Il tempo di organizzarci ed eccoci qui a parlare dei nostri cari moschetton… ehm Moschettieri! Prima, come sempre, le buone notizie: ci sarà una seconda stagione! Le riprese cominciano proprio questo mese, quindi tutti voi che come me vi siete affezionati a questa serie targata BBC, battete il cinque, con buone possibilità dal prossimo gennaio avremo la nostra dose settimanale di Santiago Cabrera.
Adesso passiamo alle cose serie ed alla recensione, però. Episodio 9 “Knight Takes Queen”. Come potrebbe essere un dramma storico che si rispetti senza donzelle in difficoltà e un convento pieno di suore cazzute? Ebbene sì, con lo sfondo della solita missione pseudo suicida, i nostri beniamini si danno alla difesa della regina, intenta a fare il bagno in una pozza che – si suppone – dia la fertilità mentre i nostri cari amici si annoiano. Ma a portagli lo svago ci pensa Milady, che su ordine del cardinale invia un sicario ad uccidere la regina. E perché mai dovrebbe? Semplice a dirsi: il re si è incapricciato di volere una nuova moglie – Enrico VIII style – ma piuttosto che accusare la vecchia di stregoneria o adulterio e decapitarla – proprio come il caro Enrico insegna – ne parla con il cardinale e lui fa il resto.
Lo spunto di per sé è anche divertente e storicamente nemmeno troppo incoerente, di fatto ho trovato, personalmente, interessante questo guizzo degli sceneggiatori. Peccato che poi mi abbiano un po’ delusa nel seguito, ma ci arriviamo con calma, andiamo avanti. Ordunque, i nostri scappano e si separano: Athos e Aramis si arroccano in un convento e D’Artagnan e Portos tornano a Parigi a cercare rinforzi. Ma è la parte che riguarda i primi due ad essere più interessante perché in un pieno momento Carramba che Sorpresa, Aramis in convento trova niente di meno che Isabelle, la donna che doveva sposare e che è scomparsa nel nulla.
Ecco, la mia delusione arriva qui. Prendiamoci due minuti per esaminare quanto inutile sia stata questa cosa. Perché, dico io, perché? Volevate dare l’idea dell’animo romantico di Aramis legato alla stessa donna per anni? Fate perdere un po’ di smalto allo sciupafemmine che finora è stato e che ci piace tantissimo! Volevate uno spunto per rendere ancora più dramah il momento in cui la regina e il nostro valido moschettone decidono di cedere alla passione? Non lo so, mi è sembrato tutto molto accessorio, compresa la morte di Isabelle, per cui si prova davvero poca simpatia e soprattutto pochissima compassione. Si potevano trovare espedienti narrativi più interessanti e che si sviluppassero in più che dieci minuti scarsi. Per una volta mi tocca dare il pollice verso, eppure li avevo sempre promossi a pieni voti, via, uno scivolone si concede a tutti. Più che altro si sono redenti perché una menzione speciale la devo alle suore guerrigliere che combattono contro i supercattivi a suon di Molotov vintage.
Nel complesso non è un cattivo episodio, anzi ha dei buoni momenti di intrattenimento soprattutto nei primi venti minuti, solo che da un pre-finale ci si aspetterebbe un po’ di più che smorzare la seconda metà dell’episodio con un tono vagamente da soap opera e delle trame un po’ superflue che tolgono tensione ad uno scontro altrimenti molto accattivante e ben costruito. Come sempre un plauso ai dialoghi bellissimi, in cui l’ironia di ciascun personaggio, caratterizzata in base alle inclinazioni, non fa che sottolineare il bellissimo affiatamento del gruppo. Anche le scenografie sono come sempre un colpo d’occhio e il filtro vagamente sul verde-azzurro che contraddistingue molto le esterne dà un che di fiabesco che, c’è da ammetterlo, non stona mai, anzi!
E se la recensione del nono episodio l’abbiamo iniziata con una buona notizia questa seconda parte che riguarda la decima e ultima puntata la innauguriamo con una notizia meno piacevole. Pare infatti che Peter Capaldi, il nostro fantastico cardinale Richelieu, troppo impegnato con le riprese di Dottor Who, non ritornerà nella seconda stagione. Come risolveranno le cose in casa BBC? Ci sarà un recasting? Anticiperanno di qualche anno la morte del consigliere del re o ci sarà un salto temporale? Aspettiamo ansiosamente indiscrezioni.
