The Walking Dead – Recensione 7×07 – Sing Me a Song

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Eh vabbè, allora ditelo che me volete male. Mi fate morire con tutte queste puntate concentrate su Negan, lo so che è la star di turno e c’è stato il problemino della puntata su Tara, però dai no. Così non fate che peggiorare la mia già dubbia morale. Io ci provo ad odiarlo, ma non ci riesco, è più forte di me. Credo che Negan sia tra i villain seriali meglio riusciti degli ultimi dieci anni, e non solo perché Jeffrey è un gran figo, ma anche perché è stato creato e delineato in modo perfetto ed originale. Non è il solito antagonista scialbo e ripetitivo, un po’ come il governatore per intenderci, ma è divertente e prevedibilmente imprevedibile. Se lo sfidi sai che succederà qualcosa di terribile, ma non sai cosa e a chi, soprattutto a chi, visto che la scelta della vittima non è mai stata scontata finora, questa è una certezza. Una certezza che però a quanto pare non è stata recepita proprio da tutti.

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Si sa, chi ha un carattere forte, e dopo anni di apocalisse zombie o te lo sei fatto venire o sei morto, si piega più difficilmente, o più realisticamente perché non Singha nulla da perdere se non il proprio orgoglio, oltre alla vita ovvio. E non è un caso che abbia sempre pensato che Carl, Michonne e Rosita coincidessero esattamente con questa descrizione (ce ne sono anche altri, ovvio, ma questi sono apparsi nella puntata). In Sing Me a Song, diretta da Rosemary Rodriguez (Jessica Jones e Castle) e con la durata un po’ più lunga del solito, vediamo come questi personaggi mettano in azione una serie di ingranaggi che gli serviranno, nei loro piani almeno, per prendersi la tanto agognata vendetta. Mentre il mio cuore salta un battito alla sola idea di una possibile morte di Negan (un’altra sola stagione, una sola, pleaseee), il mio istinto mi suggerisce, e ve lo sto dicendo davvero in tempi non sospetti, che la storia di Negan avrà un epilogo molto diverso rispetto al fumetto, questo sempre se gli autori decidono di proseguire la strada che hanno intrapreso nello sviluppo del personaggio di Rick. Se Rick continua su questa strada in discesa, lastricata sì da buone intenzioni, verso il baratro della disperazione e della frustrazione, le cose possono risolversi solo con la morte di uno dei due.

Ma tralasciando queste digressioni anzitempo precoci, vediamo cosa combina il trio di avengers, cominciando dalle signore. Rosita costringe Eugene, in modo anche alquanto brusco e senza cuore, a fabbricarle un proiettile. Mo’ lasciando da parte il fatto che visto che ci stai ti fabbrichi anche più di un proiettile, sia mai serva (tipo se colpisci il bersaglio sbagliato), ma c’era davvero bisogno che fosse così dura con Eugene?! Contando poi che il discorso di Eugene filava, non faceva una piega, aveva un suo senso logico. Una mente come la sua è in grado di fare un calcolo delle probabilità, senza tralasciare nulla peraltro, nella frazione di pochi secondi. Quindi Rosita, sappiamo che sei più nera di un buco nero, ma fermati un attimo e ascolta quello che ti dice Eugene. Questo non sarebbe nemmeno classificato come buon senso, ma come spirito di sopravvivenza, dammi retta. Basta andare in giro a fare la bad girl e a trattare male la gente, che se continui con questo modo ottuso di ricercare vendetta, credo proprio che molto presto farai un incontro ravvicinato del terzo tipo con Lucille. E non lo dico solo perché dal promo della prossima puntata sembra dovremmo dire addio ad un altro personaggio, ma proprio perché, se continua a comportarsi così, senza ragionare sulle sue mosse, quella è la fine che le si prospetta.

Mica come Michonne, che sta sempre almeno tre spanne avanti a tutti. Quando la scorsa settimana ho visto il suo sneak peek, non avevo capito assolutamente dove volesse andare parare, e mi trovavo allo stesso punto a inizio episodio. Poi quando ho capito il suo obbiettivo, sono rimasta a bocca aperta. Solo lei poteva pensare a una cosa del genere, ma soprattutto avere il coraggio di attuarla. Mille punti al Fanta The Walking Dead per Michonne, anche se quest’anno non è partito (con molto rammarico). La Pantera di Alexandria ha affilato gli artigli e anche la katana, pronta a fare pelo e contropelo a un po’ di gole salvatrici.

