Le riprese di “The Witcher”, la serie tratta dai romanzi e racconti di Andrzej Sapkowskj, continuano nell’est Europa con una puntatina verso le Canarie.
C’è chi è pronto a scommettere che questa saga potrebbe diventare il nuovo Trono di Spade e Netflix non sta lesinando gli sforzi produttivi e il budget per realizzarlo.
Innanzitutto parliamo del protagonista. Lauren S. Hissrich, produttrice e sceneggiatrice della serie, probabilmente nelle sue più rosee previsioni non avrebbe potuto desiderare di meglio per il ruolo principale.
Dopo un’aperta dichiarazione d’amore per The Witcher, in tempi non sospetti, Henry Cavill (I Tudor, Superman, Mission Impossible), uno degli attori top del mondo del cinema e fra i più pagati, ha deciso di interpretare Geralt di Rivia, cioè The Witcher, portando sulla serie l’attenzione dei media di tutto il mondo.
Da quel momento in poi, ogni più piccolo progresso nel casting e nella produzione, ha avuto le luci della ribalta che Netflix, da gran volpona, ha sfruttato per creare ansia e attesa che sta pervadendo tutti gli amanti dei libri e del videogioco. The Witcher infatti, parte con una base molto solida di potenziale pubblico soprattutto grazie all’enorme successo della saga games di The Witcher, prodotta dalla software house polacca CD Projekt e giunta al suo terzo capitolo che ha battuto ogni record di vendita e a quasi 5 anni di distanza , è ancora uno dei videogames più giocati al mondo.
Contrariamente a Trono di Spade che poteva contare sul pubblico letterario della saga, almeno all’inizio, The Witcher potenzialmente parte con un grosso vantaggio a livello di popolarità.
Ora sta a Netflix e alla sua produzione, far sì che la preziosa base non venga distrutta da una realizzazione finale non all’altezza delle aspettative. Difficilmente Netflix sbaglia un colpo e se pensiamo che dietro The Witcher c’è chi ha lavorato a serie ormai diventate leggendarie come Daredevil, Luke Cage ed altre, siamo certi che sarà fatto ogni sforzo per rendere la serie degna.
Le voci più recenti danno quasi per certo un rinnovo di The Witcher, a riprova del fatto che Netflix è soddisfatta del lavoro svolto finora dal cast e dalla produzione, e anche perché la saga letteraria dello strigo è ampia e garantisce tranquillamente vicende e storie per parecchie stagioni.
Ma cosa porta a pensare che The Witcher sarà il nuovo Trono di Spade? Innanzitutto l’ambientazione fantasy che comprende tutti i classici elementi, dagli Elfi ai nani e una gran varietà di creature mostruose che sono il pane quotidiano dei Witcher, creati appositamente per combattere le creature che la congiunzione delle sfere ha portato nel mondo.
Non mancano ovviamente negromanti, maghi, streghe che a vario titolo sono parte integrante del tessuto narrativo dei libri, a cui la serie si ispira. The Witcher, come Game of Thrones, ha diversi regni in genere in lotta fra loro oppure alleati per combattere l’impero di Nilfgaard che ha mire espansionistiche.
Questo ovviamente crea una serie di situazioni di lotta per il potere, sotterfugi, tradimenti, amori contrastati o matrimoni infelici, che sono un po’ il sale e il pepe della saga dedicata a The Witcher.
I personaggi sono perfettamente televisivi, se mi passate il termine. Escludendo Geralt di Rivia, tutti i principali protagonisti della saga letteraria, sono perfetti per una serie TV in quanto incarnano perfettamente dei ruoli ben precisi e delineati a cui lo sceneggiatore deve solo dare i tempi e ritmi diversi.
Dalla potente maga Yennefer (Anya Chalotra), scaltra, bellissima e spietata, ma con il desiderio di poter generare figli (le maghe come i Witcher sono infatti sterili), Ranuncolo (Joey Batey), il trovatore che mette in rima le gesta di Geralt, ma ama troppo vino e gonnelle e finisce sempre per cacciarsi in guai più grandi di lui.
La sfortunata e fascinosa Principessa Renfri (Millie Brady), allontanata dalla famiglia per una malevola credenza, che diventa una ladra e assassina molto abile e che sogna di vendicarsi dello stregone che l’aveva etichettata come impura.
Questi sono solo alcuni degli esempi che dimostrano quanto la forza di questi personaggi che fuoriescono dai libri di Sapkowskj, sia sufficiente a creare intorno, storie di forte impatto visivo ed emozionale.
Le 8 puntate della stagione 1 dovrebbero occuparsi dei primi due libri della saga con particolare attenzione alla parte riguardante il rapporto fra Geralt, Yennefer e Ciri, la figlia adottiva dei due, destinata un giorno a salvare il mondo, avendo ereditato i poteri della madre Pavetta.
L’uscita è prevista per la seconda metà del 2019, molto probabilmente autunno/inverno. Netflix non ha intenzione di buttarlo nella mischia senza prima aver scelto con cura un periodo. Se dipendesse da me, cercherei di far sì che The Witcher debutti lontano dall’ultima stagione di Game of Thrones ma non così tanto da togliere il desiderio di iniziarlo a tutti i numerosi orfani della saga di George R.R. Martin.
Si ringrazia The Witcher Series Italia per la consulenza.