The Strain – Recensione 2×02/2×03 – By Any Means/Fort Defiance

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Giunti al terzo episodio di The Strain, possiamo dire con certezza che questa seconda stagione si sta rivelando all’altezza della prima e sta sviluppando in maniera compiuta ed interessante la mitologia che prima era solo accennata. Se da un lato le autorità di New York stanno cercando di contenere l’epidemia e uccidere gli infetti, dall’altro i nostri sono divisi: Ephraim e Nora tentano esperimenti sulle loro cavie umane, il piccolo Zach è in crisi badopo la trasformazione della madre, Vasiliy e Dutch si occupano della disinfestazione e trovano il tempo di intrecciare una relazione e Setrakian è intenzionato a recuperare l’Occido Lumen. I cattivi, invece, continuano a portare avanti i loro loschi piani, che non ci sono ancora del tutto chiari.
Di queste 2×02 e 2×03, entrambe ugualmente buone, colpiscono alcuni punti salienti. Innanzitutto in “By Any Means” scopriamo che Setrakian e Palmer si conoscevano da svariati decenni e che fu proprio l’uomo d’affari a finanziare alcune ricerche del professore che portarono poi il miliardario ad incontrare il Master. Paradossalmente, in un certo senso, lo stato attuale di New York è colpa proprio di Abraham!
E un’altra fondamentale rivelazione su Setrakian ci giunge anche da “Fort Defiance” dove l’anziano confida a Nora che il segreto della sua lunga vita e della salute (confessa infatti di avere 94 anni) è proprio nei vermi dei vampiri, che riduce in collirio grazie ad un procedimento da lui messo a punto. Fino ad ora il vecchio professore si sta dimostrando essere il personaggio più interessante dello show, seguito a ruota da Eldritch Palmer, personaggio piuttosto ambiguo e con un destino incerto: il Master vuole il suo corpo, intende lasciarlo vivere oppure ha in programma di ucciderlo a breve?
FortDefiance2_small1Per il resto, Nora ed Ephraim continuano i loro esperimenti sui due poveri signori contagiati dai vampiri nella season premiere e devono fare i conti con l’astio del piccolo Zach. Il bambino ha risentito molto della perdita della madre e sottovaluta molto il pericolo degli infetti, tanto da scappare dal rifugio e, in un secondo momento, da iniziare a distruggere il laboratorio allestito dal padre e dalla dottoressa Martinez. Una reazione comprensibile di rabbia, ma infastidisce il recasting del giovane attore chiamato ad interpretare il ragazzino, il cui attuale attore non sembra molto in parte.
Da citare anche la storyline relativa a Gus e ai guardiani degli Antichi, che in “Fort Defiance” vengono sterminati da Palmer. Ora l’unico sopravvissuto è proprio il giovane, che si trova a dover portare aventi da solo il piano che stava preparando con i suoi complici sovrannaturali. Altra carne al fuoco dunque, che fa pregustare nuovi interessanti sviluppi nello show.
The Strain si riconferma essere una delle serie estive più di qualità in circolazione, un serial horror avvincente e ben realizzato in grado di non far rimpiangere i prodotti destinati al grande schermo.

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