The Looming Tower – Il lieto fine non c’è

Non può sicuramente essere una sorpresa, ma in The Looming Tower il lieto fine non c’è.
L’adattamento di Hulu dell’omonimo romanzo “The Looming Tower”, best seller e vincitore del premio Pulitzer, scritto da Lawrence Wright si concentra sul capo della divisione del contro-terrorismo John O’Neill, il quale chiedeva a gran voce un’inchiesta più accurata su Al-Qaida e Osama bin Laden, prima del famoso 11 settembre. Ma O’Neill è stato buttato fuori dall’FBI e quel fatidico giorno stava lavorando alle Torri Gemelle come capo della sicurezza. È morto nel collasso delle torri, insieme ad altre quasi 3000 persone.

Questo tipo crede davvero di avere ragione,” ha dichiarato Jeff Daniels, che incarna il carismatico, ampolloso ma tuttavia profondamente imperfetto O’Neill. “E con il senno di poi, aveva ragione. Ma nessuno voleva ascoltarlo.

Forse lo ascolteranno adesso. Sono passati 16 anni da quando ci fu l’attacco alle torri, 12 anni da quando Wright pubblicò il suo libro. E nonostante questo alcune domande continuano a rimanere in sospeso sugli eventi che hanno condotto alla tragedia. E sebbene “The Looming Tower” potrebbe non fornire tutte le soluzioni (e nemmeno assoluzioni), descrive una dura realtà di quello che succedeva dietro le quinte dei servizi di spionaggio americani – e come alcuni conflitti burocratici si siano alla fine dimostrati fatali.

Quello che mi ha spinto ad approvare l’adattamento dopo molti anni in cui le persone continuavano a chiedermelo è stato quando ho capito che le giovani persone che si trovano adesso al college non hanno sperimentato l’11 settembre,” ha affermato Wright. “Non fa parte della loro storia e non capiscono perché viviamo in questo mondo. Quello che voglio fornire è un contesto in modo che loro capiscano. The Looming Tower potrebbe rendere più chiaro in modo drammatico cosa è successo e perché e perché abbiamo fallito.”

Wright è sempre stato riluttante a vedere il suo libro (che lui definisce “probabilmente la cosa più importante che mai farò come scrittore“) adattato allo schermo. “Ne ero molto geloso, non volevo lasciarlo andare,” ammette lo scrittore. “Quindi il primo ostacolo è stato trovare qualcuno di cui mi fidassi per la storia.” Quella persona si è rivelata essere il noto documentarista Alex Gibney.

L’effetto di Gibney sul material è evidente: il drama è abilmente interrotto da momenti narrativi in chiaro stile documentarista. Che sia una agghiacciante intervista di ABC News con Bin Laden del 1998 o spezzoni di telegiornali mostrati in una televisione di un bar o dell’ufficio di O’Neill, o foto del bombardamento dell’ambasciata dell’Africa orientale nel 1998, il mescolarsi degli stili dà alla serie una scossa di autenticità. Assistere a quella intervista di Bin Laden, dove lui praticamente avvisa degli attacchi contro gli Americani: “Non dobbiamo differenziare tra militari e civili,” dichiara al reporter John Miller. “Per quanto ci riguarda, sono tutti bersagli.” Quella intervista “imposta il tono che manterremo durante la serie,” ha raccontato Dan Futterman, che è lo showrunner.

Gibney, il quale ha diretto il primo episodio, afferma che lavorare con attori per la prima volta è stato un po’ un cambiamento per lui, ma il materiale giustificava un approccio narrativo. “Penso che parte della ragione per cui abbiamo deciso di farlo come un drama, piuttosto che un documentario, è che dovevamo esplorare la psicologia e avere delle scene che non era possibile ricreare,” ha continuato.

Il team creativo ha fatto il giro degli studios per presentare il progetto, e sebbene Hulu “non avesse un grande peso nel mondo della televisione al tempo,” ha detto Wright, il servizio di streaming ha vinto la loro fiducia. Questo potrebbe benissimo essere l’impresa più ambiziosa di Huli fino ad ora – una produzione multimilionaria che si sviluppa su più continenti, proponendo un insieme di attori di prim’ordine che include, isneiem a Jeff Daniels: Peter Skarsgaard come un ufficiale della CIA, Michael Stuhlbarg, Bill Camp, ed infine Alec Baldwin nel ruolo del direttore della CIA George Tenet.

