The Flash – Recensione 3×14 – Attack on Central City (2)

Per usare un francesismo, che cazzo de puntata! Mi devo ancora riprendere. Sono successe tante cose, davvero troppe. Alla fine Barry riesce ad impedire la distruzione di Central City, conclusione alquanto telefonata, ma come si dice l’importante non è la meta ma il viaggio. La minaccia di Grodd costringe Barry ad affrontare i limiti della sua moralità e a considerare il fatto di spegnere una vita, tradendo l’essenza stessa di Flash, come gli farà notare poi Iris. Un tema questo ampiamente indagato nella serie cugina Arrow, sono 5 stagioni che vediamo Oliver & co. struggersi tra quello che va fatto e la cosa giusta da fare senza ancora essere riusciti a prendere una scelta definitiva. La tentazione di mettere definitivamente a tacere un pericolo è forte, soprattutto quando ti ritrovi a fronteggiare un gorilla intelligente e animalesco.

Barry è disposto ad uccidere per Iris e a far entrare un po’ di oscurità nel suo cuore, prendendo proprio a modello Oliver, il quale più di una volta è stato costretto all’atto dalla situazione creandosi una montagna di rimpianti che puntualmente ritornano impedendogli anche solo per un attimo di godersi un po’ di felicità o di Felicity, fate voi. Barry è pronto ad accettare tutto questo per amore, meno male che esiste Harrison Wells, che nella sua infinita saggezza dettata dall’esperienza riesce a far ragionare lo speedster scarlatto e a ricordargli che esiste sempre un altro modo, sempre. Per come la vedo io, Attack on Central City,  diretta da Dermott Downs (che ha diretto anche l’episodio precedente), sembra gridare a gran voce la soluzione per sconfiggere Savitar, quasi, in qualche modo, a voler approvare la soluzione del voler cambiare il futuro. Per spezzare una lancia a favore di Barry, che sappiamo benissimo essere un marshmallow che non prende a cuor leggero certe decisioni, bisogna dire che uccidere il proprio avversario super pericoloso è una soluzione facile e risolutiva, almeno nella maggior parte delle volte. La sua semplicità è talmente seducente anche per chi fino ad ora è riuscito a non avere le mani sporche di sangue.

Oliver e Barry sono profondamente diversi, eppure così uguali. Entrambi hanno vissuto esperienze traumatiche, ma solo uno di loro ha davvero avuto la possibilità di poter scegliere se farsi influenzare o no. Oliver è stato praticamente costretto a diventare Green Arrow per sopravvivere, quando sei circondato dall’oscurità per uscirne sei forzato a sporcartici. Barry non ha dovuto mai toccare l’oscurità, l’ha vista solo da una distanza ravvicinata ma possiamo dire che sostanzialmente ne è stato esonerato. Quindi ci stupisce questa tentata svolta dark di Flash? Un pochino sì. Almeno io non potrei mai sopportare di vedere Barry diventare come Oliver, e lo stesso Oliver non lo permetterebbe mai. The Flash e Arrow, proprio come i loro protagonisti, sono due serie differenti eppure così simili, ed è proprio a questo che devono la loro popolarità.

Ogni volta che facciamo partire una puntata sappiamo benissimo che al 96% Oliver ci trascinerà negli anfratti dell’oscurità dell’animo umano. Quando spingiamo play per far partire l’ennesima avventura del Team Flash non è così, e questa è la sua forza. Le due serie possono essere, passatemi l’analogia, paragonate a Batman e a Superman, e nessuno vorrebbe vedere l’uno diventare l’altro. Non voglio vedere The Flash diventare Arrow. Nonostante il villain di quest’anno sia così pericoloso, voglio che Barry lo sconfigga con la stessa leggerezza per cui abbiamo imparato ad amarlo. Voglio che faccia la stessa cosa che ha fatto per due stagioni, farmi credere e ricordare che la paura può essere sconfitta anche senza l’uso della violenza. Troppo buonista e borghese? Probabile, ma è pur vero che se voglio vedere qualcosa che mi faccia capire quanto sono oscure le tenebre metto su una puntata di Arrow, ma se ho bisogno di speranza immancabilmente mi vedo The Flash. E così deve continuare ad essere.

Mi sono dilungata più di quel che volevo su Arrow, ma il paragone è stato d’obbligo oltre al fatto che veniva da sé. Il vero cemento di Attack on Central City è l’amore, come viene sottolineato dalla versione di Earth-19 di San Valentino. Il fresco sentimento tra Cisco e Gypsy è il motivo cardine per cui la ragazza decide di aiutare il Team Flash. L’amore di Barry per Iris è il motivo principale per cui lo speedster scarlatto deciderà di chiedere l’aiuto di Solovar e a promettergli che si occuperanno loro di Grodd, che nelle mani dell’A.R.G.U.S. ci rimarrà poco secondo me, se il Re Gorilla gli risparmierà la vita. L’amore spinge Harrison Wells ad inventarsi la balla di essere in fin di vita per costringere la figlia a rimanere con lui, e sempre l’amore, per Wally, aiuterà Jesse a capire lo stratagemma del padre. E ad essere sinceri il Team Flash avrà bisogno di tutto l’amore che dispone ora che Savitar sembra aver riconquistato le forze (sempre detto che gli hamburger possono davvero far male alla salute!), quindi sorprende davvero poco il fatto che Barry ha chiesto a Iris di sposarlo.

Ci stiamo lentamente avvicinando al fatidico momento e il Team Flash sembra davvero pronto a scagliare contro Savitar tutto ciò che ha (alzi la mano chi attende con ansia il duello Killer Frost vs Savitar), ma sarà sufficiente? Gli autori decideranno di farci tirare un sospiro di sollievo o di farci versare una valle di lacrime? Lo sapremo tra nove puntate.

Come sempre vi invito a commentare con noi e a passare alla pagina Justice Of S.H.I.E.L.D. Italia.

Stay tuned

About Serendipity

Per descrivermi basterebbe dire che sono un'accozzaglia di immaginazione, sogni e passioni. Archeologa con mille interessi come la lettura, il cinema, il basket, la danza e la fotografia. Sono cresciuta a pane e serie tv. In tempi non sospetti ero già un'addicted di telefilm come Stargate SG1, Streghe, Buffy-l'ammazzavampiri, Xena:la principessa guerriera, Hercules, Sex and the city... fino ad arrivare ad oggi dove riconosco i giorni della settimana solo in base alla puntate che devo vedere.

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2 comments

  1. Allegra Germinario

    Leggo sempre con piacere le tue recensioni, mi piacciono molto! Anche stavolta sono pienamente d’accordo con te, soprattutto per quanto riguarda il confronto fra The Flash ed Arrow…Nel primo c’è una “luce”, se così possiamo definirla, che lo caratterizza e che non va persa, così come il secondo deve rimanere più dark. Aggiungo solo che in questo episodio mi è mancato terribilmente Julian! Non pensavo sarebbe accaduto, ma mi sono affezionata davvero al suo personaggio e alle dinamiche fra lui e Caitlin.

    • Grazie mille, mi fa davvero piacere 😀 Sì, devo ammettere che Julian è mancato anche a me, un po’ perché adoro Tom, un po’ perché il suo personaggio si è inserito perfettamente nel team che quasi sembra spoglio quando non c’è. Speriamo rimanga il più possibile e che non venga eliminato insieme a Savitar, in fondo anche Caitlin si merita una gioia ogni tanto.

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