The Originals – Recensione 1×16 – Farewell to Storyville

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Avevamo lasciato i nostri Originals impegnati in una faida familiare e così li ritroviamo, con Klaus intento a cercare di uccidere Rebekah dopo aver scoperto che fu proprio quest’ultima a chiamare Mikael a New Orleans nel 1919. Questo “Farewell to Storyville” è un episodio dedicato alla famiglia ed assoluto protagonista è l’intenso rapporto di amore/odio che lega Klaus, Rebekah ed Elijah, accomunati da un padre violento che ha influenzato – per ciascuno in modo diverso – la loro personalità. E tra i tre fratelli superstiti, viene data maggior rilevanza all’ibrido e a Rebekah, che sono protagonisti di un’accesa lite, forse la più accesa in tutti i secoli della loro lunga ed immortale vita. La vampira è la figura cardine attorno alla quale ruota questa 1×16, che è un omaggio ed un arrivederci al suo personaggio: è infatti notizia recente che la bella Claire Holt non sarà più regular in questo show, destando lo sconcerto del fandom. Ma che ripercussioni avrà questo addio per la storia? Di certo, per un telefilm che voleva basarsi su quello che rimane della famiglia dei primi vampiri, non sarà semplice trovare il modo di non scadere nel banale ora che uno dei suoi personaggi cardine sarà fuori dai giochi e ora che Marcel è stato praticamente bandito dagli Originals rimasti. Ma, ad fsuna serie che prometteva di essere mediocre e che ha dimostrato invece di essere un ottimo prodotto di intrattenimento, si concede volentieri il beneficio del dubbio.
Sommariamente, “Farewell to Storyville” è un episodio intenso che vede Klaus – rinchiuso da un incantesimo nel cimitero con i suoi consanguinei – giudice in un processo che vede come imputata principale sua sorella: è l’occasione per far tornare alla mente vecchi ricordi di quando loro tre erano umani e di come il rapporto col padre Mikael fosse turbolento. In questo difficile percorso, culminato nel ferimento di entrambi i suoi familiari, l’ibrido prende coscienza che la sua crescita come individuo è coincisa con un progressivo avvicinarsi a quella che fu la sua disprezzata figura paterna: se Mikael lo aveva sempre trattato come un peso ed aveva cercato di incutere timore nei suoi figli usando la violenza, Klaus si accorge di aver fatto lo stesso nei confronti dei suoi fratelli. E Rebekah, in fondo, non può essere biasimata più di tanto per aver cercato di liberarsi dall’oppressivo fratello, reo di averla rinchiusa per decenni in una bara e di aver sempre posto un freno alle sue storie d’amore. In poche parole, di non averle mai permesso di vivere appieno la sua vita. Ed è proprio questa presa di coscienza che porta Klaus a decidere di liberare la sua amata sorella. In fondo, i Mikaelson sono sempre stati uniti dall’amore fraterno: i flashback ci mostrano i piccoli Klaus, Elijah e Rebekah estremamente uniti fra loro, tanto da cercare di difendersi reciprocamente da un padre padrone che ha sempre umiliato l’ibrido, del quale era solamente il padre adottivo. E l’addio silenzioso tra Rebekah e Klaus, nuovo re di New Orleans, è la riprova del profondo legame dei Mikaelson, che neppure secoli di odio e conflitti sono riusciti a scalfire: Klaus non riesce a trattenere una lacrima guardando andare via quella che tanto tempo prima era solo la sua piccola sorellina, colei che da bambino aveva promesso di proteggere ad ogni costo e da qualunque pericolo.
L’episodio si focalizza dunque sui turbamenti interni di questa disfunzionale famiglia di vampiri, e lascia poco spazio alle altre storylines: se la piccola Davina, fortunosamente riportata in vita e giustamente shockata da quanto vissuto nell’”altro lato”, viene riconsegnata alle streghe e sembra che ci siano ben poche speranze di salvare lo zio di Cami, è a Marcel che viene dedicato un po’ di spazio in più. Quel Marcel che abbiamo imparato a conoscere sin dal pilot e che, episodio dopo episodio, è parso essere il grande amore di Rebekah. C’è da dire che il vampiro non ci fa una bella figura dato che, ancora una volta, non ha avuto il coraggio di prendere decisioni importanti e di seguire la donna che sostiene di amare da ormai più di un secolo: ma come può dire una cosafs1 simile se prima ha accettato che il suo sire la pugnalasse e rinchiudesse in una bara, poi che scappasse da New Orleans senza neppure cercare di ritrovarla e, adesso che è stato bandito dal Quartiere Francese, decide lo stesso di rimanere in città invece di seguirla? Il suo è un comportamento poco maturo e a tratti egoista, ma fa parte del personaggio. Senza contare che Marcel, tra i vampiri, non è certo il peggiore, il più crudele…. Certo, è l’inventore di quella terribile punizione che è il Giardino, ma quando parliamo di The Originals e, più in generale, di succhia sangue (a meno che non si discuta di roba creata ad uno e consumo di un pubblico teen), è un po’ difficile ragionare con quelli che sono i parametri dei valori e della morale propri degli uomini: ci troviamo di fronte a degli esseri che, un po’ per scelta e un po’ per natura, hanno pulsioni e regole diverse da quelle delle persone. E così non resta che concludere che Marcel non è altro che l’ennesima scelta sbagliata di Rebekah che, in un certo senso, ha passato la sua vita a rincorrere un’approvazione ed un amore incondizionato che non è ancora riuscita a trovare.
In poche parole, The Originals mette a segno un altro colpo vincente: messa da parte l’azione pura e le storylines principali, si prende un intero episodio per focalizzarsi sulla psicologia dei personaggi, senza far sembrare l’operazione ripetitiva o superflua. “Farewell to Storyville” ci fa davvero cogliere il profondo legame che unisce i tre Mikaelson superstiti, un legame capace di sopravvivere al tradimento e alla possessività e tanto forte da permettere all’iracondo Klaus di concedere la libertà all’amata sorella, per la prima volta davvero padrona della sua vita. Ed è così che si conclude questa 1×16: con la vampira che, dopo i dovuti e commoventi saluti alle persone a lei care, guida verso un futuro nuovo, un futuro pieno di possibilità. E con un sorriso che si disegna sul suo bel volto.

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Vi ricordo di passare dalle pagine The Original Family – How everything beganThe Originals ItaliaThe Originals e The Vampire Diaries. The taste of Blood per essere sempre informati su questa serie!

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Clizia Germinario

About Clizia Germinario

Grande appassionata di cinema, serie tv e cucina, ha iniziato ad avvicinarsi al mondo dei telefilm a fine anni ’90, ma ne è diventata addicted solo diversi anni dopo. Non ha un genere preferito, anche se ha una spiccata predilezione per gli show (come i film, del resto!) che parlano di vampiri e licantropi o, più in generale, di sovrannaturale: non per niente il suo serial preferito è l’ineguagliato “Buffy the Vampire Slayer”.