E poi c’è Carl. Bisogna ammettere che il personaggio di Carl ha avuto uno sviluppo ed ha raggiunto una maturità che nessuno immaginava potesse manifestare. All’inizio era lamentoso e noioso, nelle ultime stagioni, invece, ha dimostrato più volte di essere in grado di assumersi le stesse responsabilità di una persona adulta. L’infanzia negata lo ha costretto a crescere più in fretta e a diventare più duro verso il mondo, anche se il bambino che è in lui ogni tanto riappare. Lo vediamo nella famosa scena in cui Carl fa vedere la vuota cavità orbitale a Negan, su ordine ovviamente. Questa scena è molto bella perché, senza tanti giri di parole, si sono attenuti strettamente al fumetto. Negan riesce in qualche modo a sfondare il muro di Carl e nello stesso tempo è affascinato da quanto possa essere fragile. La verità è che Negan vorrebbe anche minimizzare l’accaduto, ma Carl non vuole. Se a prima vista il suo atteggiamento può sembrare dettato dall’irruenza adolescenziale, in verità è stata la sua maturità, e probabilmente anche la sua esperienza, a fargli capire che Negan non ha nessuna intenzione di vendicarsi, o almeno non su di lui. Ma nonostante la giusta intuizione, Carl calca troppo la mano, costringendo Negan a fare qualcosa.

Dal canto suo Negan ha già dimostrato più volte di ammirare le persone forti e coraggiose, quelli che non si spaventano facilmente. L’abbiamo visto con Daryl, con Carl, e ne abbiamo avuto la conferma anche con la scena di Olivia (Ann Mahoney). Nella sua mente il mondo in cui vivono può appartenere solo agli impavidi, gli altri sono destinati a morire, e lui vuole essere il primo di questi coraggiosi, vuole guidarli. Negan non è un assassino per passatempo, è ebbro di potere. Gli piace essere venerato da tutti, adora provocare il terrore delle persone anche solo camminando, ma ha una propria morale. Non picchia le sue mogli, si scioglie alla vista di Judith e si pente davanti alle lacrime di Carl, ma non ci pensa due volte a mettere un ferro bollente in faccia a qualcuno per punizione. Una personalità complicata, affascinante e mai scontata, che lo rende, ad oggi, il personaggio più riuscito della serie.

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Se abbia o meno intenzione di prendere il posto di Rick non è chiaro, forse vuole solo spaventarli, o forse sente davvero la mancanza di una vita normale vissuta tra vicini e portici bianchi. Certo è che qualcuno incontrerà Lucille, chi sarà? Rosita? Potrebbe venire scoperta la sua pistola ed essere punita per questo. Michonne la vedo poco probabile perché in teoria è diretta al Santuario. Eugene sicuramente si sarà già nascosto. Daryl? Potrebbe farlo per fare un dispetto a Rick e Carl. Olivia? Magari decide che proprio non sopporta la sua faccia, nonostante il 50%. Judith? Nel fumetto, a questo punto della storia, la bambina è morta già da un po’. Carl? Sono iniziate a girare voci insistenti su un possibile abbandono della serie di Chandler Riggs, causa college, e questa potrebbe essere la sua uscita di scena.

Tra decorazioni natalizie e panettoni, vi invito a commentare con noi e a passare alla pagina Norman Reedus Italia.

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About Serendipity

Per descrivermi basterebbe dire che sono un'accozzaglia di immaginazione, sogni e passioni. Archeologa con mille interessi come la lettura, il cinema, il basket, la danza e la fotografia. Sono cresciuta a pane e serie tv. In tempi non sospetti ero già un'addicted di telefilm come Stargate SG1, Streghe, Buffy-l'ammazzavampiri, Xena:la principessa guerriera, Hercules, Sex and the city... fino ad arrivare ad oggi dove riconosco i giorni della settimana solo in base alla puntate che devo vedere.

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