attaccamento alla famiglia: il continuo perdonare le malefatte del gemello (specialmente quando rompe il distributore di sigarette, il tavolo da biliardo e il jukebox); il passare dei soldi alla sorella quando il cognato viene ricoverato per un attacco cardiaco e l’offrire un lavoro a chi ne ha più bisogno: Abby.
Abby, dal suo canto, incarna l’idea della persona che, abbandonati gli studi, decide di trovarsi un posto nel mondo e una sua identità andando a vivere con più persone in un appartamento e provando vari lavori prima di accettare la proposta di Vinnie, quasi sicuramente spinta dal trovarsi completamente al verde. È infatti costretta a chiedere dei soldi al suo stesso coinquilino per auto-pagarsi l’affitto.
La protagonista della puntata risulta però, ancora una volta, Candy (Maggie Gyllenhaal): fin dalle prime battute capiamo che non solo è stufa della sua professione per la quale non ha alcun controllo sulla sua vita, dignità e salute ma allo stesso tempo non vuole più sentirsi in imbarazzo ogni volta che sua madre allude alla sua professione, anche in presenza del figlio piccolo. Scorge una via di fuga in Harvey Wasserman: finto regista che fa pagare i suoi clienti non per film pornografici (illegali in America ma non in Europa) ma per assistere a finte registrazioni di film stessi e qui l’idea di Candy: non diventare un’attrice porno ma imparare a girare film. Decisione probabilmente avvalorata anche nel momento in cui, tramite un messaggio nella segreteria del telefono, viene a conoscenza di un suo cliente abituale malato di Gonorrea. Questo ci permette di introdurre altri due personaggi che occupano, relativamente, poco spazio nell’ora dell’episodio: C.C. e Lori, dove il primo invita la ragazza a trovarsi clienti abituali dal momento che sono più sicuri e forniscono delle entrate regolari. Questo, unito alla storia di Candy e al fatto che sappiamo che ben presto ci sarà un dilagarsi di malattia sessualmente trasmissibili, pone le basi per uno dei drammi che ci saranno (probabilmente) nella serie: la diffusione dell’HIV.
Ma, come detto in principio, la protagonista vera è sempre New York e in particolare nella figura del sindaco John Lindsay. La sua idea è semplice: utilizzare il crimine organizzato per “riorganizzare” il crimine. Spostarlo in zone meno visibili, alla periferia della città ma allo stesso tempo concedendo delle zone di “no-go”: aree dove le prostitute possano lavorare senza timori di arresti. Ancora una volta, dietro a tutto, troviamo Rudy Pipilo, in crescente influenza.