Il direttore dei contenuti di Hulu, Craig Erwich, aveva letto The Looming Tower quando era stato pubblicato all’inizio, quando ancora era uno dei dirigenti della compagnia Fox Broadcasting. “Ma in quel momento la TV non stava producendo nulla di simile,” ha raccontato. 10 anni dopo, le regole della televisione sono cambiate drasticamente – ed Erwich si è lanciato sulla possibilità di acquisirne i diritti. Così come The Handmaid’s Tale ha catturato lo spirito di questo tempo, almeno politicamente, la speranza è che The Looming Tower trovi il favore dei giornali di oggi. “Noi ci sforziamo di rimanere rilevanti,” ha dichiarato Erwich. “Vogliamo aggiungere argomenti alla conversazione e quindi cerchiamo di creare eventi televisivi che guidino i nostri affari sempre avanti. Questo potrebbe essere il prossimo grande originale di Hulu.

La sfida più grande era forse quella di capire da dove iniziare: il libro di quasi 500 pagine conta dozzine di personaggi, storie che si sovrappongono e una narrativa che si svolge da New York a Londra, dal Kenya allo Yemen fino ai confini più lontani dell’Afghanistan. Selezionare tutto è stato compito di Futterman che lo descrive come una “strana impresa. I cambiamenti che fai, devi sentire che hanno uno scopo  verso l’insieme e che non stanno tradendo la maggior parte del tuo messaggio,” ha affermato.

La missione è duplice: trasmettere che i membri della CIA hanno deliberatamente negato informazioni all’FBI e offrire un eroe americano e musulmano, l0agente dell’FBI Ali Soufan (interpretato da Tahar Rahim). Un immigrato dal Libano, ora cittadino americano che lavora per l’FBI, Soufan è intrappolato tra due mondi. “Sta cercando di salvare la sua religione da questo gruppo di fanatici e dall’essere calunniata dal pubblico americano,” ha dichiarato Futterman. “In molti modi lui diventa il cuore dello show.” La relazione tra allievo e mentore tra Soufan e il suo lunatico capo O’Neill offre agli spettatori non solo una via all’interno del loro lavoro, ma anche delle loro vite professionali. Mentre O’Neill lo istruisce per entrare a far parte dell0FBI, Soufan educa lui e lo spettatore sulla cultura araba. Una scena importante mostra ogni uomo impegnato a pregare nella sua maniera – le due religioni, cattolicesimo e islamismo, sono più simili di quanto siano diverse, visto che entrambi i penitenti si inginocchiano e stringono il rosario.

Ma la produzione non abbellisce i difetti di O’Neill: “Un uomo dai molti appetiti,” come lo vede Futterman, ha avuto parecchie relazioni extra coniugali – e il suo carattere irascibile gli ha fatto guadagnare pochi amici nel mondo dello spionaggio. Daniels ha detto di non aver saputo come interpretare O’Neill all’inizio, ma grazie a moltissime ricerche – in particolare grazie ad una notte passata in un bar di Manhattan con i colleghi di O’Neill, che avevano lavorato con lui per anni – si è fatto un’idea. “Ho avuto un grande incontro quei tipi, ho svoltato l’angolo, mi sono girato per prendere un taxi ed eccolo lì il World Trade Center,” ha raccontato Daniels. “Per sentirlo, bisogna avere lo spirito di quello per cui John sta combattendo.

Proprio come Wright ha passato 5 anni a fare ricerche per il libro, i produttori hanno passato mesi a passare al vaglio tutto, intervistando i veri protagonisti che stavano portando in vita, compresi Soufan e sua moglie; l’ex capo del controterrorismo della Guardia Nazionale Richard Clarke (Stuhlbarg), ex e attuali membri della squadra I49 dell’FBI, ed ex membri della CIA. (La CIA di oggi ha, tuttavia, rifiutato di collaborare.)

Tra gli autori Futterman ha ingaggiato Bash Doran (ha lavorato per Boardwalk Empire), il quale ha cercato Barbara Bodine, ex ambasciatrice in Yemen (“una figura interessante in un mondo prevalentemente maschile,” ha detto Doran). “La cosa che più mi ha colpito personalmente è quanto le istituzioni siano fatte di esseri umani e come gli essere umani sono fragili e delicati,” ha dichiarato Doran. “Questo per me è la vera tragedia della storia. Il mondo può solo funzionare al meglio di come noi individui riusciamo a farlo funzionare. Le istituzioni possono essere forti solo quanto noi le rendiamo forti.”

Se ci fosse una parola che caratterizzi l’ambiziosa produzione di The Looming Tower sarebbe verosimile.

