Scusate il ritardo, ma settimana scorsa non sono stata a casa, e adesso devo recuperare il mondo… per questo ho deciso di fare una recensione unica per la 18 e la 19.
Questa seconda parte di stagione, segnata dalla morte di Will, si è trasformata in qualcosa di più serio di quanto non lo sia già, diciamo che si è soffermata sull’aspetto lavorativo piuttosto che sui personaggi, rispecchiando, forse, l’attitudine da questi intrapresa come modo per voltare pagina dopo la tragedia.
Come al solito, gli argomenti trattati in The Good Wife sono piuttosto seri e riprendono avvenimenti realmente accaduti. Nella 18, All Tapped Out, infatti, si parla di fuoriuscita di informazioni da parte di qualcuno interno alla NSA, com’era successo ad Edward Snowden, ex tecnico informatico della CIA e collaboratore della NSA, noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti. Ad essere stato preso di mira è Jeff Dellinger, personaggio che abbiamo conosciuto negli episodi in cui l’NSA “spiava” Alicia&Co, colpevole di aver portato a casa una pen drive che, a sua insaputa, conteneva dei file riservati. Il ragazzo si rivolge alla Florrick/Agos ed è così che Alicia scopre le vere intenzioni della NSA e, grazie a Peter, fa sospendere le intercettazioni. Direi che era pure ora! Nell’episodio 13, Cary aveva iniziato ad avere il sospetto che la Sicurezza Nazionale li tenesse sotto controllo, ma la cosa era morta lì. Finalmente adesso ci siamo liberati di questo tassello narrativo!
Nell’episodio precedente era stato introdotto il Procuratore di Stato Jimmy Castro che, nonostante fosse grande amico di Finn Polmar, stava cercando un modo per far ricadere la colpa su Polmar per ciò che è successo in aula con Jeffrey Grant. Castro accusa Polmar di aver messo il ragazzo in general detention, mettendolo a contatto con criminali di ogni tipo e sconvolgendolo psicologicamente.
Se avevamo visto Alicia un po’ sottotono ed ancora turbata per la morte di Will, finalmente adesso torna ad essere l’avvocato agguerrito che abbiamo sempre visto e pronta a kick some ass davanti all’Unità per gli Standard Interni.
Dal fronte Lockhart/Gardner, invece, come avevamo già visto, arriva Louis Canning a rompere un po’ le uova nel paniere. Sia Diane che Kalinda lo vedono come una minaccia, ma la scena finale tra i tre in cui l’uomo spiega la sua posizione credo segni una vera svolta per lo studio perché Canning vuole davvero aiutare i suoi nuovi colleghi e non vuole soltanto prendere il posto di Will, ma mette in chiaro subito, soprattutto a Kalinda, che fare cose alle sue spalle sarà soltanto controproducente.
Sebbene fossi favorevole ad una reunion tra Diane ed Alicia, credo che per il momento è meglio che le cose siano andate così tra i due studi legali, soprattutto perché la Florrick/Agos ha ancora bisogno di affermarsi sul serio prima di poter pensare ad una fusione. La presenza di Canning, invece, non so fino a che punto possa arrivare, quindi staremo a vedere…
Nell’episodio 19, Tying the Knot, rivediamo una vecchia conoscenza, Colin Sweeney, che si sta per ri-sposare con una stupenda Laura Benanti, che interpreta Renata Ellard. Il caso gira intorno alla morte della damigella d’onore durante la festa organizzata da Sweeney, alla quale prende parte, per motivi lavorativi, anche Alicia. Le indagini portano ad un processo preliminare che vede accusata la Ellard. Il caso viene assegnato all’assistente procuratore Polmar, che in tribunale dovrà affrontare Diane Lockhart.
Finn si sente usato da Castro, che dopo aver iniziato il processo preliminare, gli comunica che lo sostituirà. A quel punto, sotto suggerimento di Alicia, Polmar comunica al suo amico/nemico che si candiderà per diventare procuratore di Stato. Sorpreso dalla mossa di Polmar, Castro cercherà di guadagnarsi l’appoggio di Peter che invece, durante una conferenza stampa, annuncerà il suo appoggio per Polmar.
La posizione di Peter in queste ultime puntate me lo fa quasi piacere, forse perché finalmente Alicia gli ha detto come stanno le cose e lui si sta adeguando. Ormai sa che la sua storia con la moglie è definitivamente finita, il loro rapporto si limita ad aiutarsi a vicenda e a far sì che i loro figli non vengano assolutamente coinvolti dalle loro vite. A tal proposito, in questo episodio rivediamo Zach che sembra aver iniziato a fumare erba. Sul web, infatti, è comparsa una sua foto in cui regge un bong. A detta del ragazzo lo stava solo togliendo dalle mani della sua amica, ma questa sostiene che non è così, ma che invece Zach faccia uso di droghe. In questa quinta stagione Zach e Grace hanno avuto un ruolo davvero marginale. Questo episodio della droga è inserito solamente perché Peter sta sostenendo la campagna anti-droga, quindi, in un modo o in un altro, devono inserire i figli come per dire “Toh, ci stanno pure qui poveretti…” mah, non capirò mai questa scelta. Quasi quasi ha più spessore Owen che arriva in aiuto di Alicia e sembra avere un ruolo maggiore nella vita del ragazzo rispetto a Peter stesso…
Siamo arrivati agli sgoccioli e stiamo per tirare le somme totali di questa fantastica stagione. Per adesso posso solo affermare che l’introduzione graduale di Finn Polmar mi sta piacendo tanto. Qualcuno potrebbe storcere il naso perché è, in qualche modo, entrato al posto di Will, ma sono sicura che gli autori faranno un bellissimo lavoro con questo personaggio, quindi sono fiduciosa e posso anche accettare un’eventuale storia d’amore con Alicia.
Ci si risente per la recensione della 5×20 che pubblicherò tra qualche giorno. Intanto vi ricordo di passare da The Good Wife Italia e anche dalla nostra pagina facebook.