Quarto episodio di The Night Manager. Tremo al pensiero che siamo già cosi vicini alla conclusione. Per questa recensione voglio fare qualcosa di diverso, non andrò per gradi come faccio di solito ma inizierò direttamente a parlare di una scena in particolare. Una scena breve ma estremamente intensa che sono certa ha catturato l’attenzione di noi spettatori…. no non mi riferisco al momento in cui Tom si cala le braghe. Anche quella è sicuramente una scena breve ma intensa ma quella di cui parlo io è la scena del monologo di Angela Burr. Da quelle sue parole ricche di risentimento e rabbia nei confronti di Richard Roper riusciamo a capire che tipo di uomo sia veramente. Roper è un uomo che per affari farebbe di tutto, anche speculare sulla morte atroce di vittime innocenti. Con le sue parole Angela ci ha fatto immedesimare in lei, ci ha fatto sentire il suo dolore e la sua rabbia e ci ha fatto capire perché è cosi determinata a porre fine al regno di Roper. Ovviamente l’intensità della scena è da attribuire alla bravura di Olivia Colman che ancora una volta conferma la sua ottima interpretazione di Angela. Ma quella del monologo non è di certo l’unica scena degna di menzione di questa puntata di The Night Manager. Era qualcosa che ci aspettavamo tutti probabilmente già dalla seconda puntata. Il feeling tra Pine e Jed era palpabile nell’aria e in questa puntata nessuno dei due riesce a reprime quel sentimento di passione che lo attira verso l’altro e finisco per prendersi e possedersi, cosi, in fretta e furia addosso ad una parete.
In quel momento ero combattuta tra la voglia di vedere di più e la paura che venissero scoperti. In realtà più che di Roper temevo la reazione di Corcky visto che aveva già messo in guardia Jonathan sulla sua attrazione per Jed.
Corcky non ha preso per niente bene il fatto che Pine abbia preso il suo posto e la scena al ristorante lo dimostra perfettamente. Personalmente ho trovato la scena alquanto comica. Lui ubriaco che tira fuori tutto il risentimento e Jonathan che tenta di fermarlo rimediando un paio di palpate. Scommetto che non sono l’unica che avrebbe voluto essere al posto di Corcky in quel momento. Lui stesso ha detto di essere uno scettico per natura, di tutti è quello da cui Pine dovrebbe più guardarsi. Sopratutto ora che è entrato a far parte della famiglia Roper a tutti gli effetti, sotto il falso nome di Andrew Burch, ogni passo falso potrebbe costargli non solo tutto il piano per incastrare Richard ma anche la vita. So che praticamente non ho parlato di nessun difetto, ma personalmente questa puntata non me ne ha forniti. Dopo la scorsa puntata che mi aveva lasciato con una velata delusione per via della lentezza nello svilupparsi della vicenda, The Night Manager torna alla grande e lo fa con un episodio vivace, che sa tenere viva l’attenzione dello spettatore fino alla fine. A proposito di fine, assistiamo per la prima volta ad un contrasto di opinioni tra Pine e Burr. Quest’ultima vorrebbe che l’uomo rinunci al piano poiché teme che le cose si siano fatte troppo compromettenti. Jonathan però è di tutt’altro parere e più determinato che mai ad incastrare Richard arriva al punto di disubbidire ad Angela ed avvertire Roper ed i suoi uomini della presenza di due poliziotti nell’Hotel dove alloggiavano. L’ho trovata la perfetta conclusione ad un episodio ricco di belle scene dall’inizio alla fine. E soprattutto gente…ora sapete le misure di Tom Hiddleston!
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