The Good Wife – Recensione 5×13 – Parallel Construction, Bitches

The Good Wife finalmente ritorna e lo fa in grande stile come solo una serie di questo livello può fare. E chi poteva essere il protagonista delle vicende dei nostri avvocati preferiti? Lemond Bishop, naturalmente. Ma non solo, grande protagonista è anche Peter Florrick, senza essere comparso nemmeno per un secondo.
Come abbiamo scoperto nel secondo episodio di questa stagione, gli avvocati della Lockhart/Gardner erano stati messi sotto sorveglianza dalla NSA per il caso Marwat. In questo tredicesimo episodio vediamo che Alicia, Cary, Will e Diane sono ancora intercettati dalla sicurezza nazionale, ma stavolta l’agenzia passa le informazioni alla DEA, la quale riesce a sapere i movimenti del signor Bishop per poi utilizzare tali informazioni in tribunale, facendo testimoniare una donna che in realtà non era sul luogo in cui Bishop aveva effettuato lo scambio di merci. A rappresentare lo Stato abbiamo il signor Asher, interpretato magnificamente da Jack Davenport, il quale, dopo essere venuto a conoscenza del gioco sporco commesso dalla DEA, decide di dimettersi da procuratore per non continuare ad essere complice di un’ingiustizia.
Bishop, insieme al suo avvocato personale Charles Lester, mette in atto un piano per scoprire come le informazioni siano trapelate ed arrivate alla DEA. Si scopre, così, che il telefono di Alicia è intercettato.
Questa storia si intreccia con Peter Florrick e la sua frode elettorale. Marilyn viene “perseguitata” da Eli, il quale vorrebbe che la donna compilasse il rapporto dell’inchiesta condotta nei confronti di Peter, affinché quest’ultimo risultasse pulito su tutti i fronti (in fondo l’urna contraffatta è opera di Moody). Ma avviene un fatto parecchio serio ed importante: adesso Peter è indagato dall’Ufficio Anti Corruzione e Nelson Dubeck, la persona incaricata per questa indagine, parla con Marilyn. La donna, in un primo momento, è ferma sulla sua volontà di proteggere il governatore, ma come le ha fatto giustamente notare Dubeck, lei è forse la pedina più debole di tutta la questione e sarebbe la prima ad andare in prigione. A questo punto Marilyn consegna a Dubeck la pendrive contenente il video incriminante, il che porta l’uomo ad interrogare Alicia che impassibile non si lascia intimorire dalle sue parole. Successivamente chiama Eli, il quale le confessa che l’unica persona in grado di distruggere Peter è Will Gardner. La telefonata è intercettata dalla NSA che consegna l’informazione a Dubeck. L’uomo, quindi, si reca da Will e minaccia pure lui, ma Will è fermo nella sua posizione di avvocato di Peter e come tale si avvale del segreto professionale.
A differenza di Eli, che ha sempre fatto di tutto per proteggere Peter, Marilyn, in parallelo ad Asher, si è comportata da brava cittadina, decidendo di denunciare il suo capo e di non essere complice di questa corruzione. E’ bello vedere come questo personaggio, che durante il pilot appariva come la gatta morta di turno, nel corso degli episodi si sia rivelata onesta e abbia combattuto fino all’ultimo per evitare che l’ingiustizia restasse impunita. D’altronde lei era la responsabile etica… Sì, ha titubato, perché in realtà il suo ruolo doveva essere quello di curare in tutto e per tutto gli interessi di Peter, ma se l’uomo per cui lavora non è una persona corretta, lei non può andar avanti con questa pagliacciata.

Le cose si stanno facendo parecchio interessanti. L’assenza fisica di Peter credo sia un chiaro segnale di quanto in fondo sia colpevole. A causa sua adesso rischiano molte persone. E’ vero che l’idea principale dell’urna non è stata sua, ma quando ha saputo quello che era successo non ha mosso un dito per rimediare, perché questo avrebbe compromesso la sua già rovinata reputazione.
Cosa comporterà tutta questa storia? In che posizione metterà sia Alicia che Will? Perché sappiamo benissimo che Will ha fatto tutto questo per proteggere Alicia e non il marito… Ed infine, Peter verrà finalmente incriminato?

Lasciando un po’ da parte questa questione, vorrei parlare un attimino di Kalinda. Non ho ben capito a che gioco stia giocando…
Dopo il riavvicinamento con Cary, alla fine il ritorno di fiamma c’è stato, come avevamo predetto. Solo che c’è sempre questo rapporto di “ok, avviciniamoci, ma io non mi fido di te”, per la serie “tieniti i nemici ancora più vicino degli amici”. Io continuo a pensare che una storia tra i due, soprattutto arrivati a questo punto, sia totalmente forzata…
A Kalinda è stato assegnato l’incarico di capire se la storia delle intercettazioni sia vera e, nonostante Cary le dica di sì, lei riferisce a Diane che l’uomo mente. Scusate, ma questa non l’ho capita! A questo punto mi viene da pensare che Kalinda abbia un piano tutto suo, però non so a che pro… Una volta tanto che Cary e Alicia hanno buone intenzioni nei confronti della LG, questi non si fidano? Mh… staremo a vedere come si evolveranno i fatti.

Adesso vi lascio al promo del prossimo episodio, A Few Words, e vi invito a passare da The Good Wife Italia per le varie anticipazioni.