Bentornati a tutti con la recensione della settima e ottava puntata di Harry Quebert. Mancano solo due puntate alla fine di questa miniserie e finalmente abbiamo qualche risposta, un presunto assassino, ma anche nuovi misteri e una scioccante verità sul conto di Nola. Torniamo alla Sommerdale del presente dove quasi tutti i cittadini sono furiosi con Marcus dopo la pubblicazione dei suoi appunti sul caso. La nuova fuoriuscita di informazioni ha un altissimo prezzo perché Marcus riceve nuove minacce e Goose Cove viene rasa al suolo da un incendio. Un minuto di silenzio per quella casa bellissima ridotta in cenere.
Intanto la calligrafia sul manoscritto si rivela non essere quella di Harry, che viene finalmente scarcerato e assolto da tutte le accuse. Tuttavia, anche Quebert volta le spalle a Marcus per quello che ha scritto su Nola, e l’unico che resta dalla sua parte è il Sergente Gahalowood con cui Marcus analizza il caso dall’inizio per cercare nuovi indizi. I due si mettono sulle tracce del nuovo principale sospettato, Luther Caleb, ovvero lo chauffeur di Stern deceduto nel ‘75. La sorella Sylla ci racconta la verità sull’incidente che sfigurò il viso di Luther, vittima di una banda di ragazzini che lo pestarono fino a ridurlo in fin di vita. Dopo anni di depressione e reclusione, Luther fa la conoscenza di Stern che impietosito dalla sua storia lo assume come autista. Grazie a questo nuovo lavoro, è come se tornasse a vivere: è di nuovo indipendente, libero e innamorato… di chi? Di Nola, tanto per cambiare. Che fa agli uomini di Sommerdale questa ragazza?
Chi non subisce il suo effetto è Stern, che come racconta a Gahalowood non aveva alcuna relazione con la ragazzina perché omosessuale, ma aveva stabilito un accordo con Nola dopo le suppliche della ragazza: Nola posava per Caleb e in cambio Stern lasciava vivere gratis Harry a Goose Cove. Con il passare del tempo, però, Luther diventa sempre più geloso di Harry e Nola, che spia regolarmente, ma quando Stern prova a convincerlo a lasciarli stare, scoppia una furiosa litigata che finisce con Luther che ruba la Montecarlo nera e lascia Sommerdale. Il giorno dopo, Nola scompare facendo presuppore a Stern che il suo autista sia in qualche modo implicato nella scomparsa della ragazza. Poche settimane dopo il 30 agosto, l’auto di Stern viene ritrovata in fondo a una scogliera, con dentro il corpo di Luther Caleb. Potremmo perciò presumere che il colpevole sia proprio Caleb, che uccide Nola geloso della sua storia con Harry, e poi nasconde il cadavere aiutato da Stern. In tutto ciò, Pratt li scopre e insabbia il caso dietro minaccia di Stern. Il caso sembra risolto o almeno fino a quando non scopriamo che Pratt è stato ammazzato malamente nella sua stanza del motel chiusa dall’interno. È arrivata l’ora di chiamare Sherlock che Gahalowood e Marcus non ci stanno capendo più niente, e noi con loro.
L’ottava puntata ci riporta invece al passato, e in particolare ci mostra cosa accadde dopo la scomparsa di Nola e ci svela chi rubò la famosa prova in possesso di Tamara. Fu Robert Quinn, supplicato da Nola, a rubare la lettera d’amore di Harry dalle grinfie della moglie e a sbarazzarsene. Ed era sempre lui a mandare lettere minatorie a Harry dopo la scomparsa della ragazza.
Nell’autunno del ‘75 Harry si chiude in casa a editare Le Origini del Male, ignorando tutti i tentativi di Jenny di stargli accanto e attirare la sua attenzione. Dopo essersi finalmente resa conto che a Harry non interessa, la poverina accetta con entusiasmo la proposta di matrimonio di Travis. Pochi mesi dopo viene pubblicato il libro di Quebert, diventando subito un capolavoro. Nello stesso periodo ma trent’anni dopo, Marcus pubblica Il Caso Harry Quebert, che diventa anch’esso immediatamente un successo clamoroso, segnando però la fine del suo rapporto con Harry. E proprio sul più bello come solo questa serie sa fare, Gahalowood telefona a Marcus con una novella: la madre di Nola morì 9 anni prima della sua scomparsa perciò non poteva essere lei a picchiarla. Anzi, con un inquietante flashback scopriamo che fu proprio la piccola Nola ad appiccare di proposito l’incendio che uccise la donna. La scena da film horror dove lei canta sull’altalena e la successiva confessione convincono il Reverendo della pazzia di Nola e decide di farla esorcizzare. Nola impazzisce ancora di più e comincia ad avere visioni della madre, al punto che il padre decide di trasferirsi con la figlia e aprire il Bates Motel a Sommerdale.
Domande post recensione: chi è più pazzo, Nola o il padre e l’altro prete? Luther Caleb ha davvero ucciso Nola? Chi ha ucciso Pratt? Avendo finito di leggere il libro so che nelle prossime due puntate si alzerà un polverone, e se c’è una cosa certa quanto la pioggia a Sommerdale è che la fine di questa serie ci lascerà così:
La perla di questa recensione è un consiglio di cui Marcus avrebbe dovuto far tesoro.
Non iniziare a scrivere un libro se non sai come va a finire. – Harry Quebert
Alla prossima,
Ellie.