The Walking Dead – Recensione 6×12/13 – Not Tomorrow Yet/The Same Boat

Not Tomorrow Yet

The Walking Dead 1

I nostri hanno avuto due mesi per potersi riprendere, ma sappiamo bene che nel mondo di The Walking Dead questo periodo è già tanto, che da un momento all’altro ci si potrebbe preparare per un altro momento ad alta tensione.
Dopo aver fatto la conoscenza degli abitanti di Hilltop e scoperto che il gruppo dei “Saviour” di Negan non è formato da gente con cui si può parlare civilmente, il piano di Rick è quello di eliminarli nel momento in cui sono più vulnerabili, cioè di notte. Si torna quindi in battaglia, e vediamo le reazioni di tutti, a partire da Carol che forse fa fatica a riprendere il suo lato da spietata dopo tutto questo tempo in cui ha vestito i panni di brava casalinga. La vediamo prendere il suo quadernetto in cui c’è scritto quante persone ha ucciso ed è come se si fosse resa conto di quanto è cambiata dall’inizio di questa “avventura”. Ad Alexandria è riuscita a ritrovata quell’umanità persa per forza di cose e riesce anche a lasciarsi andare ad un momento romantico con Tobin; in quel momento tutti noi Caryl shippers ci siamo rivoltati, ma devo ammettere che ci vuole un po’ di felicità anche per lei… E poi, diciamolo, i momenti Caryl in questa sesta stagione sono stati molto, ma molto rari, purtroppo. Il suo istinto materno si manifesta anche con Maggie; credo che un po’ tutti abbiamo pensato la stessa cosa di Carol “Maggie, porca miseria, ok che vuoi aiutare e stare accanto all’amore della tua vita, ma adesso porti in grembo un bambino e la sua sicurezza è la cosa più importante!”. Poi devo dire una cosa che ho sullo stomaco… Chi mi conosce sa che amo l’accento americano del sud, ma Lauren proprio non ce la fa, si vede che è forzato il suo accento… e me ne sono accorta da poco (questo a supporto del fatto che a me Maggie non è mai piaciuta, quindi non ho mai fatto caso a lei ahahahhahaha). Ma comunque, chiudo questa parentesi e torno all’episodio.
Oltre a Carol, anche Tara, Glenn, Heath e Gabriel scendono a patti con la realtà. Tara è spaventata perché ha già vissuto una cosa simile con il Governatore. Ha paura che, come successe per la sorella e la nipote, possa non rivedere la donna che ama, quindi, prima che sia troppo tardi, le confessa i suoi reali sentimenti, nascondendole il vero motivo della sua preoccupazione; Glenn e Heath si ritrovano davanti alla loro prima uccisione di persone. È stato sempre sottolineato il fatto che Glenn abbia evitato finora di uccidere esseri umani, ma adesso è davvero una questione di vita o di morte, come in fin dei conti dice anche Aaron (parafrasando “se noi non avessimo compiuto questo gesto, prima o poi sareste stati voi a farlo nei nostri confronti”).
Padre Gabriel, invece, seppur ribadendo che è ancora un prete, è determinato a mettere in pratica ciò che Carl e Rick gli hanno insegnato. Lo stesso attore ha ammesso che da adesso in poi Gabriel è il “priest warrior”, e a noi tutti piace questa sua nuova versione, ci voleva!
Un altro che ultimamente ha aperto gli occhi è Abraham che in questa puntata pianta in asso Rosita con la frase più brutta che si potrebbe usare quando si lascia una persona: “Quando ti ho conosciuto pensavo che fossi l’unica donna rimasta su questa terra” (della serie “in tempi di carestia…”). Mah! Chissà come proseguirà il cammino del nostro rosso preferito…
L’attacco al gruppo dei “Salvatori” era andato bene, fin troppo direi, quindi non mi sono meravigliata quando Rick è stato chiamato all’ordine da una donna che li stava osservando da lontano e che adesso tiene in ostaggio Maggie e Carol…
Dopo questi ultimi episodi, che io definisco di stallo, stiamo ritornando all’azione vera e propria. Inoltre ultimamente stiamo vedendo un po’ di romanticismo in questa serie, o comunque più del solito… Che sia presagio di qualche tragedia? Io credo di sì. Staremo a vedere.

                                                                           Claire

The Same Boat

The Walking Dead 2

Quando The Walking Dead si concentra su pochi personaggi riesce spesso a dare sempre spunti interessanti e in questa puntata ci è riuscito maledettamente bene. “The Same Boat” è un episodio inquietante ed è un aggettivo che non usavo da stagioni con The Walking Dead. Pregio della puntata, il fatto che sia concentrata su Carol e Maggie, la prima perché ormai è una sorta di sicurezza, in ambito di personaggio, è un dato di fatto che Melissa McBride sia fenomenale nella sua parte, mentre la seconda mi ha stupito in positivo in questa puntata.

Nonostante sia incentrata su di loro, abbiamo brevi momenti dove vanno a interagire con Rick e company, facendoci vedere temporalmente come si svolge tutto, fino ai brevi scambi via radio e il ricongiungimento finale. C’era da aspettarsi che la questione si sarebbe risolta entro la fine della puntata e questo è solo un bene. Il gruppo di Negan, con a capo Paula ci ha fatto temere il peggio sul destino delle due, provocando una sorta di crisi in Carol di cui si aveva qualche sentore già nelle scorse puntate, dall’invasione di Alexandria. Io ho capito che il suo attacco di panico fosse reale soltanto alla fine della puntata, quando lei impugna il crocifisso fino a farsi sanguinare le mani, proprio li mi sono inquietato un sacco. Nonostante questo, insieme a Maggie, ripresa la lucidità giusta, riescono a salvarsi uccidendoli in malo modo, tra Maggie che tira fuori una rabbia assurda nel fracassare il cranio di Molly e Carol che nonostante tutto è costretta a uccidere Paula.

Il risvolto generale della puntata, serve a farci capire che la direzione presa da Rick pur se plausibile contando quello che hanno passato, avrà degli effetti collaterali. Carol forse è la prima a sentire il peso della situazione e il gruppo non ha idea a cosa stia andando incontro. Non riescono ad avere informazioni su Negan, contando che tutti ripetono la stessa cosa con “we are all Negan” come se ci fosse una sorta di anima comune. Non riescono a capire chi o cosa sia Negan ma la risposta arriverà entro la fine della stagione e chi legge il fumetto non ho bisogno di dire altro. Per gli altri invece, state tranquilli, perché se gli autori non fanno cavolate, avrete una gran bella risposta che non vi piacerà per niente.

Vi lascio il promo della prossima puntata e l’invito a passare dalla pagina di Norman Reedus Italia per ogni informazione su questo show.

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