Ma questo non costa poco: il leggendario Bruce Rosenblum è salito a bordo per aiutarci a dividere i costi. Sebbene Erwich non vuole citare una esatta somma, “pensiamo di aver messo il denaro nelle cose giuste per dare un senso di autenticità,” ha affermato. “Ovviamente non abbiamo risparmiato sul cast.” La produzione, durata ben 6 mesi, si estesa per tre continenti, sei paesi, con cinque registi che si alternano per tutti i 10 episodi. Riuscire a mettere il tutto insieme è stato un “gigantesco puzzle,” ha dichiarato il supervisore della produzione Craig Zisk (il quale è anche il regista di ben tre episodi). “Non abbiamo mai voluto tornare dai produttori esecutivi e dire non  siamo riusciti a trovare un’ambasciata che facia al caso nostro o questa scena potrete non essere girata proprio in questa location?” ha raccontato Zisk.
La realtà dei conti della produzione è entrata in gioco – ma il team insiste che gli è sempre stata data la latitudine di cui avevano bisogno. Infatti sebbene all’inizio della produzione di The Looming Tower ci sia stata una spinta per girare tutto in Sud Africa (Johannesburg infatti serve da Albania, Pakistan e Londra), Zisk insiste per poter filmare in Marocco le scene ambientate in Yemen. “Non ho mai sentito un no da nessuno, se riguardava la giusta prospettiva e far sembrare vero lo show,” ha affermato.

Lo scenografo capo Lester Cohen dà credito ai contatti di Wright e Gibney per essere riusciti ad aprire alcune porte impenetrabili, ed anche all’ingegnosità del team di ricerca. Uno scenografo ha postato le foto del suo tour in Afghanistan; la figlia di un coordinatore si è tuffata negli archivi dei giornali di Nairobi per aiutare a ricreare il sito bombardato nel 1998, quando ci fu l’attacco all’ambasciata. Questi dettagli della storia hanno portato ad una montagna di macerie e detriti che hanno paralizzato il centro economico di Cape Town per settimane. “Sono sicuro che ci sono cose che ci sono sfuggite, e questa è stata la parte più difficile,” ha dichiarato Cohen. “Il potenziale di far del male a qualcuno è così grande che penso tutti quelli coinvolti siano stati molto attenti nel cercare di essere il più veritieri possibile ed allo stesso tempo nel cercare di rispettare al meglio il materiale. È raro avere l’opportunità, in quello che facciamo, di fare questo.

La maggior parte dell’azione negli USA si svolge negli uffici, quindi sono stati costruiti dei pratici set, compreso Alec Station (la base operativa di Schmidt) e l’ufficio dell’FBI di New York.

Tuttavia il team creativo era consapevole di dover affidarsi agli effetti speciali per alcuni elementi – in particolare per le Torri Gemelle. Riprese dei due edifici sono usate con giudizio – alla fine del primo episodio, per esempio, quando O’Neill torna a Manhattan in treno – per ricordare in modo sottile agli spettatori della perdita.

Se dovesse avere successo la miniserie avrà una seconda stagione; in verità sono già iniziate le prime discussioni, sul fatto che potrebbe concentrarsi sulla nascita dei Fratelli Musulmani. “È veramente solo il primo capitolo non solo il libro ma della storia in generale sulla guerra al terrorismo,” ha dichiarato Erwich. “Sfortunatamente la guerra al terrore continua ad esser una storia che sta cambiando il mondo. E sfortunatamente ci sono ancora questioni riguardo il modo in cui le informazioni vengano condivise all’interno del governo americano.

Per i produttori, sebbene il progetto sia ambientato nel passato, offre lezioni ancora importanti per oggi. Non riguarda solo la rivalità tra John O’Neill e Martin Schmidt. “Tutto il processo politico in cui siamo al momento occupati riflette lo stesso tipo di divisione,” ha affermato Gibney. “Ed è molto pericolo per il Paese.

The Looming Tower esce negli USA a partire da stasera, mercoledì 28 febbraio su Hulu. Per l’Italia invece sarà rilasciata dal servizio di streaming di Amazon, Prime a partire dal 9 marzo.

Fonte

 

 

 

 

chiara_mini

Fin da piccola si è innamorata delle serie tv con Buffy The Vampire Slayer, ha passato l'adolescenza a Tree Hill dove ha vissuto grandi amori, versato tante lacrime e si è creata una famiglia tutta sua con tanti Brothers & Sisters! Sempre a Pasadena passa le sue giornate a ridere con i nerd più fighi del pianeta parlando della teoria del Big Bang. Nel tempo libero combatte i mostri assieme ai Winchester e dà una mano a Eric a Bon Temps. Game of Thrones è la sua bibbia.

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