The Originals – Recensione 3×20 – Where Nothing Stays Buried

The Originals

The Originals, pur andando avanti in maniera – ammettiamolo – un po’ ripetitiva, continua a tenere desta l’attenzione e infila un altro colpo di scena notevole: la morte di Davina. Chi si aspettava e sperava che la bella streghetta sarebbe tornata in vita, ha avuto modo di ricredersi dopo questo episodio. Se da un lato in questo “Where Nothing Stays Buried” Kol, Marcel e Vincent hanno fatto di tutto per salvare la ragazza, dall’altro Elijah e Freya sono stati costretti a remare loro contro pur di salvare Klaus ed Hayley e sconfiggere definitivamente Lucien.
Davina è un personaggio che ci accompagna sin dalla prima stagione e, come per Camille, non tutti si aspettavano che gli autori avrebbero avuto il coraggio di metterla fuori gioco in maniera definitiva. Sin dal pilot di questo riuscito spin-off di The Vampire Diaries, abbiamo assistito alla maturazione di un personaggio che da ragazzina nsb1sotto protezione di Marcel (allora a capo di New Orleans), è diventata una giovane donna che aveva come scopo sconfiggere Klaus e avere l’agognato happy ending con l’amato Kol. Purtroppo, gli Ancestors non perdonano e la ragazza è stata annientata – sembrerebbe senza alcuna possibilità di ritorno – dal loro potere: saranno loro il grande nemico della prossima (forse ultima, dati gli ascolti) stagione? Di certo, la morte di Davina ha profondamente segnato chi le voleva bene, ma più di tutti a risentirne è Marcel, che per lei è sempre stato un fratello maggiore: difatti, a fine episodio, il vampiro dichiara guerra ai Mikaelson, che acquistano così l’ennesimo nemico. Sperando che la quarta stagione di questo show non diventi la copia sbiadita della prima, è bello sperare che il bel vampiro, dati i suoi propositi, riacquisterà un po’ di spazio nella serie.
E in questo “Where Nothing Stays Buried”, tra tanta azione, c’è spazio anche per l’elaborazione del lutto (di Klaus per Camille e di Hayley per Jackson) e per la riflessione sulle conseguenze che una morte porta e sulla caducità della vita, realtà concreta persino per degli immortali. Klaus è straziato per la perdita della donna che aveva iniziato ad amare e non vuole che altri passino ciò che sta passando lui, mentre Hayley si trova di fronte all’evidenza dell’importanza di dichiararsi ad Elijah prima che Lucien o chi per lui possa ucciderlo. Purtroppo, grazie al siero ricavato da Vincent, gli Originals 2.0 sono una seria minaccia per tutti ed è solo con l’intervento di Freya ed Elijah e la conseguente morte di Davina che si evita il peggio: il tanto temuto Lucien è finalmente ucciso e ora rimane solo Aurora come “bomba da disinnescare”.
Lucien (interpretato da Andrew Lees) è stato un nemico subdolo e convincente, certo non ai livelli di magnificenza di Klaus ai tempi del suo ingresso in The Vampire Diaries, ma se l’è cavata egregiamente grazie al fatto che in questo terzo ciclo di episodi è stato supportato – a livello di villain – dalla presenza di Tristan ed Aurora, che hanno tenuto banco per più di metànsb2 stagione.
Dal suo inizio, The Originals ha perso pezzi importanti lungo la strada (su tutti Rebekah, Jackson, Camille e Davina) ed ora starà agli autori tenere in piedi lo show facendo a meno di alcuni di quei personaggi che ce lo hanno fatto amare. Ma del resto, è apprezzabile il modo in cui sino ad ora sono stati in grado di gestire questi abbandoni, spesso ma non sempre dettati da esigenze degli attori. In attesa del gran finale di stagione, non resta che fare un piccolo appunto su come è stata gestita la questione Camille: che senso ha avuto farla vampirizzare da Aurora per poi ucciderla nel giro di una manciata di episodi? Sarebbe stato molto meglio se fosse morta nel corso di quella sorta di omicidio-suicidio ordito dalla vampira per vendetta verso Klaus.

Passate da The Vampire Diaries. The taste of Blood e da The Original Family – How everything began per essere sempre aggiornati sullo show!

Vi lascio con il promo del penultimo episodio di stagione di The Originals:

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About Clizia Germinario

Clizia Germinario
Grande appassionata di cinema, serie tv e cucina, ha iniziato ad avvicinarsi al mondo dei telefilm a fine anni ’90, ma ne è diventata addicted solo diversi anni dopo. Non ha un genere preferito, anche se ha una spiccata predilezione per gli show (come i film, del resto!) che parlano di vampiri e licantropi o, più in generale, di sovrannaturale: non per niente il suo serial preferito è l’ineguagliato “Buffy the Vampire Slayer”.

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