Intanto parliamo di questo finale. Pur provando a volerlo esaminare con estrema calma e razionalità, tutto quello che mi viene in mente sono quei cinque minuti pieni di azione, sparatorie e duelli con la spada nell’ultima parte, quando i nostri quattro eroi si lanciano verso il salvataggio di Costance, presa in ostaggio da Milady nel tentativo di salvarsi la pellaccia nel momento in cui anche il cardinale, stanco dei suoi fallimenti, la abbandona. Sì, lo so, qualche piroetta troppo aggraziata nel morire, un po’ di fumo che era veramente, ma veramente fasullo, ma nel complesso quella scena è veramente emozionante e coinvolgente e ancora adesso mi vedo quel carretto arrivare apparentemente senza nessuno a guidarlo. Grandissima costruzione scenica e bellissima la fotografia.
Vogliamo poi parlare del finto funerale di Athos? Parliamone allora: quel dialogo è stato costruito in maniera assolutamente brillante, in modo da essere sia commovente – confesso che anche io come Portos avevo un po’ la lacrimuccia – sia divertente per il continuo interrompere dello stesso Portos e di Aramis durante l’orazione funebre del comandante dei moschettieri.
Un’altra scena assolutamente da pollici in su vede protagonista la regina. Ma spieghiamo un secondo l’antefatto. I moschettieri architettano un piano che prevede un Athos ubriaco che ferma una donna e vuole ucciderla, quella donna è sempre lei: Milady de Winter. D’Artagnan interviene per proteggerla e si scopre la loro relazione, così va a finire che Athos gli spara. Lei, commossa (?) se lo porta in stanza, lo cura, e lo convince a schierarsi contro i moschettieri e soprattutto ad uccidere suo marito – o forse ex marito? Non si è capito benissimo. Ma il nostro apprendista moschettiere mica è nato ieri, vuole garanzie e la protezione del cardinale, che riesce ad ottenere perché gli fa presente che potrebbe recuperare per lui una lettera che prova la sua colpevolezza nell’attentato alla regina. Viene sistemato tutto per lo scambio: D’Artagnan in cambio della lettera. Con un espediente, i sempre meravigliosi Portos e Aramis inducono Richelieu a confessare il suo coinvolgimento nell’attentato e ad ascoltare niente meno che sua maestà la regina Anna. Ecco, è questa la scena in cui ho letteralmente amato Alexandra Dowling. Perfetta, semplicemente, in ogni sguardo, nel tono della voce, anche semplicemente nel prendere la luce in modo da sembrare regale, misericordiosa ma anche cosciente del suo ruolo e del suo potere. Potere nettamente in crescita visto che la nostra sovrana è incinta. Solo che, ecco, diciamo che è un bene che il test del DNA non ci fosse ai tempi, se no il provero Luigi ci sarebbe rismasto maluccio. Perché, suvvia, l’hanno capito pure i candelieri che il figlio è frutto della notte di follia tra Aramis e la regina. E ce lo fa capire anche la scena del pre-finale in cui il moschettiere e Anna si parlano.
Che poi è quasi un clichè ormai pensare che Anna se la facesse con i moschettieri, nel film “La Maschera di Ferro” era toccato a D’Artagnan. Qui cambia la spada ma la sostanza è quella: la sovrana ha un debole per il ceruleo delle divise dei moschettieri.
Nel complesso un bel finale, molto aperto, anche sul versante Costance, dato che quest’ultima decide di dire addio a D’Artagnan per restare con il marito che nel frattempo, pensando di essere stato abbandonato, ha tentato il suicidio.
La serie, come molte altre targate BBC, si è confermata una piacevolissima scoperta di questa stagione telefilmica, con il giusto bilanciamento di azione, humor e romance. Si è contraddistinta per i dialoghi sempre piacevolissimi da seguire e scorrevoli, le scenografie fantastiche ancora più esaltate da una fotografia sempre volta ad esaltare tanto i paesaggi quanto gli interpreti, riuscendo attraverso le inquadrature a dare ulteriori piccoli cenni di caratterizzazione dei personaggi.
Cosa ci riserverà la seconda stagione? Beh, aspettiamo gli spoiler, i trailer e intanto ci gustiamo le foto dal set che cominciano ad arrivare, sperando che non ci voglia poi troppo tempo per il ritorno dei nostri amati Moschetton… ehm Moschettieri!