Dopo la pioggia di Emmy, The Marvelous Mrs. Maisel è tornata sui nostri schermi con una seconda stagione più sperimentale, ma altrettanto arguta e divertente.
Che il budget di Amazon sia nettamente superiore a quello cui i coniugi Palladino erano abituati si intravede già dai primissimi episodi, in cui la famiglia Weissman effettua una trasferta in quel di Parigi per recuperare Rose, trasferitasi nella capitale francese dal giorno alla notte allo scopo di ritrovare se stessa e condurre una vita più soddisfacente.
L’intera stagione cambia location velocemente ed in maniera alquanto efficace, permettendoci di vedere i nostri protagonisti in azione in luoghi sempre differenti, senza tuttavia intaccare le loro splendide dinamiche di gruppo: la Francia, New York, i Catskills, poi le varie città del tour, infine di nuovo New York, quale che sia il posto l’intero gruppo continua a muoversi ad un ritmo ben affiatato senza soffrire di questi rapidi spostamenti. Inoltre, abbondano i numeri musicali, che qui non stonano affatto con il contesto della serie (ogni riferimento al tremendo ed out of the blue musical dell’episodio Summer di Gilmore Girls: A Year in The Life è assolutamente casuale).
In più, una sapiente sceneggiatura riesce a dividere equamente lo screen time fra le storyline che interessano i vari personaggi, dalla necessità di Rose di rivoluzionare la propria esistenza fino al tentativo di Joel di rimettere assieme i pezzi di quell’idilliaco quadretto che lui stesso ha sfasciato. D’altronde con un cast così talentuoso sarebbe un vero crimine non concedere loro lo spazio che meritano.
Quello che invece è rimasto invariato in The Marvelous Mrs. Maisel è il cuore pulsante della serie, cioè l’intento di raccontare la storia di una donna estremamente dotata e molto bella in un’epoca in cui è già difficile concepire la prima delle due cose, figuriamoci entrambe in contemporanea. Midge persegue nel suo tentativo di avviare una carriera atipica e nel farlo non cerca di essere nessun altro se non semplicemente se stessa, come ricorda a suo padre, atteggiamento che culmina nell’eclatante decisione del season finale, “All Alone”: la sua ambizione e il suo talento la condannano ad una vita di solitudine, perché ormai le è impossibile tornare a preparare gelatine da brava casalinga. Si concede solo un’ultima notte di affetto con quello che forse resterà sempre l’amore della sua vita, o forse no, ma è così importante ora come ora? La risposta, per il momento, è negativa ed è questo il bello della meravigliosa signora Maisel (fra l’altro, visti gli sviluppi del finale, un’evoluzione altrettanto interessante è in serbo per i personaggi maschili).
Come Lorelai era la migliore amica di Rory, Midge può benissimo essere la migliore amica di tutte noi ogniqualvolta pensiamo di non essere abbastanza per farcela, di avere a tutti i costi bisogno di qualcuno al nostro fianco, di dover per forza fare un certo percorso perché “così si fa”. The Marvelous Mrs. Maisel è una serie su e per donne che vogliono percorrere strade diverse ed è fantastica così com’è.
Abiti da sogno, una trama solida ed una parlantina inarrestabile:
Her name is Mrs. Maisel,
Thank you and goodnight!
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