Quest’anno mi è stato affidato l’arduo compito di aprire le danze per la quinta attesissima stagione di The Walking Dead. La quinta stagione è sempre un passo importante nel mondo telefilmico, il quinto è l’anno delle conferme. Per giungere fin qui è necessario avvinghiarsi ai cuori dei telespettatori. The Walking Dead ci dà forse l’impressione di essere in giro anche da più tempo; sarà perché di conferme ce ne sono state tante sin dalla prima stagione e c’è chi parla già di un possibile declino?
In parte sono d’accordo con quest’ultima affermazione, spesso la trama ha peccato di una lentezza indicibile e tante occasioni sono andate sprecate. D’altra parte sono ancora convinta che pochi telefilm possano causare una scarica adrenalinica potente tanto quanto The Walking Dead.
Dopo cinque anni ormai siamo affezionati ai momenti colmi d’ansia in cui seguiamo i nostri protagonisti che scappano da orde di zombie, ancora gridiamo se Rick o Daryl o, chiunque sia il vostro beniamino, rischiano di essere azzannati. Personalmente sono persino affezionata a quei teneri mostruosi cadaveri putrefatti!
In ogni caso l’unico declino di cui si potrebbe ipoteticamente parlare sarebbe prettamente a livello qualitativo poiché, in quanto ad ascolti, la serie continua a battere ogni record! Questa première ha totalizzato ben 17,3 milioni di telespettatori con un incremento del 7% rispetto a quella della quarta stagione che, fino ad ora, aveva detenuto il primato.
Bando ai sentimentalismi, c’è pur sempre un’apocalisse in atto!
Questa season première si estende su differenti assi temporali, si comincia infatti con un flashback effettivamente un po’ confusionario. Siamo alle origini di Terminus, a quanto pare. Che gli autori stiano cercando di motivare le terribili azioni di questo nuovo gruppo?
Parallelamente torniamo ai nostri anti-eroi ancora intrappolati nel container in balia del nemico, nonostante gli sforzi.
Contemporaneamente procede anche il percorso di Carol e Tyreese con la piccola Judith. Si tratta, dunque, di un episodio piuttosto corale che cerca di ricucire le trame della scorsa stagione. Non ci si sofferma particolarmente su alcun personaggio, fatta eccezione probabilmente solo per Carol.
È proprio lei, infatti, l’eroina indiscussa del giorno! Con Rick e gli altri nuovamente sul filo del rasoio, spetta a lei il ruolo di salvatrice.
A tal proposito, quanto ci godranno gli sceneggiatori a farci morire di paura in questo modo? Onestamente sono quasi stanca di temere per la vita di Glenn, ormai sono tre stagioni che ci fanno continuamente credere che stia per morire da un momento all’altro e dopo la scena di quest’episodio credo sia alquanto evidente che qualcuno qui si diverte a prenderci in giro.
Se proprio dovessi trovare un difetto a questo episodio, cosa che non mi riesce molto facile al momento visto che come al solito The Walking Dead comincia con le migliori intenzioni e tende poi a perdersi nel mezzo, dovrei concentrarmi principalmente sulle scene di Tyreese. Devo ammettere che non nutro una particolare simpatia per questo personaggio e trovo irritante questo suo blocco psicologico tanto quanto Carol, quindi il mio scarso interesse per le sue scene potrebbe essere una questione puramente soggettiva. Ripensando alla piccola Judith però mi trovo di fronte a una riflessione piuttosto interessante. Incredibilmente Carol e Tyreese sono riusciti a mantenerla in vita nonostante gli ostacoli costanti e i pericoli nascosti in ogni angolo. Se e sottolineo SE questa bambina dovesse riuscire a sopravvivere fino all’età adulta farebbe parte di una generazione, quasi sicuramente di numero alquanto esiguo, nata e cresciuta in un mondo devastato. Una generazione che non conoscerebbe altra realtà al di fuori di questa. Con quali occhi osserverà il mondo e quale sarà il risultato di un’evoluzione del genere? In futuro ci troveremo di fronte a nuovi adulti cresciuti come macchine da guerra o soltanto individui terribilmente disturbati?
La maggior parte dei personaggi passa in secondo piano, lasciando spazio a una visione d’insieme in cui si possono cogliere soltanto alcuni dettagli dei loro atteggiamenti. Lo sguardo allucinato di Rick, che ci accompagna ormai da svariati episodi, e il suo atteggiamento sempre più spietato e fuori controllo.
Perdonate il mio pessimo senso dell’umorismo ma stuff, things continua a piegarmi in due anno dopo anno!
Carol è l’unica ancora in grado di prendere in mano la situazione e salvare, passatemi il termine, il culo a tutti! L’evoluzione del suo personaggio l’ha portata a diventare il vero e proprio punto di forza del gruppo. Tanto che, solo nel momento in cui ricompare nelle loro vite, riappare una sorta di speranza per tutti.
L’abbraccio tra Daryl e Carol ci scalda il cuore e si classifica tra i momenti più toccanti della serie, forse anche troppo? La tragedia ci attende dietro l’angolo, vero?
Ovviamente il momento in cui la situazione precipita coincide con l’invasione da parte di un’orda di zombie affamati, attirati dall’esplosione provocata da Carol. C’è sempre un’orda di zombie in agguato proprio nei momenti critici nel mondo di The Walking Dead! E quale occasione migliore per mostrare qualche scena alla Terminator/Armageddon/Arma Letale/Film d’azione random? Le esagerazioni non mancano mai ma insomma, sono pur sempre americani!
L’episodio si conclude tornando ancora una volta alle origini di Terminus e l’inizio dell’incubo. Questi flashback potrebbero sembrare un po’ fuori luogo e poco legati alla trama principale se non fosse per il ritornello che continua a riecheggiare per tutto l’arco dell’episodio:
“You’re either the butcher or the cattle”
Che sia un modo per indirizzarci verso la tematica principale della stagione? Già la scorsa stagione si era orientata sempre più verso la lotta uomo contro uomo, gli zombie ormai fanno da contorno in un mondo così profondamente mutato da non ammettere più l’umanità come eravamo abituati a conoscerla. Se gli esseri umani saranno destinati a essere prede della piaga dei non – morti fino all’estinzione rischieranno di finire tutti come il gruppo di Terminus, scegliendo di unirsi alla caccia spietata alla stregua degli zombie? O per Rick e gli altri c’è un qualche barlume di speranza?
Fermi tutti! Proprio quando credevamo che l’episodio si fosse concluso all’insegna dei buoni sentimenti, troviamo una bella sorpresa ad attenderci, accuratamente nascosta persino dopo il promo del prossimo episodio. C’è una vecchia conoscenza che sembra essere sulle tracce del gruppo. Si tratta di Morgan, personaggio che sicuramente ricorderete dai primissimi episodi come primo alleato di un Rick ancora solo e spaesato. Sapevamo tutti che prima o poi sarebbe rispuntato. Resta ora da capire quali siano le sue intenzioni, abbiamo ritrovato un amico o ci siamo fatti un altro nemico? Si spera che il prossimo episodio ci fornisca qualche valido indizio. Il promo non si presenta particolarmente indicativo quindi, ahimè, ci toccherà pazientare fino alla prossima settimana.
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