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The Good Wife – Recensione 5×16 – The Last Call





The Last Call è stato un bellissimo episodio, abbiamo visto come ogni personaggio ha reagito alla morte di Will, e abbiamo capito come non serva a niente cercare di trovare delle risposte a domande a cui non possiamo rispondere. Da una parte abbiamo Alicia e Kalinda e dall’altra Diane e Cary. Le prime due indagano, ognuno nel proprio modo, gli altri due sfogano il loro dolore nel lavoro, anche se forse non avrebbero voluto.
Non possiamo dire che ci sia qualcuno più o meno sconvolto degli altri. Anche lo stesso David Lee ha avuto il suo attimo di cedimento, prima di ritornare ad essere il cinico di sempre e riportare Diane sulla “retta via” dicendole che purtroppo lo spettacolo deve continuare. E Diane tira fuori gli artigli, sfogandosi prima con una povera tirocinante e poi combattendo contro uno dei migliori clienti di Will che non ha rispettato il lutto, e lo liquida in men che non si dica. Stessa cosa capita a Cary. Il ragazzo si trova spiazzato dalla notizia della morte di Will, cerca in tutti i modi di rimandare – per l’ennesima volta – la deposizione di Candace, ma alla fine è costretto a mettere da parte il lutto e a sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione contro la controparte.
Kalinda, invece, sfoga la rabbia verso Jeffrey Grant. In un primo momento, con l’aiuto di Jenna, cerca di capire chi ha effettivamente ucciso Will, colpito da tre proiettili. Il medico legale conferma che ad ucciderlo è stato il primo colpo, quello al torace, sparato a distanza ravvicinata, quindi non c’è dubbio che sia morto per mano di Jeffrey. A quel punto Kalinda va a trovare il ragazzo e lo tenta con la sua cintura, suggerendogli che dovrebbe impiccarsi, per poi lasciarlo con queste parole “No, you’re gonna live with this.”. Non ho creduto neanche per un istante che Kalinda potesse farsi giustizia da sé, nonostante sappiamo tutti quanto sia testa calda.
Lo strazio di Alicia si intensifica nel momento in cui scopre che Will, prima di morire, le aveva lasciato un messaggio in segreteria che in realtà non diceva nulla. Quella Last Call è stata al centro dell’intero episodio. Alicia ha cercato di mettere insieme tutti i tasselli della giornata appena trascorsa, parlando prima col giudice e poi con Finn Polmar. Sperava che loro sapessero il motivo per cui Will l’avesse chiamata, ma anche Polmar, che l’aveva assistito fino all’arrivo dei paramedici, non sapeva nulla. In Alicia, da un parte c’era la paura che le ultime parole di Will fossero di rabbia perché gli aveva appena rubato la cliente, Candace, dall’altra, invece, voleva convincersi che l’avesse chiamata per dirle che voleva seppellire l’ascia di guerra. Dopo aver saputo la verità, cioè che in realtà Will era incazzato con Damian Boyle, Alicia si abbandona al pensiero che le ultime parole di Will fossero state “Alicia, mi dispiace. Rivoglio quello che avevamo. Voglio stare con te… e solo con te. Per sempre.”, nonostante in quel momento Peter la stia abbracciando (nonostante tutto, anche lui è rimasto parecchio scosso dall’accaduto). Credo che la morte di Will, da adesso in poi, segnerà la rottura definitiva tra Alicia e Peter. Se prima Will era una minaccia vera e propria ed un avversario da battere, adesso Peter non può competere con un fantasma, non potrà mai togliere il pensiero di Will dalla testa della moglie. Di sicuro Alicia incolperà prima se stessa e poi Peter per non aver avuto l’occasione di stare con Will come si deve, in quanto ha sempre messo da parte la sua felicità per quella del marito, convincendosi che forse era meglio così per tutti.

Due punti che mi hanno incuriosito:
- Le brevi chiamate tra Kalinda e Alicia.
Abbiamo appurato che le due donne sono state quelle che hanno avuto più da fare per tutta la puntata. Sappiamo che il rapporto tra le due non è più lo stesso già da un po’, eppure il primo pensiero di Kalinda, dopo la morte di Will, è stato quello di chiamare la sua ex amica. E viceversa, nel momento di massimo sconforto, Alicia chiama Kalinda… In entrambi i casi vediamo una Kalinda sfuggente… Ora, non so se è perché ha fretta di portare a termine la sua missione, contattando prima Jenna per poi farsi accompagnare durante il suo viaggio di scoperta, oppure se si stia sentendo in colpa nei confronti di Alicia. Avendo sempre creduto nell’amicizia che c’era tra le due, spero proprio che in un futuro possano tornare come prima.

- Eli che prende il posto di Alicia.
Che voglia sottolineare la svolta di cui parlavo sopra, facendoci capire che Eli è più fedele a Peter di quanto lo sia (stata) Alicia? D’altronde non ha fatto altro che proteggerlo, stare al suo fianco nonostante tutto, quindi quel discorso che avrebbe dovuto fare Alicia (che a mio parere non la rispecchiava affatto), in fondo non era poi così inadatto ad Eli.

Menzione speciale va ad Hunter Parrish per la magnifica interpretazione di Jeffrey Grant. Ha saputo sottolineare alla grande, sia in questa puntata sia nella precedente, lo strazio che stava vivendo il suo personaggio.
Menzione negativa, invece, per il personaggio più inutile di tutto il telefilm: Grace Florrick. Ho trovato il suo intervento simile alle cose che dicono i preti durante un funerale (non me ne vogliate, voi cattolici praticanti) e la reazione di Alicia rispecchia perfettamente la mia idea.

L’episodio 17, A Material World, verrà trasmesso domenica 13 aprile. Vi lascio con il promo e vi ricordo di passare da The Good Wife Italia.

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Claire

About Claire

Superfan di Rizzoli&Isles, ha visto talmente tanti crime e procedural che vorrebbe diventare un cop americano o addirittura entrare nella FringeDivision. Sin da piccola ha nutrito la passione per i libri di Patricia Cornwell ed è molto incuriosita dalla medicina legale. Da un paio d’anni a questa parte, ha quadruplicato le serie da seguire ed è soprattutto diventata una EvilRegal accanita, grazie al fantastico Once Upon a Time e alla splendida Lana Parrilla! Sogna di vivere a Los Angeles per respirare appieno l’aria telefilmica, anche se negli ultimi anni Vancouver sta rubando la scena alla famosa località californiana. Se non fosse che fa troppo freddo, non sarebbe male vivere lì.