This Is Us – Recensione 1×15/1×16 – “Jack Pearson’s Son” / “Memphis”

This is us ci lascia ancora una volta con gli occhi lucidi, forse ancor di più rispetto agli scorsi episodi e, sebbene gli stessi membri del cast come Mandy Moore e Milo Ventimiglia ci abbiano avverti, penso che niente avrebbe potuto rendere più sopportabile il dolore causato da “Memphis”, ma facciamo un passo indietro.

A posteriori possiamo dire che “Jack Pearson’s son” si rivela come un episodio mediatore, che prepara il terreno per il successivo, ma allo stesso tempo si riconnette perfettamente con quello precedente.
Al centro letterale della scena troviamo Kevin, pronto per il suo esordio a teatro, diviso tra problemi di cuore e agitazione, ma mai in ansia quanto Randall, grazie al quale gli sceneggiatori di This is Us hanno dato un credibile quanto angosciante ritratto di un attacco di panico.
Sterling K. Brown come al solito riesce letteralmente a squarciare la scena facendoci sentire l’angoscia e la tensione di chiunque fosse in una situazione così disastrosa e tentasse di portare sulla propria schiena un peso così schiacciante.
Qui entra in gioco “il figlio di Jack Pearson”, perché in quindici episodi ci siamo assolutamente resi conto come l’istinto e l’altruismo di Jack lo portino a fare la cosa giusta e, benché Kevin non sia proprio la persona adatta a compiere scelte possibilmente azzeccate, in lui c’è sicuramente qualcosa del padre, come avevo già ribadito nella scorsa recensione.
E quale modo migliore, se non prendere il suo posto e confortare suo fratello nel momento del bisogno? La scena finale ci lascia di stucco: dopo aver capito che c’era qualcosa che non andava, Kevin abbandona Sloane sul palco, per correre a calmare Randall.

E se questo ci aveva già dato un bel colpo la settimana scorsa, “Memphis” non può che averci stroncato nella sua natura di episodio celebrativo di uno dei personaggi più belli di questo telefilm: William.
Vediamo Randall deciso a realizzare l’ultimo desiderio di suo padre, portarlo a Memphis in un viaggio on the road, che ripercorre con il classico intreccio tra passato e presente frammenti della sua vita; da prima che nascesse, a come abbia perso suo padre senza nemmeno poterlo conoscere e come sia tutto l’universo di sua madre.

La sua storia è ben più complessa di quello che sospettavamo, la sua anima di carta e musica è ancor più variopinta e fragile di ciò che abbiamo potuto vedere.
Questo episodio è sicuramente quello con l’impatto più forte di tutta la stagione (e non vi nascondo che ho pianto e sorriso dall’inizio agli ultimi istanti).
Vediamo come la droga sia entrata nella sua vita solo dopo la morte di sua madre e come per questo i rapporti con suo cugino si siano deteriorati, bruciando sul nascere la sua brillante carriera musicale.
Come lo stesso William dice in una meravigliosa citazione finale, la sua vita non è stata felice, ma lui non la definisce triste, perché al suo inizio e alla sua fine ci sono state le cose migliori, augurando il meglio a suo figlio, quello che in parte ha dato via, ma gli è stato anche un po’  strappato (e devo dire di aver maledetto un pochino Rebecca per questo).
Il regalo più grande di William, oltre alle sue poesie,  è stato proprio questo, aver concesso a Randall quel tempo che gli rimaneva, completandolo finalmente, in modo da rendere quell’uomo meraviglioso ancor più forte e pregno di sentimenti.

Il grosso era già stato fatto da Jack e William non manca nel ringraziarlo, regalandoci un altro momento intensissimo, dove ammette che gli sarebbe piaciuto incontrare il padre di suo figlio e non mettiamo in dubbio il fatto che si sarebbero davvero piaciuti.
Non meno emozionante è il suo ultimo concerto con suo cugino e l’incontro di Randall con i suoi parenti, un ultimo scatto di energia, prima della chiusura del sipario.
Il finale è straziante e capiamo perché lui sia voluto andare a Memphis solo alla fine del suo tempo, non solo per chiudere il cerchio, ma per non mostrare alle sue nipotine l’amara fine già preannunciata. William ci lascia in una scena commovente, si ricongiunge finalmente con sua madre in un tenero abbraccio nella loro vecchia casa.
È straordinario come questo personaggio sia riuscito ad entrare dentro i telespettatori, sebbene sapessimo che non sarebbe stato con noi a lungo, di certo mancherà a tutti e This is Us avrà un sapore un po’ diverso senza di lui.

E con questo -tristemente – vi lascio il promo e vi ricordo di passare da This is Us – Italia

About missdanastood

Classe 1991, mio padre decide di chiamarmi Dana in onore di Donna Hayward, sono nata sotto il segno dei telefilm, insomma. Ne guardo tanti, forse troppi, da che ne ho memoria. Sono cresciuta con Missing, Desperate Housewives e That 70s' Show, ma le mie serie preferite in assoluto sono Game of Thrones e Parks and Recreation.

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