L’ultima stagione di The Strain, piccola perla vampiresca poco conosciuta dal grande pubblico ma molto valida, parte in sordina ed ha la funzione di spiegare a che punto della guerra siamo arrivati. Con un notevole salto temporale dallo scorso finale (9 mesi), “The Worm Turns” ci descrive un futuro post-apocalittico oscuro e drammatico, in cui gli umani fungono sostanzialmente da sacche di sangue e gli strigoi hanno crato una nuova società in cui sono gli esseri superiori: nulla di particolarmente nuovo sotto il sole (a parte il riuscito ed inquietante spot della Partership), insomma, era immaginabile che ciò sarebbe successo dopo il catastrofico finale della scorsa stagione. Più interessante è invece apprendere che ora i succhiasangue possano andare in giro anche di giorno, il che aggiunge un motivo in più per temerli.
La parte ovviamente più interessante riguarda i nostri amati personaggi: se di Dutch, Gus e del professor Setrakian non abbiamo ancora notizie – ma presto ne avremo! – non ci resta che focalizzarci sul resto della combriccola e sui malvagi Eichorst e The Master. Il dott. Goodweather, ricercato dal nemico, si barcamena come può per sopravvivere e per ficcare il naso negli affari degli strigoi: da quello che vediamo e dalle parole del master, deduciamo che abbia rotto i rapporti con gli altri perché ancora speranzoso di riprendersi Zach. Ephraim è un uomo sfiduciato, che sente bruciare la sconfitta e che sembra aver accettato quasi del tutto il nuovo ordine delle cose. Non lo stesso si può dire di Fet, sempre in prima linea assieme al Nato e provvisto di una nuova affascinante e coraggiosa compagnia, Charlotte (l’attrice Rhona Mitra, un volto noto che molti ricorderanno come protagonista di Underworld: Rise of the Lycans), che lotta e fermamente crede di poter ancora salvare il mondo e di fermare l’avanzata dei succhiasangue. Il suo è stato un notevole sviluppo: da derattizzatore bonaccione ma valido combattente a uno dei perni della lotta ai vampiri, valido braccio destro di Setrakian e “amico” di Quinlan.
E se i buoni sembrano essere divisi geograficamente e non solo, il Master ed Eichorst sembrano invece piuttosto tranquilli e, a parte aver sguinzagliato un esercito alle calcagna dei nostri, fanno già piani per il futuro: piani che potrebbero in parte riguardare Zach, addirittura preso in considerazione come possibile corpo ospite del Master. Ahiloro, il ragazzino non sembra troppo propenso a far parte dei loro piani e sembra costantemente immerso in un mondo tutto suo, incapace di vedere il male procurato all’umanità e ancorato com’è a comportamenti infantili e poco saggi: Zach è certamente il personaggio più odiato dal fandom e anche quello dai comportamenti più discutibili, non si capisce se per scrittura sciatta o per volontà degli autori. Dopo l’aver fatto esplodere la bomba ci si sarebbe aspettati un minimo di pentimento o di riflessione, e invece tutto sembra essere uguale a prima!
Questa premiere di stagione inaugura in maniera onestamente un po’ fiacca l’ultimo capitolo di una breve ma intensa serie: “The Worm Turns” ha sì il pregio di iniziare a farci capire come si sono messe le cose, ma ha anche il difetto di essere poco coinvolgente rispetto agli standard cui ci ha abituati quest’opera di del Toro. Fiduciosi che The Strain tornerà agli antichi fasti in occasione della sua conclusione, non resta che aspettare il prossimo episodio per capire che fine abbiano fatto Dutch e il professor Setrakian, due elementi fondamentali dello show.
Vi ricordo di passare da The Strain – Italia per essere sempre aggiornati su questa serie e vi lascio con il promo della 4×02: