The Musketeers – Recensione 1×07- A Rebellious Woman

Stiamo giungendo alle battute finali della fortunata serie che celebra le gesta dei Moschettieri creati e portati alla gloria dal romanzo di Alexandre Dumas padre, e già inizio a pensare ad un ipotetico finale che sicuramente sarà scoppiettante a giudicare da ciò che abbiamo visto finora.
Negli episodi precedenti abbiamo avuto modo di conoscere la storia di ogni singolo protagonista dal proprio punto di vista, oppure da quello degli eventi che hanno interessato ciascuno di loro con tanto di passato annesso e connesso. Una successione di storie avvincenti intrecciate magistralmente ad un trama principale che cerca, comunque, di ricordarci che i quattro bei Moschettieri non sono gli unici protagonisti della serie.

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Ed è proprio quello che è successo in questo settimo e, per molti versi, cruciale episodio nel quale un superbo Peter Capaldi ha rubato la scena a tutti dopo aver trascorso gli ultimi episodi in sordina, quasi come fosse una qualunque guest star. E così, dopo aver fronteggiato e smascherato Maria de’ Medici in The Exiles il suo personaggio, the devil in disguise Richelieu, non si fa scrupoli ad accusare di stregoneria la bellissima contessa Ninon de Larroque (una meravigliosa Annabelle Wallis) la quale ha come unica colpa quella di istruire le giovani donne della sua epoca.
Sappiamo più che bene quanto tempo ci abbiamo messo noi donne ad emergere in una società maschilista e predominata dall’uomo padrone, dapprima come padre e poi come marito, private anche dei diritti più elementari come appunto l’istruzione e la facoltà di pensiero.

1970669_635729943166068_2118386676_nPersonalmente ho apprezzato molto la tematica trattata che ha avuto come portavoce  una donna forte e combattiva la quale ,finalmente, usa l’intelligenza e non il corpo per farsi rispettare e per far valere le proprie idee. Persino quando è messa alle strette Ninon de Larroque non china mai il capo e anzi viaggia a testa alta, contrastando i pregiudizi e la cultura bigotta degli uomini che si ergono in qualità di giudici supremi dinnanzi a lei.
Ma come è intuibile, queste qualità non andavano molto di moda all’epoca e quale scusa se non quella legata alla stregoneria può aiutare Richelieu a mettere a tacere l’arguzia di Ninon? Il tutto, poi, per acquisire i suoi possedimenti affinché i capricci dell’ignaro Luigi XIII (Ryan Gage) siano accontentati. Il Cardinale vorrebbe infatti sbarazzarsi della contessa traendo un doppio vantaggio dalla sua sparizione: da una parte si libererebbe di un personaggio scomodo per quei tempi, e dall’altra rimpolperebbe le scarseggianti casse reali donando al re una nuova flotta.
Ovviamente non è tutto così semplice come ci si aspetterebbe. Procediamo per gradi.

L’episodio si apre con due avvenimenti nella stessa sequenza: durante il passaggio in città della carrozza reale rigorosamente scortata dai moschettieri, un uomo viene assalito e rapinato, mentre una giovane ragazza finisce per essere travolta dalle ruote della carrozza stessa, nell’impetuoso tentativo di consegnare alla regina una petizione.

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Thèrèse Dubois (Hannah Sharp)  – è questo il nome della ragazza – muore tra le braccia di Constance (la mia adorata Tamla Kari) e una seconda ragazza, tale Fleur Baudin (Alice Sanders) scompare misteriosamente a seguito dell’increscioso incidente. Si scoprirà in seguito che entrambe le giovani erano assidue frequentatrici del salotto della contessa de Larroque, la quale nasconde nelle stanze private della sua dimora quattro ragazze che desiderano sfuggire ad un destino per loro già scritto. Tra queste vi è anche Fleur.

Tornando al misterioso uomo che i moschettieri si prodigano a difendere nei primi minuti della puntata, scopriamo trattarsi niente meno che di padre Luca Sestini (John Lynch), un emissario del Papa giunto a Parigi per incontrare il Cardinale, recandogli come dono una reliquia di S. Antonio da Padova. Padre Luca avverte Richelieu della malattia di papa Urbano, asserendo che in caso di una nuova ed imminente elezione il suo nome spiccherebbe tra i papabili. Lasciandosi cullare da questo allettante pensiero, il Cardinale decide di seguire i consigli del vecchio amico e trattare la “questione de Larroque” con la fermezza che secondo lui merita. Ingaggiata la fidata Milady (Maimie McCoy), la fa infiltrare nel salotto di Ninon e in questa occasione vi è il primo mancato incontro tra la crudele Madame de la Chapelle – pseudonimo usato sotto copertura – e il suo passato amore, Athos. Infatti, anche i moschettieri vengono coinvolti nella sparizione di Fleur, e ogni volta che loro compaiono sullo schermo sono capaci di spezzare i toni aspri con delle battute che smorzano la tensione provocata dagli eventi. A mio parere, tralasciando l’eccellente e sempre espressiva recitazione dell’intero cast, questo è uno dei punti di forza che lo show può vantare.

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Ad Athos bastano pochi minuti ed un sottile flirtare per capire che in fondo la contessa non è la persona spregevole e depravata che il Cardinale insiste a descrivere; un guadagno che rischia di perdersi quando tutti i moschettieri assistono al ritrovamento delle giovani nelle stanze segrete della dimora. Un evento che getta cattiva luce sulle reali intenzioni della donna, la quale viene processata e condannata al rogo come le streghe medievali.
In occasione del processo avvengono due fatti molto importanti: il primo riguarda sempre Athos, ritrovatosi faccia a faccia con una sprezzante Milady che lo sfida apertamente con lo sguardo durante il di lui attacco d’ira; il secondo coinvolge la vita del Cardinale, che cade in preda alle convulsioni tipiche dell’avvelenamento.
Come c’era da aspettarselo, si cerca in tutti i modi di incolpare una donna, che sia Fleur o Ninon de Larroque poco importa. Padre Luca Sestini arriva persino al punto di insinuare che quest’ultima abbia controllato in qualche modo il flusso sanguigno dell’uomo, grazie all’aiuto di Satana, che viene salvato dal tempestivo intervento dei moschettieri, Aramis in primis.
Sarà che forse io sono un pochino di parte, ma trovo Aramis sempre più irresistibile di puntata in puntata. Viene definito contraddittorio nella sua galanteria quando dona a Ninon per compassione la croce che porta al collo, la stessa che fa sì che la regina Anna (Alexandra Dowling) abbia un confronto con lui. E finalmente! Proprio quando pensavo che una delle mie ship fosse stata dimenticata dagli autori, ecco che ricompare per un – ahimè- brevissimo, seppure intenso, momento. Mi sarei aspettata di vedere di nuovo la chimica mostrataci da questi due personaggi nel secondo episodio, ma spero che queste mie aspettative vengano risollevate un po’ entro il finale di stagione.

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Sentimentalismi a parte, la puntata entra nel vivo quando i nostri eroi rinvengono tracce di veleno nella borsa che un malvivente ha rubato a padre Sestini, lo stesso con cui l’uomo ha impregnato la reliquia donata al Cardinale. Conclusione che raggiunge anche Richelieu quando il tempestivo arrivo dei moschettieri gli salva la vita per la seconda volta. Athos riesce ad ottenere la grazia per Ninon a patto che la donna vada via da Parigi, ad Aramis viene restituita la croce della regina e tutto è bene quel finisce bene.

Parlando proprio del finale, io sono ancora in fibrillazione. La mia seconda ship trova finalmente uno sbocco nella dichiarazione di D’Artagnan il quale, dopo un toccante abbraccio tra Madame Bonacieux e Fleur, svela il suo amore nei confronti della bella Constance che, stupita, si lascia andare ad un momento di passione con l’uomo che le ha rubato il cuore. Ah, l’amour!

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Episodio promosso a pieni voti. Ottimo il ritmo della narrazione, dettagliato il tratteggio dei personaggi che spiccano con le loro personalità contrastanti in un’opera corale in cui tutti sono protagonisti e fondamentali alla buona riuscita della storia. Meravigliose le donne descritte in tutte le loro sfaccettature, dalla comprensiva Constance che persuade Robert Baudin (Richard Hawley) ad avere fiducia nelle qualità della figlia, alla contessa de Larroque che con la sua forza d’animo insegna che la donna ha un cervello e di conseguenza una personalità che va rispettata e sostenuta con coerenza, nonostante le avversità da parte di una società bigotta e superstiziosa.  Tutti elementi che fanno di A Rebellious Woman uno degli episodi più belli visti finora.

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