The Good Place – Recensione 2×05 – Existential Crisis

Per deformazione professionale, quando penso alla parola crisi, mi viene in mente la rinascita, la possibilità di suscitare una reazione da parte di chi sta cercando di comunicare un messaggio.
Con Existential Crisis, Michael Schur ci è riuscito alla grande, è riuscito a rimediare a ciò che non funzionava nel primo blocco narrativo di The Good Place e a ridarci lo show che abbiamo tanto apprezzato lo scorso anno.

La crisi non è per forza qualcosa di negativo, ci insegna il nostro professor Chidi,  indica una svolta e mandando in crisi Michael, facendogli rendere conto, che anche lui non è del tutto immune alla morte, abbiamo davvero una svolta pazzesca.
Il quinto episodio di questa stagione è forse uno dei più esilaranti, di cui abbiamo potuto godere, la crisi mistica di Michael ci è presentata come una crisi di mezz’età, con tanto di tatuaggio in cinese, orecchino e Janet in veste di segretaria sexy.
Da apprezzare è sicuramente la prestazione di Ted Danson, che finalmente ci ha mostrato la sua sfaccettatura comica, nascosta troppo a lungo da quella diabolica.

L’episodio ha come tema la caducità della vita, quanto sia effimera l’esistenza umana e quanto possa esserlo altrettanto quella di un demone.
A rafforzare il concetto sono i flashback, che in questo episodio hanno Eleanor come protagonista.
I suoi ricordi riportano alla luce non solo il rapporto malsano tra madre e figlia, ma anche perché le sia stato impartito un concetto di morte così cinico.
È importante tenere a mente cosa abbia subito nella vita terrena, per capire perché si comporti così nell’aldilà.
Eleanor sembra aver conservato nel suo background tutti gli insegnamenti di Chidi, nonostante gli 800 reboot, ed è effettivamente una persona nuova, tanto da averlo persino ricordato a Michael, che in uno dei suoi recenti rapporti,  la catalogava ancora come una cinica egoista.

L’altro blocco narrativo invece è rappresentato dal rapporto tra Jason e Tahani, di nuovo insieme, contro Vicky, che cerca di rendere un inferno la vita dell’egocentrica padrona di casa.
L’idea di Schur di rivoluzionare i rapporti ogni episodio in questo caso risulta vincente, mostrandoci per una volta la possibilità (speriamo definitiva) che queste due anime gemelle possano realmente diventino di fatto.
È strano come dopo infiniti reboot, entrambe le coppie siano più o meno finite insieme, considerando che, in questa realtà, Eleanor e Chidi ancora non sono da considerare un “item”. Sicuramente sarà positivo vedere una Tahani più rilassata con un paradossalmente adorabile Jason, nonostante immagino che questo rapporto inizialmente verrà nascosto, ricordandoci un po’ le sorti di Schmidt e Cece in New Girl (ditemi se non avete avuto la stessa impressione?).
Devo ammettere che, per quanto sia divertente vederlo insieme a Janet, l’idea di questo rapporto un po’ malsano, potrebbe destabilizzare gli equilibri in maniera positiva. In più sarebbe interessante vedere questo lato dolce di Jason, che a mio parere è uno dei personaggi più sottovalutati dell’intera storia.

Per quanto riguarda invece Vicky, non siamo riusciti ancora a vederla realmente in azione e non aspettiamo altro. Le torture per ora sono un po’ blande, ma è ovvio che debba dare ancora il meglio di sé. Considerando le sue manie di protagonismo, che abbiamo avuto modo di vedere negli scorsi episodi, possiamo dire certamente che dovremmo preparaci al peggio.

 

Per quanto mi riguarda non vedo l’ora che arrivi venerdì prossimo, intanto commentate con noi e passate da The Good Place Italia

About missdanastood

Parlo troppo e il mio corpo è fatto al 100% di caffeina e rabbia. Se fossi un personaggio di un telefilm, sarei entusiasta come Leslie Knope, pazza come Charlie Kelly, ossessionata da Got come Ben Wyatt il tutto con le fattezze di Kimmy Schmidt e l'armadio di Hannah Horvat

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