Devo ammettere che dedicarmi a questa recensione non è stato per nulla semplice. Non è che non mi sia piaciuto: guarderei anche una serie sul riciclaggio della plastica se nel cast ci fosse Tom Hiddleston. Ma questo terzo episodio di The Night Manager, rispetto ai due che lo hanno preceduto è stato caratterizzato da una certa lentezza intervallata da momenti di “colpi di scena” che però, almeno a me, hanno fatto spesso chiedere “cosa sta succedendo?”. Come se non bastasse buona parte della mia attenzione che avrei voluto dedicare alle vicende sullo schermo è stata rubata dal caro Tom: che corre in pantaloncini, che fa il bagno, che sbatte le ciglia e che respira. Si lo so, sono un caso perso.
Quello che mi è piaciuto di questa puntata è stato il fatto che poco a poco iniziamo a conoscere meglio gli altri personaggi. Se le prime due puntate di The Night Manager erano dedicate alla caratterizzazione dei due protagonisti Jonathan Pine e Richard Roper, in questa allo spettatore viene permesso di fare una conoscenza più approfondita di altri personaggi ed in particolare della bella moglie di Roper, Jed.
Lei incarna la classica donna del capo, affascinante e piena di sex appeal. Eppure non è solo questo, conoscendola meglio ci rendiamo conto che sebbene sposata ad un uomo ricco, con un figlio ed una bella casa, Jed possiede una certa tristezza e spesso dà l’impressione di voler essere ovunque fuorché lì. Ma il suo fascino non tarda a dare i primi risultati ed ecco che vediamo Pine che inevitabilmente si sente attratto da lei sebbene cerchi di evitarlo. Potrebbe però essere il contrario, magari è la bella Jed che vedendo in Pine una fuga dalla realtà in cui vive, si sente attratta dall’ex soldato.
Jonathan è ospite nella tenuta di Roper a Mallorca. Il suo compito di spia può avere finalmente inizio e non sarà per nulla semplice. Soprattutto se qualcuno sospetta di lui. Corcoran, simpaticamente chiamato Corcky si dimostra fin da subito dubbioso nei suoi confronti e non fa nulla per nasconderlo. Peccato però che lo stesso Richard dimostri un certo debole per Pine, forse riconducibile al fatto che nella scorsa puntata ha salvato suo figlio. Sebbene Roper non perda tempo ad avvertire Pine che qualsiasi passo falso gli sarebbe costata la vita, alla fine di questo terzo episodio di The Night Manager, non esita a renderlo a tutti gli effetti parte della famiglia. Decisione che sono certa non farà affatto piacere a Corcky visto che come abbiamo visto dal Cliffhanger di questa puntata è il primo a fare le spese di questa scelta.
Ancora una volta la scelta dei due attori protagonisti si è rivelata azzeccatissima. Jonathan è una spia perfetta, come dimostra il suo ambientarsi subito alla nuova vita e la leggerezza e nonchalance con cui è in grado di prendersi gioco di tutti e che allo stesso tempo si dimostra anche molto umano. Tom dà prova ancora una volta di essere un attore completo riuscendo a calarsi perfettamente nel ruolo.
Richard Roper, può essere considerato un po’ il suo opposto, in quanto “villain” principale della serie non stupisce di vederlo come una persona fredda e calcolatrice. Quello che lascia piacevolmente colpiti è che anche lui dimostra di avere a cuore suo figlio, come si evince dal finto rapimento della seconda puntata. Hugh Laurie ha dato vita ad un Richard Roper ricco di sfaccettature che sono certa si mostreranno poco alla volta nel corso della serie.
Fantastica la scena nella quale Pine insieme al figlio di Roper sono davanti ad un chiosco di gelato, attraverso una conversazione all’apparenza innocua con il bambino, fornisce informazioni ad Angela Burr che qui vediamo in dolce attesa.
Trovo interessante la piega che questa miniserie sta prendendo. In particolare sono curiosa dell’evolversi del rapporto tra Pine e Roper ora che Jonathan è diventato suo “socio”, quanto tempo passerà prima che Richard si renda conto dell’inganno?
Con questo terzo episodio il giro di Boa è ormai avvenuto, non resta che seguire gli ultimi tre restanti episodi di The Night Manager, che sono certa si riveleranno ricchi di sorprese.