Into the Speed Force, diretto da Gregory Smith (Ephram Brown di Everwood), ci regala nostalgia a palate, oltre ad essere il classico episodio di “formazione”, uno di quelli in cui il protagonista, prima di uno scontro importante, si rimpossessa della propria ragione d’essere, ritrova le proprie motivazioni e se l’epifania è completa, riesce ad intravedere anche una soluzione. Una puntata incentrata per la maggior parte su Barry, per la gioia sia di Flash, che finalmente si libera della paura che lo attanaglia fin dal suo viaggetto nel futuro, sia per noi fan che per la prima volta nel corso della terza stagione possiamo goderci un’avventura solitaria del nostro eroe scarlatto. Nonostante io adori tutti i membri del Team Flash, era decisamente arrivato il momento che ci mostrassero una cosa del genere, in fondo è Flash il protagonista della serie dal titolo omonimo e noi vogliamo che sia la sua di storia ad essere raccontata. Non ricordo esattamente se l’ho già accennato precedentemente, ma è un dato di fatto che rispetto alle scorse stagioni si è dato molto spazio ai co-protagonisti. Non che questo sia un male, ma non va neanche bene che Barry sia stato un po’ troppo assente e poco incisivo ai fini della trama.
La Speed Force, come il peggiore degli insegnanti, prima gli mostra gli esempi e poi gli spiega la lezione. E per farlo ricaccia fuori personaggi a cui a malincuore abbiamo dovuto dire addio, assurgendoli ad emblema di chi si è sacrificato per il bene comune. La malinconia e i rimpianti sono il leit motiv della puntata, step a mio parere logico dopo un episodio dominato dalla paura. “Quello che poteva essere e non è stato” è un po’ la maledizione di tutti i supereroi, in fondo quando combatti, anche se il tuo credo è che non c’è mai una valida motivazione per spezzare una vita, c’è sempre un caduto in battaglia. La prima manifestazione della Speed Force non poteva che essere Eddie Thawne (Rick Cosnett), che come abbiamo appreso dall’episodio di Legends of Tomorrow di questa settimana, con il suo sacrificio ha costretto Eobard Thawne ad una vita da fuggitivo. Eddie/Speed Force salta i convenevoli e punta dritto a rinfacciargli Flashpoint e di conseguenza anche la colpa di tutto il casino in cui si trova. Lo rimprovera senza mezze misure e a nulla serve la giustificazione della morte del padre. Per un suo momento di debolezza Iris morirà.
Barry ha tradito la fiducia e rotto la promessa che aveva fatto alla Speed Force quando ne era rimasto intrappolato, ma non è solo questo a renderla ostile. Il punto è che secondo la Speed Force dovrà essere Barry a sconfiggere Savitar, quindi non può permettergli di prendere il posto di Wally, anche se Kid Flash ha dimostrato varie volte di essere più veloce di lui, a nulla valgono le sue dimostrazioni. In pratica la Speed Force gli fa capire a brutto muso, anche se in realtà si tratta del bel visino di Snart (Wentworth Miller), che il suo più grande errore non è stato Flashpoint di per sé ma l’aver delegato le sue responsabilità verso di esso a praticamente un ragazzino, solo perché non è stato in grado di fare i conti con la sua paura. Questo suo atteggiamento non fa che sporcare la memoria di tutti quelli che si sono immolati perché ispirati proprio da Flash. In pratica è un po’ come se avesse sporcato il suo nome prendendo decisioni affrettate ed egoiste.
A salvare Wally dalla sua prigione, che pare sarà proprio Barry a costruire, arriva in pompa magna Jay Garrick (John Wesley Shipp), il Golden Flash, che rafforza la sua immagine di supereroe ideale prendendo il posto di Wally, finora rinchiuso nel suo inferno personale, la morte in loop della madre. Va da sé che quest’esperienza si è incisa profondamente nel ragazzo, che parlando con Jesse ammette di essere stato un imbecille di proporzioni bibliche per aver affrontato da solo Savitar. E proprio Jesse è la protagonista della grande rivelazione della settimana, per usare le parole di H.R., il grande Dio della Velocità può provare dolore. Fino ad ora nessuno aveva immaginato che sotto la corazza si potesse celare una persona. Si apre così l’annuale scommessa, chi si nasconde dentro l’armatura di Savitar? Proprio come è accaduto con Zoom, la maggiore soddisfazione primaverile di un fan sarà riuscire ad anticipare il colpo di scena, un ottimo modo per dimenticare per qualche secondo allergie e cambiamenti climatici stressanti.
Bisogna però ammettere che con Zoom avevamo molti più indizi, quando tra un episodio e l’altro è spuntato il nome di Hunter Zolomon, i fan più accaniti dello speedster scarlatto avevano già capito tutto. Mentre riguardo a Savitar non abbiamo tutte queste informazioni, nemmeno nei fumetti viene mai reso noto il suo vero nome e dobbiamo quindi solo affidarci alla “bontà” degli autori. Questo ha scatenato uno dei toto-nomi tra i più accaniti degli ultimi anni visto che la rosa dei papabili include praticamente tutti i personaggi, per quel che ne sappiamo addirittura una Caitlin del futuro potrebbe nascondersi dietro quella maschera mostruosa. Personalmente credo che si tratti di un personaggio che ancora non è apparso in nessun episodio, o perlomeno questa mi sembra la soluzione più logica, primo perché all’interno dei nominati c’è anche H.R., e la cosa non mi piace per niente, poi perché mai come in questa stagione il futuro e i suoi effetti hanno inciso così tanto sul presente e quindi sarebbe solo una naturale conseguenza di questo filone intrapreso che il Savitar in carne ed ossa provenga dal futuro. Ma se proprio dovessi decidere tra i nominati la mia scelta ricadrebbe su Eddie, così, ad istinto.
Nella Speed Force Barry incontra anche altri personaggi del passato, oltre a Eddie e a Snart. Rivede Ronnie Raymond (Robbie Amell), che gli mostra quale poteva essere il suo futuro insieme a Caitlin (vederla con in braccio una neonata è una delle scene più belle della puntata). A sorpresa riappare anche Zoom in versione “agente della Speed Force”, o perlomeno quello che ne rimane, e, come lo chiamo io, quella specie di Dissennatore dei Babbani. Prima di concludere mi preme sottolineare il grande sviluppo del ruolo di H.R., senza di lui il Team Flash starebbe ancora a discutere su come riportare indietro Barry. Trovo fantastico il modo in cui hanno reinventato questo personaggio, è come se volessero dire “va bene la scienza, ma senza la fantasia non si combina nulla“, chissà magari sarà proprio lui a trovare la soluzione al problema Savitar.
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