Dopo i tragici eventi dello scorso episodio e il viaggetto (che ci potevamo risparmiare….) di Klaus e Rebekah in quel di Mystic Falls, con “Dance Back From the Grave” vediamo procedere il piano di Celeste, intenzionata a canalizzare dentro di sé quanto più potere possibile al fine di liberare New Orleans dai vampiri. Per fare ciò, si serve di Papa Tunde, un potente stregone vodoo nemico degli Originals riportato in vita al termine del Raccolto: l’uomo ha un conto in sospeso con Klaus in particolare, reo di averlo sconfitto grazie all’uccisione dei suoi due figli, dei quali usava incanalare il potere.
Papa Tunde, nemico di punta questa puntata, svolge efficacemente la sua funzione e si dimostra un serio pericolo per i nostri, tanto da mettere facilmente fuori gioco Rebekah e Marcel. Grazie alla sua figura, abbiamo anche modo di esplorare uno scorcio del passato degli Originals e di comprendere meglio cosa successe durante il loro regno su New Orleans e le modalità con cui avvenne la loro successiva fuga: in particolare, scopriamo che fu Marcel, spinto dall’amore per Rebekah, a spifferare a Mikael dove fosse Klaus, in modo da fargli lasciare la città. È sempre interessante poter vedere la storia che The Originals ci racconta da più angolazioni (più personaggi ci danno la loro versione dei fatti) e con digressioni temporali che ci permettono di comprendere perché i personaggi che conosciamo sono diventati così e che cosa c’è nel loro passato. Papa Tunde in particolare, così come la sua alleata, rappresenta quella parte di passato che si fonde col folklore della città: in particolare, in riti vodoo che vediamo all’inizio dell’episodio (e che per forza di cose ci riportano alla mente American Horror Story: Coven) sono estremamente scenografici e danno allo show una marcia in più rispetto a The Vampire Diaries: un background mistico-storico-religioso che dà maggior profondità alla storia e rende più intrigante il tutto, complice la magia degli scenari di New Orleans (qui ricreata in quel di Atalanta).
E “Dance Back From the Grave” fa anche sorgere un interrogativo: cosa sarà la figlia di Klaus? Infatti, col sangue della bambina Elijah ed Hayley riescono a curare Rebekah, messa fuori gioco dal potente Papa Tunde. La piccola (supponendo che la profezia che la vuole femmina sia corretta) è in parte vampira, in parte lupa, in parte strega: sperando che questo non crei pasticci di sceneggiatura paragonabili a quelli fatti nella promettente saga di Underworld, sarà interessante scoprire le implicazioni di questo miscuglio di “razze” in capo ad un unico essere.
In questo dodicesimo episodio assistiamo anche all’ennesimo scontro Klaus/Cami: la giovane donna rimarca ancora una volta la sua autonomia, nel momento in cui decide di dare a Marcel il suo sangue. Camille è un ottimo contraltare per l’ibrido: pensandoci, è l’unica che si permette il lusso di contraddirlo senza temere le conseguenze di ciò. E Klaus, affascinato dalla giovane, sembra apprezzare questo suo modo di fare: se gli autori non rovineranno tutto come fatto col Klaroline, questa la coppia darà grandi soddisfazioni, se non altro in termini di chimica e di interazioni. Perché, è bene ricordarlo, The Originals non si basa e non ha bisogno di basarsi sulle ships.
Non c’è dubbio, questa nuova serie della CW continua il suo percorso vincente e si attesta come vera sorpresa della stagione. Non resta che attendere la prossima puntata nella speranza di capire di più sulle intenzioni di Celeste che, con il sacrificio di Papa Tunde, possiede ora un grande potere in grado di tenere testa agli Originals.
Vi ricordo di passare dalle pagine The Originals Italia, The Originals e The Vampire Diaries. The taste of Blood per essere sempre informati su questa serie!