Ritardi, buchi spazio temporali, connessioni internet che spariscono e tanto altro mi hanno portato a un ritardo imbarazzante, ma insomma l’importante è essere qui, quindi bando alle ciance e analizziamo questi due fantastici episodi di The Flash.
Il sedicesimo episodio, ovvero Rogue Time, ha avuto per me un doppio volto, soprattutto per quanto riguarda la parte contenutistica: da una parte il ritorno dei Nemici, mentre dall’altra la svolta nella questione dr. Wells/Anti-Flash.
Come è facilmente intuibile dal titolo, il sedicesimo appuntamento con il velocista scarlatto ha visto il ritorno di Cap Cold e il suo pazzo partner Heat Wave. Per la prima volta abbiamo anche avuto la possibilità di poter conoscere meglio la sorella dell’uomo più freddo di Central City, la “luccicante” Golden Gilder, che insomma non ha brillato, ma di certo è stato interessante poterla vedere in azione accanto al fratello.
L’episodio ci ha mostrato soprattutto il lato umano di Barry e di tutti gli altri protagonisti della serie. Cisco è stato il perno centrale che ha unito un po’ tutte le vicende. È stato emozionante poter toccare quasi con mano l’incredibile legame che esiste tra Barry e il povero Cisco, costretto a rivelare l’identità di Flash a uno dei suoi nemici più iconici, ovvero Captain Cold.
Non ho apprezzato particolarmente tutta la conversazione tra Snart e Allen, anche perché non mi aspettavo assolutamente che risolvessero l’intera questione così facilmente, ma soprattutto in modo così sbrigativo. Avrei preferito una soluzione diversa.
Cambiare il passato potrà sembrare sempre un errore, la letteratura l’ha sempre dimostrato, ma se non fosse stato per l’irresponsabilità di Barry il nostro Flash non sarebbe mai arrivato a vedere il dr. Wells sotto questa nuova luce, una luce paradossalmente oscura.
Il diciassettesimo episodio lo aspettavo da almeno qualche mese, da quando la CW aveva annunciato la presenza di Mark Hamill. Inutile dirvi che Hamill, oltre ad aver interpretato Luke Skywalker, è stato il vero e unico Trickster nel Flash degli anni 90, aggiungiamoci che è l’uomo che dà la voce al Joker nei film d’animazione della DC e il quadro è completo.
L’episodio è riuscito a catturare la mia curiosità, soprattutto per la presenza di Trickster, una vera icona dell’universo dell’uomo scarlatto, ma anche grazie agli incredibili risvolti che la storia centrale sta assumendo.
Wells, Eobard Thawne, l’uomo nero e chi più ne ha più ne metta. L’intera vicenda dell’uomo in giallo ha iniziato un po’ a confondere i telespettatori, ma nonostante la generale baraonda, la storia comincia ad inoltrarsi in quello che si preannuncia un gran finale. Barry inizia finalmente a vedere le cose per quelle che sono e l’atmosfera da Flashpoint inizia a farsi sempre più cupa.
Per chi non lo sapesse, Flashpoint è una miniserie a fumetti che qualche anno fa coinvolse l’intero universi DC, ponendo al centro della situazione proprio Barry Allen che, tornato nel passato per salvare sua madre, cambierà l’intero corso della storia, risvegliandosi senza poteri in un mondo alternativo.
Quello di Flashpoint è uno scenario che più volte mi è venuto in mente proprio guardando gli ultimi episodi di The Flash, per intenderci quelli riguardanti i viaggi temporali. Speriamo che Barry non faccia l’ennesima frittata!
Non ci resta che aspettare il prossimo episodio nel frattempo fate un salto sulla nostra pagina facebook o iscrivetevi al nostro gruppo su facebook per poter discutere di The Flash e di tutte le altre vostre serie preferite!