The Flash – Recensione 3×03 – Magenta

Il team Flash è finalmente al completo! C’era qualcosa che non mi quadrava nelle prime due puntate della terza stagione, cioè l’assenza del Dr. Harrison Wells (Tom Cavanagh), che oltre ad essere un bravo attore è anche molto sexy, che non guasta mai. Mi mancavano veramente i siparietti tra Wells e Cisco, il legame che ha con Barry, ma soprattutto mi mancava il modo geniale e fuori dagli schemi con cui Wells salva sempre la giornata. Praticamente la terza stagione ora può cominciare davvero. E non poteva che fare la sua apparizione salvando ancora una volta la vita a Barry… interrompendo il suo orribile, orribile appuntamento. La dolcezza del suo essere goffo non è servita a salvarlo dal disagio di un appuntamento con Iris, che dopo anni di tira e molla e incasinamenti temporali, non poteva mancare.

Wells torna su Terra 1 per eseguire dei test su sua figlia Jesse (Violett Beane) che a quanto pare ora è una speed – wait for it – ster, speedster (scusatemi ma How I Met Your Mother ha ormai preso il sopravvento su di me). Non l’aveva intuito nessuno proprio. Comunque, l’unico che proprio non riesce a digerire colei che finalmente ci viene presentata come Jesse Quick e, come si dice a Roma, “sta rosicando alla grande” (verbo rosicare: essere visceralmente invidiosi, tanto da rosicchiarsi il gomito, o, se sei Rockerduck, mangiarsi la tuba), è Wally West (Keiynan Lonsdale). Wally, anche lui colpito nella scorsa stagione dalla materia oscura come Jesse mentre cercavano di restituire i poteri a Barry, inizia a covare sentimenti di gelosia nei suoi confronti che contrastano apertamente con l’attrazione che prova per la ragazza. Fatto sta che, a causa dell’ardente desiderio di Wally di essere come Flash e aiutare le persone, e in parte probabilmente il casino scatenato da Flashpoint, a nulla servono i discorsi di Joe e Barry e sicuramente farà qualche cavolata come contattare il Dr. Alchemy.

Il Dr. Alchemy, da parte sua, non se ne sta certamente con le mani in mano, ma continua a risvegliare i poteri di coloro che li possedevano in Flashpoint, e la vittima/villain di questa settimana è Magenta. Magenta, alter ego diabolico di Frankie Kane (interpretata abilmente da Joey King), è un personaggino alquanto interessante che credo rivedremo nel corso della stagione. Nella serie televisiva è un’orfana che grazie al Dr. Alchemy acquisisce il potere della manipolazione magnetica e, dato che soffre di un disturbo della personalità, la sua parte malvagia, se così vogliamo chiamarla, decide di usare questo potere per vendicarsi delle vessazioni subite dal suo padre adottivo, arrivando a scontrarsi con il team Flash. Per fortuna Barry intuisce che c’è qualcosa che non quadra in questa storia e parlandoci riesce a convincere Frankie, cioè la parte buona, che non è quello il modo in cui si riscatterà.

La serie a fumetti è tutta un’altra storia. Magenta o Frances Kane, creata dalle matite di Marv Wolfman e George Pérez, nasce e cresce nella realtà di New Earth (parlare della storia delle varie realtà nei fumetti della DC Comics sarebbe confusionario sia per me che per voi, vi basti sapere che New Earth viene creata dopo la distruzione dei vari universi paralleli e che viene distrutta in Flashpoint. Nella sua realtà si condensano alcune caratteristiche appartenenti ad altri universi, che è un po’ quello che, in minima scala, stiamo vedendo in questa stagione). Frances cresce in Nebraska ed è un’amica d’infanzia di Wally West, il terzo Flash. Wally è l’unico che l’aiuta quando emergono i suoi poteri, che, in un momento in cui ne perde il controllo, sono la causa della morte di suo fratello e di suo padre. Insieme entrano a far parte dei Teen Titans e grazie al loro aiuto riesce per un periodo a controllare i suoi poteri. Ma lo stress causato dall’essere una supereroina e la ragazza di un supereroe, Wally, era talmente tanto che decise di abbandonare. Anche nel fumetto è presente la doppia personalità, in cui Magenta è la parte cattiva, e per questo spesso ricoprirà il ruolo di villain.

Comunque, dopo questa giornatina leggera, Iris e Barry, per la gioia dei WestAllen, riescono ad avere un appuntamento con tutti i crismi… per pochi minuti. Barry viene chiamato da Joe per vedere il video della morte di Clariss avvenuta mentre era rinchiuso ad Iron Heights ad opera, pare, del Dr. Alchemy. Se vi fate un giro sui social network, vedrete che molti fan, alla vista di questa scena, sono letteralmente impazziti. Secondo loro ad uccidere The Rival è stato Savitar. Chi è Savitar? Nessuno di così importante, è solo uno speedster a cui piace definirsi “Dio della velocità” (prende il nome da Savitr, il Dio del movimento), più banalmente conosciuto come il “Maestro oscuro della Speed Force”, creatore di un proprio culto i cui seguaci si fanno chiamare Thunderbolt Agents. Ora, il problema nasce dal fatto che quest’estate era stata confermata la presenza di Savitar nella terza stagione ma che, come ha ribadito Greg Berlanti (produttore esecutivo) su Twitter, il casting ancora non era stato fatto, e tutt’oggi non se ne ha notizia, quindi dubito che vedremo questo villain nella prima parte della stagione. E no, non hanno unito i due personaggi per crearne uno super cattivo, perché è stato dichiarato ufficialmente che i villain di questa stagione saranno tre: Dr. Alchemy, Savitar e Mirror Master.

Detto ciò, vi è piaciuta questa puntata? Lasciateci un commento, e, se apprezzate il lavoro che facciamo nel nostro sito, non dimenticatevi di votare Serial Crush come MIGLIORE SITO TELEVISIVO ai Macchianera Italian Awards (qui le istruzioni!).

Serendipity

Per descrivermi basterebbe dire che sono un'accozzaglia di immaginazione, sogni e passioni. Archeologa con mille interessi come la lettura, il cinema, il basket, la danza e la fotografia. Sono cresciuta a pane e serie tv. In tempi non sospetti ero già un'addicted di telefilm come Stargate SG1, Streghe, Buffy-l'ammazzavampiri, Xena:la principessa guerriera, Hercules, Sex and the city... fino ad arrivare ad oggi dove riconosco i giorni della settimana solo in base alla puntate che devo vedere.

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