“Cantami, o Diva, del Deide Savitar l’ira funesta che infiniti addusse lutti al Team Flash“.
Questa puntata, dal sapore molto amaro, è stata talmente tanto piena che valeva la pena scomodare Omero. D’altronde il titolo non è che facesse sperare bene. L’ira di Savitar (The Wrath of Savitar), diretta da Alexandra La Roche (Fringe e La zona morta), ci trascina in un vortice di causa-effetto di cui solo Savitar è il burattinaio consapevole. Un episodio perfettamente organizzato, caratterizzato da una climax di emozioni che vanno dalla gioia al dolore, di cui lo spettatore prende consapevolezza solo nel finale. Sinceramente non mi aspettavo una puntata del genere, non ero pronta a veder crollare tutte insieme le speranze del Team Flash come fossero un castello di carte. E’ stato strutturato talmente bene che a fine episodio ho avuto anche io la sensazione di essere stata manipolata da Savitar.
Nell’arco di 40 minuti circa, il Dio della Velocità ha vanificato tutti gli sforzi compiuti da Barry & co. fino ad ora. Nemmeno l’amore può cambiare il futuro, anzi paradossalmente questo tentativo si è ritorto contro Barry, che più della scoperta della sua bugia bianca (la faccia “oh, merda!” di Barry è semplicemente impagabile), gli brucia la consapevolezza di essere solamente uno dei tanti pezzi sacrificabili nella scacchiera di Savitar. Come il più freddo dei calcolatori, Savitar ha sfruttato la paura dei suoi avversari e una leggera sfiducia all’interno del Team Flash che circola sin da Flashpoint. Gli è bastato ingarbugliare qualche filo che le marionette si sono perse nella matassa.
Ma il vero capolavoro di Savitar è stato far credere a Barry di essere lui a tirare le fila nascondendo la manipolazione, per poi dargli la mazzata. La verità è che il Team Flash, un po’ ingenuamente, non aveva nemmeno da lontano intuito il suo piano, e questa è un difetto che hanno da sempre. Barry, quando si è trovato ad affrontare nemici potenti, li ha costantemente sottovalutati, un po’ perché è l’emblema dell’innocenza, un po’ perché è un convinto sostenitore del fatto che spegnere una vita sia sempre e comunque una cosa sbagliata. Questo purtroppo lo sa benissimo anche Savitar e non perde occasione per ricordarglielo, giocando con la sua rabbia e paura. Che sia sporcarsi le mani di sangue l’unica speranza per Flash? Come ho già detto precedentemente, spero proprio di no. Bisogna comunque sottolineare che è facile creare tutto questo bordello quando conosci il futuro e il tuo avversario è l’incarnazione di Gandhi, so’ bravi tutti così, lo vorrei vedere se dovesse affrontare Green Arrow.
Comunque sia, il Team Flash ha subito davvero un brutto colpo, uno di quelli che è in grado di farti precipitare nel baratro della disperazione, dove non esistono soluzioni se non la morte, mandando a farsi fottere (cit. dizionario di francese) tutte le perle di saggezza elargite da Harrison Wells. La “profezia” di Savitar si è tristemente avverata. “Uno di voi vi tradirà, uno cadrà e uno soffrirà un destino peggiore della morte“, in sequenza si tratta di Caitlin, Iris e Wally. Ha giocato con le loro menti, ha alimentato la loro paura, leit motiv dell’episodio non solo per Barry, e alla fine hanno fatto esattamente quello di cui lui aveva bisogno. Caitlin per la paura di diventare Killer Frost ha tenuto per sé un pezzo della Pietra Filosofale da cui sperava di ricavare una sorta di cura, Iris per la paura di morire sicuramente qualche baggianata la farà e Wally, per paura di non essere abbastanza veloce per salvare la sorella, ha commesso una serie di errori che lo hanno condotto dritto dritto ad essere risucchiato nella Speed Force per prendere il posto fisico di Savitar. Quello che il Team Flash pensava fosse il suo asso nella manica (la velocità di Wally) si è rivelato essere il peggior tallone d’Achille del mondo.
Le scene più importanti in tutto questo marasma sono quelle in cui Barry si confronta con Savitar. Scopriamo che Flash sarà presente quando diventerà Savitar, anche se non influirà direttamente sulla sua trasformazione, e che ci sono effettivamente dei motivi per cui il Dio della Velocità ce l’ha a morte con Barry. E’ interessante vedere come dal suo punto di vista il villain sia Flash, chissà se additandolo come egoista si riferiva al casino combinato con Flashpoint, anche se lo ha aiutato a trovare un modo per fuggire dalla sua eterna prigionia. E se Savitar fosse in realtà il Barry del futuro? Magari dopo aver provato tanto dolore ha deciso di passare al lato oscuro della forza e cancellare definitivamente ogni traccia del suo passato. O ancora meglio, nel fumetto Flash:Rebirth assistiamo alla trasformazione, per vari motivi, di Barry in Black Flash (quello che dava la caccia a Thawne in Legends of Tomorrow per capirci, anche se in questo caso si trattava di Zoom), e se nel futuro Black Flash/Barry avesse effettivamente distrutto la vita di Savitar costringendolo a diventare quello che è ora? La sua vendetta contro Barry e il fatto di vederlo come il cattivo della storia sarebbe più che comprensibile. In qualunque modo la vorranno mettere gli autori una cosa è certa, Flash e Savitar condividono un legame molto stretto, tanto che, parole di Dio, uno non può esistere se esiste l’altro.
Le cose per il Team Flash non si sono messe bene, anzi non sono mai andate così male. Nel prossimo episodio vedremo Barry che si fa un giretto nella Speed Force, sicuramente per portare indietro Wally, e con l’occasione rivedremo tante facce note come Eddie (Rick Cosnett) e Snart (Wentworth Miller), quest’ultimo soprattutto per la mia gioia.
P.S.: Clap clap a Tom che è riuscito a spaventare anche me!
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Stay tuned