The White Princess – Recensione 1×03 – Burgundy


La poca pertinenza storica di The White Princess non mi disturbava con il suo predecessore e non lo fa nemmeno adesso. Non ci troviamo di fronte ad una serie tv storica, ma ad un period drama che piega la storia ai fini della narrazione. Nessuno ha mai gridato al delitto storico quando Tarantino ha fatto morire Hitler per mano dell’Orso Ebreo e lo stesso dovrebbe accadere anche in questa circostanza.

Dopo una gravidanza lampo di un’ora e mezzo, Lizzie dà alla luce il suo primo figlio, il Principe Arthur. Il parto sembra essere la sola cosa in grado di avvicinare Tudor e York, con le donne Tudor che si circondano intorno a Lizzie per aiutarla a portare a termine il parto nel migliore dei modi. La nascita di Arthur sembra cambiare subito le carte in tavola per la ragazza. Sua madre l’aveva messa in guardia sul proteggere il proprio cuore con quel bambino che era a tutti gli effetti un Tudor, ma è una cosa che una madre non può fare: adesso Lizzie si sente divisa in due fra sua madre ed i suoi doveri verso la propria casata di origine e suo figlio. Il successo di Arthur, il principe erede, è direttamente proporzionale al successo che avrà Henry ed il conflitto che già era nato in lei negli scorsi episodi ora diventa molto più aspro.

La nascita di Arthur sembra anche avvicinare i due regnanti, che finalmente si trovano a condividere qualcosa. Ma sarà il discorso cuore a cuore che i due hanno nelle stanze di lui ad aprire alla reale possibilità di un loro avvicinamento. I due scoprono di avere in comune molto più di quanto entrambi immaginassero e, soprattutto noi, scopriamo un lato di Henry che non immaginavamo. Le ambizioni egemoniche di Lady Margaret sono ricadute con prepotenza sul figlio, che si è ritrovato a vivere una vita con il destino già segnato (da Dio, come ha sempre sostenuto la donna Tudor, ma sembra molto più lei che gioca a mistificare la vita quotidiana). Siamo chiari, nessuno ha ancora perdonato Henry per lo stupro comandato dalla madre, nonostante Lizzie sia riuscita a non comportarsi da vittima in sua presenza, quel gesto viene ancora condannato, ma almeno sappiamo che c’è anche dell’altro in lui. Non è solo il burattino della madre, ma anche lui dimostra di avere un cuore. Non osa chiedere amore, ma almeno un po’ di tenerezza e, a giudicare da come si è conclusa la puntata, le sue richieste sembrano essere esaudite. Il mio animo di shipper non può che aver esultato di fronte a quella scena. Un avvicinamento tra i due coniugi, un avvicinamento che sia reale e non avvelenato dalle rispettive genitrici, è qualcosa che tutti noi vogliamo. Se Henry e Lizzie sembrano disposti ad andare l’uno verso l’altra per riuscire a rendere quell’unione il meno miserabile possibile, Elizabeth e Margaret continuano a volerli allontanare ad ogni costo, per perpetrare la guerra che le ha viste protagoniste anni prima.

Elizabeth, a questo punto della storia, si trova a complottare in esilio, ma questo di sicuro non la ferma. A modo suo, anche lei si sta rendendo estremamente fastidiosa. Ma è ancora lontana dall’eguagliare i livelli di fastidio che suscita lady Margaret di Tudor. La Fairley è azzeccatissima per il ruolo, sia per la sua fisionomia magra e spigolosa, sia per la sua immensa bravura nel riuscire a rendere le apprensioni di madre miste ai fastidiosissimi atteggiamenti di una che vuole controllare tutto. Ma il suo “regno” sembra essere destinato a durare poco, con il nuovo avvicinamento del re e della Regina.

Il terzo episodio di The White Princess si concentra anche sui “What If” di alcuni personaggi. Di Henry, il cui destino di Re era segnato sin dalla sua nascita dalle manie di potere della madre; di Lizzie, che è sua volta si sente come una marionetta nelle mani sulla propria; di Jasper, sempre impegnato con la guerra e che in Borgogna si concede di pensare a cosa avrebbe fatto se non fosse stato un cavaliere.
Facciamo la conoscenza di Margaret di York, Duchessa della Borgogna, zia della Regina di York, un personaggio che avrà un ruolo centrale da adesso in avanti. Dopo un iniziale ammorbidimento, la morte della sua nuora torna ad inasprirla e a renderla totalmente contro i Tudor: sembra proprio che non si limiterà ad essere la spina nel fianco dei Tudor come è stata fino ad ora, ma cercherà di diventare la spada che metterà la parola fine a tutta la dinastia nemica.

Vi do appuntamento alla prossima puntata e vi invito a passare nella pagina di The Withe Queen Italia per ogni aggiornamento sulla serie.

About Jeda

Top 5 : Banshee, Twin Peaks, Son of Anarchy, Homeland, Downton Abbey. Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv - che, in età infantile, erano cartoni animati. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio e i risultati si vedono: fuoricorso da circa mille anni, la sua preoccupazione principale è quella di riuscire ad essere in paro con i recuperi, almeno una volta nella vita. Le piace leggere, scrivere ed ha una passione quasi ingestibile per le cose oscene.

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